Friuli: orti che non conoscono la chimica, l’esperienza biologica di Gianfrancesco Gubiani

di Anita Clara.

“L’ort cence velens” diventerà presto un libro. La filosofia di Gianfrancesco Gubiani, ispiratrice di un lavoro durato oltre 35 anni, di un programma diffuso in tutta la regione e di 15 anni di corsi, sarà condensata entro quest’autunno in un pratico manuale. Iniziato all’indomani del terremoto del 1976, grazie alla presenza a Gemona di volontari francesi che gli trasmisero la loro esperienza, l’interessamento di Gubiani al metodo biologico portò in pochi anni alla fondazione della “Cirignicule” originaria, quale centro di scambio conoscenze per la produzione locale e cooperativa fornitrice dei primi prodotti bio del Friuli Venezia Giulia. Il concetto di “ort cence velens” si affianca a quello di orto sinergico: si tratta di un orto dove gli equilibri tra le piante aumentano da sé la fertilità della terra e le difese contro i parassiti, dove quindi non è necessario ricorrere a nessun intervento chimico. Un esempio: seminando le carote accanto ai porri, si evita l’attacco da parte dei pidocchi dei porri, semplicemente perché questi insetti sono infastiditi dall’odore delle carote. «Il mio insegnamento – spiega Gubiani – si basa sulla pratica e non richiede troppa fatica. In altre parole, mentre Aprobio (l’Associazione friulana dei produttori biologici) si occupa degli agricoltori bio, io mi rivolgo ai piccoli ortolani, che sono anche i consumatori di oggi e di domani: organizzando corsi per le famiglie e le scuole, trasmetto informazioni tecniche a chi vuole imparare a coltivare il proprio orto in modo sano, a scegliere le sementi giuste, a usare dei facili trucchi per allontanare alcuni visitatori indesiderati, come talpa e grillotalpa». Nei frequentatissimi corsi del pioniere friulano del bio, viene innanzitutto illustrata l’importante funzione dei microrganismi del terreno, la cui presenza va assolutamente rispettata, per poter mantenere intatto il ciclo ecologico del proprio orto. Inoltre, vengono proposte ai partecipanti centinaia di schede colturali, dedicate ad altrettanti ortaggi. Infine, vengono dati suggerimenti sull’utilizzo di alcuni semplici attrezzi, a volte dismessi, ma utili da riadottare, e sulla reperibilità di certi prodotti da impiegare, spesso purtroppo difficili da trovare sul mercato. In Friuli sono già stati realizzati diversi orti sinergici, uno di questi a Villuzza di Ragogna: mediante un progetto sociale voluto da Nadia Battello del Centro di salute mentale di San Daniele, grazie al coinvolgimento di volontari del luogo, agronomi ed educatori, e con la collaborazione della cooperativa sociale La Cjalderie, del ristorante Al Cantinon e del Parco dell’agroalimentare di San Daniele, è stato coltivato un appezzamento di 3.500 mq. L’iniziativa è collegata ad altri orti sinergici avviati in regione grazie al coordinamento di un centro operativo a Moruzzo e alla disponibilità data da 22 aziende agricole – tra esse Casale Cjanor a Fagagna – e conta sempre più sostenitori.

2 Risposte a “Friuli: orti che non conoscono la chimica, l’esperienza biologica di Gianfrancesco Gubiani”

  1. Guardando per caso una trasmissione televisiva su Video Tele Carnia, tenuta dal Sig. Gubiani, mi sono reso conto che è veramente preparatissimo e molto pratico nelle spiegazioni. Ho seguito molti corsi di orticoltura organizzati da “Orti Urbani di Udine”, ma mai ho ascoltato cose interessanti come quelle esposte dal formidabile Gianfrancesco Gubiani.
    Ambrosio Lucio Udine

  2. ieri ho fatto un giro a BioFattorieAperte.
    Devo dire che siamo molto vicini a quelllo che dice Gubiani

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