Friuli: sì al regolamento, trenta ore l’anno di insegnamento per la lingua Friulana

di Martina Milia

La scuola dovrà garantire almeno trenta ore l’anno, dedicate allo studio del friulano, ai bimbi di materne, elementari o medie. Il friulano in classe si potrà studiare anche al liceo – qui saranno sufficienti 20 ore l’anno –, ammesso che si trovino i fondi. A dirlo il regolamento, approvato in via preliminare dalla giunta regionale (l’assessore competente è Roberto Molinaro), alla tanto travagliata – anche per l’impugnazione da parte dello Stato – legge 29 del 2007 (promossa dalla giunta Illy). Il regolamento, però, non si ferma alle scuole: prevede iniziative di sensibilizzazione rivolte alle famiglie, corsi per adulti e infine corsi in marilenghe per gli immigrati. Questa iniziativa, già stabilita dalla legge, secondo il regolamento deve finanziarsi con risorse del “Fondo per gli interventi in materia di immigrazione” e quindi non con risorse aggiuntive. A scuola. I genitori dovranno scegliere l’opzione friulano – questo vale per i comuni che rientrano nell’area friulanofona (provincia di Udine e parte delle province di Pordenone e Gorizia) – al momento dell’ingresso a scuola. Se non daranno indicazioni diverse nel tempo, i bambini continueranno a studiarlo fino alla maggiore età, ammesso che la scuola rientri tra quelle che ottengono i finanziamenti. I numeri, infatti, non sono esigui: gli studenti sono circa 68 mila (a cui si aggiungono 9 mila delle scuole paritarie) e, da uno studio fatto dall’assessorato all’istruzione, la stima delle risorse a garantire l’attività curricolare sono pari a circa 2,6 milioni di euro l’anno (ndr anche lo Stato finanzia le lingue minoritarie). La Regione, stabilisce nel regolamento anche la possibilità di sostenere le scuole che, pur non rientrando in area friulanofona, vogliano promuovere lo studio delle lingua minoritaria. Il finanziamento. Considerata la penuria di risorse, però, la Regione prevede già nel regolamento che le scuole secondarie «sono finanziate, compatibilmente con le risorse disponibili a seguito dell’assegnazione dei finanziamenti alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado». Prevede inoltre che «per gli anni scolastici 2011/2012 e 2012/2013, qualora si manifesti una insufficienza delle risorse finanziarie disponibili o una carenza di insegnanti con competenze riconosciute per l’insegnamento della lingua friulana, la giunta regionale può stabilire che le disposizioni di cui all’articolo 7 (quelle relative al finanziamento delle scuole, ndr) si applichino esclusivamente alle scuole dell’infanzia e alle scuole primarie, purché le iniziative di insegnamento della lingua friulana proposte dalle scuole secondarie possano essere sostenute nell’ambito del piano annuale di interventi per lo sviluppo dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche statali e paritarie della regione”. L’elenco dei docenti. A insegnare la lingua minoritaria potranno essere solo i docenti abilitati. Il regolamento istituisce un vero e proprio “elenco” – che individua gli insegnanti a seconda del grado della scuola in cui lavorano – a cui si accese se si è «in servizio nelle istituzioni scolastiche della regione nelle graduatorie provinciali o d’istituto» e se si dispone «delle competenze nella lingua friulana acquisite secondo quanto stabilito dall’Ufficio scolastico regionale, che individua i titoli necessari». Extra scuola. A lezione di friulano possono andare anche gli adulti e in questo caso i corsi saranno affidati, nell’ordine, all’Università di Udine, scuole ed enti riconosciuti. La Regione prevede linee di finanziamento anche per realtà accreditate nella promozione della lingua e cultura friulana che potranno, secondo le direttive regionali, organizzare iniziative di sensibilizzazione, allo studio della lingua, rivolte alle famiglie.