Friuli: la neve c’è, ma Promotur chiude e lo Zoncolan protesta

 

di Gino Grillo.

Conclusa la stagione sciistica di Promotur anche sullo Zoncolan, Carnia Welcome minaccia di querelare l’agenzia regionale chiedendole i danni per il mancato guadagno della propria agenzia di viaggi e di quelli degli operatori alberghieri che sono costretti a dirottare verso altri paradisi sciistici la clientela che ha già prenotato. «Gli accordi si fanno prima – attacca Massimo Peresson, presidente di Carnia Welcome – si debbono rispettare e non prendere provvedimenti unilateralmente. Lo Zoncolan, grazie anche al minor costo dell’energia elettrica erogata da Secab, di cui si avvantaggiano gli impianti di risalita, chiude anche quest’anno con un milione di utili per Promotur». Promotur quindi non dovrebbe chiudere gli impianti dopo Pasqua, senza riaprirli magari nei soli week-end, ma «dovrebbe sottostare agli accordi che prevedevano la chiusura della stagione, neve permettendo, a maggio. Ora si chiude – prosegue Peresson – per fare cassa, per risparmiare. Un assurdo. Ma non si può spendere soldi per fare la neve artificiale e non approfittare di quella naturale che oggi ricopre le nostre montagne». Non manca un affondo al cda di Promotur, divenuta quest’anno ente regionale «che non ha quindi bisogno di un presidente e di un consiglio d’amministrazione lautamente pagati». Secondo l’agenzia di viaggio di Carnia Welcome ci sarebbero prenotazioni e richieste di pernottamenti da parte di una utenza dell’Est-Europa, Repubblica Ceca, Slovacca e Polonia, che dev’essere dirottata verso altre stazioni sciistiche ancora aperte, Pramollo in primis. «Dobbiamo pagare le penali per le disdette – incalza Peresson – e siamo senza soldi in quanto la Regione da 300 giorni non ci eroga i fondi

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