Friuli: per Della Mea e Marsilio gli aumenti dei prezzi di Promotur sono controproducenti

di Enzo Marsilio e Sandro Della Mea.

 

In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo continuare  a scaricare costi su un’utenza già stracarica di oneri economici è illogico e controproducente. Con la capacità di acquisto delle famiglie ridotta al lumicinio e il prezzo del carburante alle stelle, l’aumento dei prezzi di Promotur che la giunta Tondo ha avvallato, non può che sortire l’effetto di contrarre ulteriormente la domanda e quindi, conseguentemente, i bilanci di Promotur anziché migliorare non potranno che peggiorare. Ormai è noto che per superare la crisi attuale è necessario trasformare le debolezze del sistema in opportunità. Se la corsa al rialzo non fa che aggravare il quadro complessivo, il contenimento dei prezzi, con gli aggiustamenti del caso, produrrebbe l’effetto di aumentare il grado di attrazione e quindi la reddiditività dei poli invernali, di Promotur e di tutte le aziende dell’indotto ( alberghi, ristoranti,negozi,scuole sci, etc.etc) collegate alla sua attività. In questo modo crescerebbe il gettito erariale prodotto dalle imprese del territorio a beneficio delle casse della nostra regione,  che essendo a statuto speciale, finiscono per una buona parte direttamente in bilancio.

“ Siamo certi – hanno concluso i due consiglieri del PD – che gli operatori turistici della montagna non resteranno indifferenti agli aumenti esagerati degli ski-pass. Alle prese con difficoltà di diverso tipo, in pochi riusciranno a far fronte ad una drastica riduzione di utenza come appare logico ipotizzare se non si modificano le attuali strategie di marketing di Promotur. Promotur dovrebbe provvedere al potenziamento e al rilancio dell’offerta turistica invernale del friuli venezia Giulia e quindi, in tale veste dovrebbe predisporre un’attività specifica finalizzata all’aumento delle presenze sci nelle località in cui opera. Che la giunta regionale corra ai ripari al più presto e veda di aggiustare le cose prima di dover constare la rapida impennata del dato statistico che indica la chiusura in montagna delle attività di impresa.