Friuli: la Giunta regionale impugnerà le norme sulle Province contenute nel “Decreto salva Italia”

“Non accettiamo il provvedimento governativo: è sbagliato, non risolve alcuna problema e lede le nostre prerogative”. Lo afferma l’assessore regionale alla funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, Andrea Garlatti, in merito alle disposizioni contenute nel “Decreto Monti” sulle Province.  “E’ dal 1993 che la Regione Friuli Venezia Giulia gode di piena autonomia legislativa in materia di ordinamento degli Enti locali e da tempo sostiene interamente le spese per il loro funzionamento”, ricorda l’assessore, annunciando che “impugneremo, perciò, innanzi alla Corte costituzionale le disposizioni del Decreto Monti sulle Province e, nell’immediato, con un apposito provvedimento, la Giunta proporrà al Consiglio regionale delle specifiche norme sostitutive”. “Il nostro impegno è quello di riprogettare l’architettura istituzionale della nostra Regione – conclude – e, come enunciato dal presidente Tondo, presentare quanto prima il riassetto delle autonomie locali alle nostre popolazioni”.

Ricordiamo che nel decreto salva Italia viene pesantemente rivista l’attività e la composizione delle province: esso stabilisce che “spettano alla Provincia esclusivamente le funzioni di indirizzo e di coordinamento delle attività dei Comuni nelle materie e nei limiti indicati con legge statale o regionale”; che lo Stato e le Regioni provvedono, entro il 31 dicembre prossimo, a trasferire ai Comuni o alla Regione le funzioni conferite alle Province dalla normativa vigente, e a trasferire del pari le “risorse umane, finanziarie e strumentali per l`esercizio delle funzioni trasferite”, lasciando alle Province solo il “necessario supporto di segreteria per l`operatività degli organi” della stessa. I Consigli provinciali, quale che sia la dimensione del rispettivo territorio, sono formati da non più di dieci (!) componenti eletti dai consigli dei Comuni (con quale livello di rappresentatività degli stessi Comuni, specie nelle grandi Province, è facile intuire), i quali fra loro eleggono il presidente della Provincia. A queste disposizioni si dovranno adeguare anche le Regioni ad autonomia speciale, che hanno competenza primaria in tema di ordinamento degli enti locali. Per le Province i cui consigli dovrebbero essere rinnovati nel 2012, si prevede il commissariamento fino al 2013 (quindi con un rinvio di un anno) e poi l`elezione con le nuove regole.

 
In sostanza, il decreto legge realizza una vera riforma costituzionale, che però esula dalla competenza del legislatore ordinario (e quindi viola anche l`articolo 138 della Carta).