Friuli: sono 33 i trapiantati col fegato nuovo


dal MV di oggi

Un'occasione per fare il punto sull'attività dei 55 gruppi che operano nell'ambito dell'Associazione club alcolisti in trattamento Udinese, di cui 16 attivi in città, per riflettere, verificare le criticità e individuare una strategia finalizzata a migliorare i rapporti fra gli enti che si occupano del trattamento di chi ha problemi di dipendenza con il consumo di sostanze alcoliche, e le famiglie (circa 450). L'appuntamento è fissato per oggi, a partire dalle 15 all'hotel Belvedere di Tricesimo, in occasione del Seminario di studi che coinvolgerà operatori e servitori insegnanti, e proseguirà fino alle 19. «Più tardi – informa il presidente dell'Acat Udinese Franco Boschian – ci ritroveremo tutti insieme per una cena e una serata danzante che ha l'obiettivo di aiutare le famiglie a stare meglio e ad affrontare i problemi con maggiore serenità».
di Alessandra Ceschia «Mi chiamarono di sera. Un'ora più tardi ero già in ospedale. E quando, la mattina successiva, mi dissero che quel fegato non era sano, che non andava bene per me, mi feci prendere dallo sconforto. Non era la prima volta che venivo chiamato per essere sottoposto al trapianto di cui tanto avevo bisogno e mi servì il conforto della mia famiglia per affrontare la delusione. Andò meglio la volta successiva. Ora vivo grazie a uno sconosciuto». Era il 14 ottobre del 2003. Giorgio Paolo Troncon 67 anni, oggi segretario dell'Aitf Fvg per la vita – Udine (Associazione italiana trapiantati di fegato), non ha dimenticato nulla di quel giorno. La sua testimonianza, come del resto quella del presidente dell'associazione Giulio Bassani, trapiantato di fegato e rene 17 anni fa, oggi è una guida per i malati in attesa di un donatore e per coloro che, domani, si riuniranno nella chiesa dell'ospedale per la "Messa del trapiantato" che sarà celebrata da don Maurizio Qualizza, parroco di Gradisca trapiantato di fegato e da Padre Luciano Torniero, frate di Venezia trapiantato di cuore. Ad accompagnarli sarà la "Corale Gioconda", l'associazione malati di Parkinson diretta da Savino Paiani. Oltre 120 gli iscritti che ruotano intorno all'associazione, l'invito per domani è rivolto a loro e ai familiari, ma anche alle tante persone che hanno subito un intervento al Centro regionale trapianti di Udine. Nel corso del 2010, sono stati effettuati 33 trapianti di fegato, (i dati alla fine di novembre collocano Udine alla 12ª posizione fra i centri trapianti in Italia), 34 nel 2009, 30 nell'anno precedente e 33 sia nel 2007 sia nel 2006, mentre, dal 1996 in poi, i trapianti di fegato sono stati 480. Sempre nel 2010 i trapianti di cuore sono stati 28, quelli di rene 39. Numeri dietro ai quali si celano storie che i volontari dell'Aitf – una trentina quelli più attivi – cercano di lenire con il loro intervento. «La nostra attività – spiegano i membri dell'associazione – consiste principalmente nell'assistenza ai pazienti e alle famiglie. Quando, attraverso la rete territoriale e i medici, apprendiamo dell'esistenza di un malato in attesa di trapianto ci attiviamo – racconta Troncon – ci rechiamo in ospedale o a casa a trovarlo e cerchiamo di garantirgli supporto e informazioni, in altre parole lo prendiamo per mano in un percorso che inizia con l'attesa dell'intervento e che prosegue con il decorso post-operatorio. A volte la sentenza arriva improvvisamente, senza segni premonitori, altre volte segue lunghe sofferenze. Gli ammalati di fegato possono essere soggetti a molti sintomi che non devono essere sottovalutati: ittero, prurito, diminuzione della massa muscolare, confusione mentale, vomito. La gravità della malattia in alcuni casi non lascia altre strade se non il trapianto. Ed è allora che la vita di una persona si lega indissolubilmente a quella di qualcun altro. E' allora che al centro regionale trapianti diretto dal dottor Roberto Peresutti si mette in moto una macchina organizzativa che coinvolge fino a 150 persone, ciascuno con i propri compiti.