Friuli: se è il farmacista a fare lo sciopero della fame, singolare protesta del dottor Montoro (agg. sciopero sospeso)

La protesta che non ti aspetti: non è un cassaintegrato e nemmeno un extra-comunitario; ha una professione invidiabile e stimata socialmente a tutti i livelli. Eppure questa crisi si fa sentire anche dove meno te lo aspetti. Da qui nasce la singolare protesta del dott. Montoro con obiettivi molto chiari e precisi.

di Alessandra Ceschia

Non mangia da tre giorni, da quando il primo ministro Monti ha annunciato alla nazione le misure del decreto “salva-Italia” e da allora ha deciso di tenere aperta la sua farmacia giorno e notte. Due le forme di protesta lanciate dal dottor Federico Montoro con un preciso obiettivo: «Bloccare la decisione del governo di portare i farmaci di classe C nella grande distribuzione. Sarebbe un colpo durissimo per le farmacie» afferma il titolare della farmacia di Cussignacco dove dalle 22 di domenica è iniziato il presidio. I farmaci di fascia C – fra i quali rientrano pillole anticoncezionali, antibiotici e psicofarmaci – finirebbero dunque nelle parafarmacie dei centri commerciali dove le “lenzuolate” di Bersani avevano già portato i farmaci senza obbligo di prescrizione. «Secondo il ministro Passera si tratta di introiti marginali – rincara la dose Montoro – ma le due voci, sommate, costituiscono il 50% degli introiti per le farmacie che rischiano di vedersi ridurre ulteriormente la clientela e che già sono gravate da compiti, come la raccolta dei campioni organici per lo screening al colon a titolo gratuito. Sono diverse le farmacie che rischiano di chiudere e, in città, ne abbiamo 25, appena sufficienti a garantire il rapporto minimo con i residenti, fissato a uno a 4 mila». Ad assestare un primo colpo era stato il taglio dei rimborsi sui farmaci generici che, spiega Montoro, ha fruttato allo Stato una riduzione della spesa pari all’8%. «Sono commosso da tanta attenzione da parte del Governo nei confronti della nostra categoria, ma mi chiedo perché la liberalizzazione debba tradursi in nuovi regali alla grande distribuzione che non paga alcuna licenza mentre io ho cominciato a pagare nel 2001 e finirò nel 2017. Mi chiedo anche – incalza il farmacista – come pretenda il signor Monti di garantire risparmi agli utenti sui farmaci di classe C quanto il prezzo su tali prodotti è imposto dal Governo e viene aumentato solo negli anni dispari in rapporto all’inflazione. Da qui la mia protesta con uno sciopero della fame nei confronti dello Stato che così rischia di uccidere le farmacie». La istanze del farmacista di Cussignacco oggi approderanno a Roma nel corso di un incontro promosso dalle associazioni di categoria. «C’è un diffuso malessere fra tutti i farmacisti – annuncia – proporrò loro di intraprendere azioni come la mia per far sentire più forte la nostra voce».