Gemona: invasione di alpini per il primo raduno tra il 13 e il 15 aprile

di Maura Delle Case

Un migliaio di penne nere sono attese in centro storico tra il 13 e il 15 aprile per il primo raduno del Battaglione alpini Gemona. Mille, ma forse anche di più, viste le tante email arrivate in questi giorni alla sezione Ana cittadina per chiedere informazioni su un appuntamento che, a giudicare dai mittenti, sta riscuotendo grande interesse ben oltre i confini regionali. Pullman di alpini sono attesi dal Veneto, ma anche dalla Liguria, dalla Lombardia e dall’Abruzzo. «Gli ex del battaglione vengono un po’ da tutta l’Italia, anche se lo zoccolo duro è costituito dai friulani», spiega il capogruppo della sezione Ana di Gemona, Ivano Benvenuti, che sta lavorando ormai da mesi, spalleggiato dal segretario Nereo Giantin, all’organizzazione della tre giorni che prevede naturalmente le tradizionali cerimonie, ma anche una serie di appuntamenti collaterali. Si parte, come detto, venerdì 13 aprile con l’alzabandiera e gli onori ai caduti del battaglione, che nella sola seconda guerra mondiale contò ben 2 mila vittime tra le campagne di Grecia e Russia. Alle 19.30 invece sarà inaugurata la mostra storica curata da Guido Aviani nelle sale d’Aronco di palazzo Elti, che per l’occasione accoglieranno fotografie e documenti storici oltre a un’esposizione di annulli, cartoline e medaglie. Protagonisti della giornata di sabato saranno gli allievi delle scuole medie gemonesi: circa 150 ragazzi potranno cimentarsi, in piazza del Ferro, nell’arrampicata sportiva su una palestra artificiale grazie alla Brigata alpina Julia che allo scopo ha messo a disposizione i suoi istruttori. E a proposito della Julia, sempre in piazza del Ferro saranno ospitati mezzi e strumentazioni della Brigata che si presenterà così più da vicino agli studenti e in generale ai visitatori. Sabato mattina il programma prevede inoltre la deposizione di due corone d’alloro rispettivamente alla caserma Goi Pantanali, dinnanzi al monumento ai caduti del terremoto, e sul monte di Ragogna, in suffragio alle vittime del piroscafo Galilea. Un momento di grande significato sarà poi regalato dalla ricollocazione del cippo dedicato al Gemona nei pressi del sedime della chiesa di Madonna delle Grazie, lì dove era stato posto nel 1975, un anno prima che il terremoto distruggesse con il centro storico della città anche l’edificio sacro costringendo le penne nere a spostare il cippo in piazza Garibaldi. Ad arricchire il raduno saranno infine un concerto di fanfare alpine, un servizio filatelico temporaneo con annullo speciale che, sabato sera al Sociale, vedrà Aviani ricostruire sulla scorta di immagini e ricordi le vicende del battaglione. La tre giorni si concluderà domenica con l’ammassamento e l’alzabandiera in piazza del Ferro, dov’è previsto l’intervento delle autorità, quindi con la santa messa celebrata in Duomo cui seguiranno, alle 11.45, la sfilata per le vie cittadine e infine l’immancabile rancio alpino e l’ammainabandiera.