Friuli: Praga e il mistero dello scrittoio friulano del ’700

dal MV di oggi.

È friulano il prezioso trumeau del Settecento custodito nel museo del mobile antico Umeleckoprumyslové di Praga, considerato tra i pezzi piú preziosi della collezione, ma non ancora chiaramente identificato. A renderlo pubblicamente noto è Lucien Zinutti, esperto di arte antica, perito e autore del volume Linguaggio del Mobile Antico, che ha ricevuto i ringraziamenti dei curatori del museo. «È indubbiamente il trumeau friulano piú importante che si conosca – ha raccontato Zinutti – , la base fortemente sagomata a linea convessa sulla fronte e a esse sui fianchi, l’alzata a due porte a specchi con cimasa centinata e sovrastata da intaglio a traforo in legno dorato con inserti di piccole specchiere». Il museo è vicino al ponte Carlo: Zinutti gli ha reso visita «per analizzare i sistemi e i materiali da costruzioni di quel mobile al fine di stabilirne con certezza la giusta collocazione geografica». Il trumeau era stato dichiarato di manifattura tedesca in un volume pubblicato a Praga nel 1968 a cura di una serie di studiosi delle arti decorative cecoslovacchi, tradotto in italiano nel 1988 con il titolo Enciclopedia storica dell’antiquariato. Da allora Zinutti non aveva smesso di interrogarsi sulla reale provenienza del mobile. «Si tratta di un importante scrittoio con alzata a specchi dell’inizio del XVIII secolo. In gergo antiquario è chiamato “trumeau”, termine derivato dalla parola francese che definisce quella boiserie con specchiera che arreda la porzione di muro tra due finestre nei saloni dei palazzi antichi. È il mobile più importante nell’ambito degli arredi nobiliari concepiti nel ’700. Fu inventato in Olanda e successivamente divenne – per l’aristocrazia dell’epoca – di gran moda per quasi tutto il resto del secolo. «Il mobile in oggetto – scrive ancora Zinutti – è un unicum nel suo genere; si conoscono esemplari simili, ma veneziani, tra cui uno conservato al museo di Cà Rezzonico a Venezia. In Friuli risulta assolutamente ignoto un esemplare simile interamente radicato con fianchi sagomati, tantoché nelle varie pubblicazioni sui mobili friulani quali La Nobiltà del Mobile Friulano di Tito Miotti, non è presente alcun esemplare. Tra quei pochissimi oggetti ancora conservati presso le famiglie nobili, e considerando anche quei rari modelli comparsi sul mercato tempo addietro, se ne conoscono appena alcuni con la sola la fronte mossa».