Friuli: per Iacop l’Euroregione sta fallendo


di Franco Iacop
Consigliere regionale Pd

Dopo l’incontro di Klagenfurt a cui hanno partecipato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, con il "collega" della Carinzia Dorfler e il ministro dell’Agricoltura Galan, è forse il caso di spiegare le verità in merito al presente e al futuro dell’Euroregione. Dopo due anni di annunci da parte della giunta Tondo si tocca con mano invece la dura realtà di un progetto che non riesce a decollare e che doveva essere invece fondamentale per lo sviluppo di rapporti economici nell’ambito delle realtà regionali <br />
      Si tratta di realtà che, con il Friuli Venezia Giulia assieme al Veneto, la Carinzia, la Slovenia e le due Contee nord adriatiche della Croazia, compongono l’Euroregione, uno strumento quello del Gruppo europeo di Cooperazione territoriale (Gect) fortemente voluto dalla precedente giunta regionale guidata da Illy.
      Purtroppo, dopo il lavoro di preparazione e di costruzione delle forme di collaborazione transfrontaliera propedeutica al rafforzamento della coesione e della competitività territoriale, si sancisce il fallimento del processo che doveva assicurare una efficace politica di collaborazione, indispensabile per il mantenimento del nostro ruolo di regione posta al centro dell’integrazione europea e delle dinamiche internazionali.
      Un insuccesso dei nuovi governatori regionali, Tondo e Zaia, che non credono nella necessità e nell’utilità di dar vita al Gruppo di collaborazione territoriale.
      Criticità evidenziate dallo stesso ministro Galan che ha affermato «di rimpiangere ancora l’amico Riccardo Illy non più attivo in politica, ma assieme al quale è stato avviato il processo che ha portato alla nascita dell’idea dell’Euroregione», bacchettando il suo successore alla carica di governatore del Veneto, Luca Zaia, augurandosi che «si impegni al più presto a favore del Gect».
      Le parole del ministro Galan e gli esiti dell’incontro di Klagenfurt, seppur motivati nel rilancio di un sistema interregionale che necessita della definizione di progetti comuni per la realizzazione di infrastrutture viarie, ferroviarie e portuali, non nascondono i contrasti e le difficoltà delle maggioranze di centrodestra del Friuli Venia Giulia e del Veneto nell’affermare e nel sostenere una politica condivisa indispensabile per il mantenimento del ruolo del Nordest posto al centro dell’integrazione europea e delle dinamiche internazionali.