Friuli: si arriverà a 30 consiglieri (ora 59) e a 2 assessori esterni in giunta?

di Beniamino Pagliaro

Non cinquantanove, non cinquanta, non quaranta. I consiglieri regionali in Friuli Venezia Giulia saranno trenta. Il decreto legge-manovra approvato venerdì dal Governo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e dal testo sono emerse alcune novità rilevanti per la vita politica degli enti locali, Friuli Venezia Giulia incluso. Tagli dei quali si schiera a favore Futuro e Libertà, che li definissce «pesanti ma giusti». Il coordinatore regionale del partito di Fini, Paolo Ciani, ha invitato ieri il presidente della Regione, Renzo Tondo, «ad applicare da subito la riduzione degli assessori esterni. I risparmi sarebbero consistenti». Il decreto impone al Consiglio regionale di adeguarsi alle direttive nazionali entro sei mesi. Le modifiche saranno poi recepite dalla prossima legislatura  e quindi dalle elezioni del 2013: tutte le Regioni con un massimo di due milioni di abitanti devono avere trenta consiglieri. Per i partiti del Friuli Venezia Giulia, che timidamente giocherellavano da anni su un’ipotesi di arrivare a cinquanta consiglieri (dagli attuali cinquantanove: di recente è stata depositata una proposta di legge del Pdl) è una vera e propria rivoluzione, che obbliga a rivedere anche i numeri degli eletti nelle aree territoriali. Nemmeno la giunta resta indenne: gli assessori dovranno essere sei – oggi sono dieci –, ovvero un quinto dei consiglieri regionali. Dal primo gennaio dell’anno prossimo, poi, i consiglieri regionali potrebbero avere la busta paga decurtata così come capiterà ai parlamentari: riduzione del 10 per cento nella fascia tra i 90 e i 150 mila euro, del 20 per cento nella fascia oltre i 150 mila euro e riduzione del 50 per cento per quei consiglieri che avessero già un reddito da lavoro uguale o superiore del 15 per cento a quello dalla politica. Il decreto prevede poi che lo stipendio sia commisurato all’effettiva partecipazione ai lavori d’aula. E ancora, impone ai consiglieri il passaggio al sistema previdenziale contributivo: questa misura dal sapore tecnico significa in realtà la fine dei tanto discussi (e spesso rimandati) vitalizi. Anche questa norma va attuata entro sei mesi e sarà valida dal 2013. La manovra incide anche sulle amministrazioni provinciali che resteranno in vita. A Udine e Pordenone saranno dimezzati assessori e consiglieri provinciali. Rispettivamente da 9 a 5 assessori, da 30 a 15 consiglieri a Udine e da 8 a 4 e da 24 a 12 a Pordenone. Ma tutte le norme dovranno passare attraverso il “vaglio” dello Statuto regionale speciale della Regione.