Friuli: programma “a tre” pensato per la festività del 6 gennaio, insieme Tarcento Cividale e Gemona

 

di Lucia Aviani

Si volta pagina e si punta, quest’anno, a un record di presenze: per rivitalizzare il 6 gennaio cividalese l’amministrazione lancia la formula della cooperazione con le altre due realtà protagoniste dell’Epifania friulana, Gemona e Tarcento. L’annuncio ieri, dall’assessore Daniela Bernardi: «Abbiamo pensato – spiega – che la cosa migliore, per incentivare l’afflusso turistico, fosse quella di ragionare in “rete”, di predisporre cioè una programmazione senza accavallamenti a livello di orari. In tal modo una persona che fosse interessata ad effettuare una sorta di tour epifanico potrà farlo, toccando tutte e tre le località e assaporando, in ciascuna di esse, i momenti clou della festa. Confidiamo che la creazione di questo “pacchetto” e il potenziamento del palinsesto della nostra kermesse (ulteriormente arricchito, rispetto agli anni scorsi, anche a livello di ambientazioni) contribuiscano a portare nella città ducale molta più gente che in passato. Abbiamo cercato di rendere il cartellone dell’evento ancor più attrattivo e stimolante – ribadisce l’assessore –, con un occhio di riguardo per la fascia pomeridiana: ai tradizionalissimi momenti della mattina, dunque (la solenne messa dello spadone e la successiva sfilata in costumi d’epoca che rievoca l’ingresso in città, nel 1366, del patriarca Marquardo von Randeck), si accosterà, nel dopo-pranzo, una folta serie di occasioni. Il pubblico, ne sono certa, gradirà. Il finale, in particolare, sarà in grande stile: uno spettacolo all’insegna del fuoco, che vuole rappresentare un invito a proseguire la serata assistendo all’accensione dei falò che illumineranno le campagne». Ed ecco dunque la scaletta: l’apertura della giornata sarà sancita dal rinnovarsi di un rituale di antichissima data, la messa che prende il nome, appunto, dallo stocco appartenuto al patriarca; la celebrazione, officiata e cantata interamente in latino, avrà inizio alle 10.30. Al termine della funzione prenderà il via il corteo storico, che partirà – introdotto dal rullo dei tamburi – da Borgo di Ponte; la schiera di nobili, cavalieri, armigeri, religiosi e popolani accoglierà Marquardo in piazza Dante e lo accompagnerà fino in piazza Duomo, dove avrà luogo la cerimonia dell’investitura. Ma sarà grande show, appunto, anche nel pomeriggio: dalle 14.30 piazza Duomo si trasformerà nel palcoscenico di intrattenimenti medievali di vario genere. Sono previste dimostrazioni di tiro con l’arco, a cura del Gruppo storico Forojuliense (e ci sarà pure la possibilità di prove per il pubblico), duelli di scherma antica, esibizioni di tamburini, musica, giullarate e giochi di fuoco con i Gallistriones e gli Amici di Lucifero. Infine, all’imbrunire, fiaccolata e spettacolo .