Friuli: troppo rigidi i regolamenti e le sagre saltano

di Maura Delle Case

Dopo la denuncia del sindaco di Buja, costretto a commissariare assieme alla Pro loco la sagra di Sant’Ermacora a causa dell’eccessiva burocrazia richiesta al comitato organizzatore, che per questo ha abdicato all’impegno, la spinosa questione rimbalza a Forgaria dove il primo cittadino Pierluigi Molinaro promette battaglia

Prima minaccia di sopprimere, dall’anno prossimo, la più attesa delle manifestazioni organizzate in paese, quindi rilancia, proponendo di sottoporre il problema all’attenzione dell’assemblea dei sindaci della Comunità collinare «per sollecitare la Regione affinché trovi una soluzione a un problema che sta dilagando». A sollevarlo per primo era stato, ormai qualche mese fa, il presidente della Pro Osoppo, Giacomo Andreatta, che alla vigilia del Carosello mascherato, appuntamento storico del Carnevale in regione, aveva annunciato che quella del 2010 sarebbe stata l’ultima edizione. «La normativa in materia di sicurezza (la legge di riferimento è il Tulps, il testo unico di pubblica sicurezza emanato con regio decreto nel 1931) è troppo rigida – aveva detto -, al limite dell’assurdo per una manifestazione come la nostra che il prossimo anno, se nulla dovesse cambiare sul fronte normativo, non ci sarà più. Non a Osoppo». Ora è il comitato El Tor, storico organizzatore della bujese festa di Sant’Ermacora a passare la mano. La sagra, in programma a luglio, sarà dunque commissariata da Comune e Pro Loco, come annunciato dal sindaco Luca Marcuzzo, che giorni fa si è detto molto preoccupato per le difficili condizioni in cui sono costrette ad operare associazioni di volontari, già in difficoltà per via dei pochi fondi a disposizione. Ma se a misere disponibilità finanziarie si può in parte sopperire con tanto lavoro, ovviamente gratuito, le associazioni locali pare non siano più in grado di star dietro ai tanti adempimenti burocratici richiesti dalla legge. Molinaro conferma: «La burocrazia sta uccidendo il volontariato e le nostre feste – dichiara -. Tanto che quest’anno potrebbe esser l’ultimo per “Arti, mestieri e sapori in Val d’Arzino”, la storica festa in programma per il 4 luglio prossimo. Né come Comune né come Pro loco siamo più in grado di star dietro a tutti i legacci burocratici che la normativa di riferimento impone. Per questo, pena chiudere i battenti, sottoporrò la questione all’assemblea della Comunità collinare che presiedo – conclude Molinaro –: facendo massa critica forse possiamo trovare la forza per chiedere a chi ci governa di salvare appuntamenti tradizionali che oggi come oggi rischiano d’essere cancellati».

 

 Sfuggire ai legacci imposti dalla legge non è possibile, ma secondo gli amministratori gemonesi la si può interpretare, perché no redigendo un apposito regolamento che consenta agli organizzatori, spesso di feste piccole o piccolissime, di risparmiare almeno qualche oneroso passaggio. Come? Come detto con un regolamento ad hoc, che a Gemona sarà dedicato in particolare al funzionamento della commissione di pubblico spettacolo. «Un organismo che fino a oggi è stato convocato ben più volte del necessario, spesso a causa di un’interpretazione della norma per eccesso, con grande dispendio di tempo e denaro visto che la convocazione costa al richiedente ben 500 euro», spiega il vicesindaco Roberto Revelant, che da mesi segue la redazione del nuovo regolamento. «Uno strumento con cui intendiamo far luce – precisa – rispetto a quali eventi debbano essere soggetti alle verifiche della commissione e quali no».
Non solo, «l’obiettivo – aggiunge il sindaco Paolo Urbani – è quello di consentire alle associazioni di far fronte tramite autocertificazione a tutta una serie di passaggi snellendo la grande mole di documenti e verifiche che la normativa richiede e alle quali non si può sfuggire. Snellire alcuni passaggi, però, questo sì, si può fare». Il sindaco annuncia che la redazione del regolamento è ormai giunta alle sue battute finali. «Questione di qualche giorno e sarà pronto, in tempo – conclude Urbani – per essere approvato già durante la prossima seduta del consiglio comunale».