Giro d’Italia: (ultimora) salta il Crostis dal percorso della 14/a tappa

Giro d'Italia: salta il Crostis
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Ecco il nuovo percorso

Eliminato il monte Crostis dal percorso della 14/a tappa:

lo ha deciso il presidente di giuria.
 
Salta il Crostis. Il presidente di giuria del Giro d'Italia, il belga Thierry Diederen, ha deciso di eliminare la salita e la discesa del Monte dal percorso della quattordicesima tappa, la Lienz-Monte Zoncolan. Negli ultimi giorni i direttori sportivi di molte squadre avevano fatto pressione sugli organizzatori e sull'Uci chiedendo con forza l'annullamento del passaggio dei corridori sulla discesa di circa 10 chilometri che era stata messa in sicurezza con reti e materassi da Formula 1.  

parla zomegnan — "Per noi la sicurezza e la regolarità sportiva erano garantite prima di questa decisione del presidente di giuria e lo sono anche adesso – ha detto Angelo Zomegnan, direttore generale del Giro -. Invitiamo tutti i tifosi che avrebbero atteso il passaggio dei corridori sul Crostis a spostarsi sullo Zoncolan per una grande giornata di ciclismo". A breve verrà comunicato il percorso alternativo che seguiranno i corridori prima di arrivare a Ovaro, cioè all'attacco della salita che un anno fa consegnò a Basso il successo e l'abbrivio per la conquista del Giro d'Italia.

 

 

3 Risposte a “Giro d’Italia: (ultimora) salta il Crostis dal percorso della 14/a tappa”

  1. E gli 800 mila euro già spesi dalla Comunità montana per il fondo stradale del Crostis (notizia letta sulla stampa)? E la follia dei materassi per proteggere i ciclisti? Chiediamo a Cainero di rispondere di questa folle idea del Crostis?

  2. aggiornamento del 21/05/2011

    di Guido Surza
    Inizio e (forse) fine d'un mito. Annebbia la vista, il Crostis, per chi decide di affrontarlo da ciclista amatore il giorno dell'attesa. Non tanto per le saette e i tuoni e la grandine, o per i nove gradi di temperatura dopo essere partiti dalla valle dov'era piena estate. Il Crostis annebbia la vista per la pendenza, per la lunghezza, perché finito il bosco fitto di abeti è difficile tenere lo sguardo sull'asfalto come dovrebbe fare uno scalatore serio. Inizia la panoramica, non solo quella delle vette, ma quella a 360 gradi perché lo spettacolo sono le montagne del Friuli. E non solo. Proprio allora, con i battiti cardiaci oltre la soglia e l'acido lattico a mille, la vista si annebbia a tal punto da non riuscire nemmeno a riconoscere gli amici che, comodi in macchina, abbassano il finestrino e salutano. Due donatori di sangue di Pasian di Prato l'hanno voluto affrontare in sella, il Crostis, ieri, per essere presenti alla scopertura del cippo a loro dedicato. Un giovane di Tolmezzo li aveva già sorpassati, ma la pendenza media del 10 per cento e quegli interminabili dieci chilometri non facevano mai arrivare al punto dello scollinamento. Sarebbe stato davvero uno spettacolo per palati fini, il Crostis, perché per questioni di strade (solo quella) e di "isolamento" (non ci sono seggiovie e funivie per arrivare in vetta, come sullo Zoncolan) non sarebbe stato accessibile a più di 700 persone. A meno di non affrontarla in bici questa montagna paradiso (e trappola) degli scialpinisti d'inverno. Incontaminata, aggiustata per il Giro soltanto con qualche ritocco dell'asfalto, in alcuni tornanti, e la pulizia del bordo strada, dove spiccano i tronchi mozzati che si è pensato bene di dipingere di rosa. I posti di ristoro ci sono, sui tornanti, alla malga in cima dove già ieri si stava montando il maxi-schermo perché da lassù era impossibile tornare in tempo per vedere i corridori arrampicarsi sullo Zoncolan. Ma non servirà più. Dal Crostis, l'altro mostro sembra far meno paura: più basso, dall'altra parte della valle, più verde di abeti. Se lo guardava e fotografava la maglia rosa Contador quand'era stato per la ricognizione di queste due salite. Ma prima di arrivare al traguardo, sul cucuzzolo del polo sciistico sopra Sutrio e Ravascletto, era prevista la discesa del Crostis, anche sullo sterrato che ancora ieri i tecnici guidati dal sindaco De Antoni stavano rullando. Un tracciato "off limits" per tutti: «Ordine di Cainero!», spiegava un addetto che all'imbocco del Crostis fermava tutte le auto. Soltanto in bicicletta si poteva ieri proseguire per trovare posto in attesa del tappone cancellato in tarda serata. Uno sterrato per modo di dire, tipo tavolo da biliardo. Ma pur sempre sterrato. Una salita da affrontare con moltipliche da 53-34 denti. Chi ha visto Contador provare, si è accorto del suo pignone speciale 32. Forse lui sarebbe stato uno dei pochi a non aver la vista annebbiata su queste muraglie…

  3. aggiornamento del 21/05/2011

    «Hanno fatto di tutto per fare saltare il Crostis e ci sono riusciti». Mauro Vegni, direttore di corsa del Giro, va giù pesante contro la giuria che, ieri sera, ha fatto cancellare il Crostis, mentre in Carnia migliaia di tifosi stavano andando a dormire pregustando l'esordio della Panoramica delle vette alla corsa rosa. Vegni era arrivato qui una settimana fa direttamente dal Giro per accertarsi che i friulani avessero dotato di tutta la sicurezza. «In Carnia Cainero e i suoi volontari hanno fatto un lavoro magnifico, quella discesa è tecnica ma è stata messa in sicurezza. Una sicurezza mai vista». E allora? «Semplice – continua Vegni furibondo al telefono da Lienz – qualcuno prima ha provato a non salire sul Crostis parlando di scarsa sicurezza, poi ci ha riprovato dopo la morte del povero ciclista belga. Siccome la stessa Assocorridori aveva definito il Crostis sicuro, è ritornato all'attacco con la storia delle ammiraglie che devono sempre seguire i corridori per non pregiudicarne la corsa: incredibile». E invece sulla Panoramica e nella discesa le ammiraglie dovevano essere sostituite dalle moto. Che qualcosa potesse andare storto lo si era capito ieri mattina a Spilimbergo. Bastava guardare in faccia Enzo Cainero. Volto stravolto. Aveva dormito tre ore, il resto della notte l'aveva passato a Spilimbergo a ri-spiegare ad alcuni gruppi sportivi, quelli stranieri, le disposizioni di sicurezza sul Crostis. Poi, però, c'erano stati i complimenti in diretta tv agli organizzatori friulani da parte dei ds italiani, su tutti quello della Lampre-Isd, Roberto Damiani, che aveva parlato di «standard elevati di sicurezza per la discesa». E poi erano arrivate le parole di Angelo Zomegnan, il patron del Giro: «Si farà il Crostis anche con il temporale perché nel ciclismo non esiste ancora l'impraticabilità di campo». Perché un gruppo di squadre straniere era tornato alla carica contro il Crostis indicando la nuvoletta presente nelle previsioni meteo della Carnia per oggi pomeriggio. Poi l'ultimo assalto, ieri sera alle 21. Che ha mandato tutto a monte. «La gente deve stare lo stesso vicino al Giro – ha chiuso Vegni – in Friuli è stato fatto un grande lavoro. Il Crostis è stato scoperto, è già diventato più popolare addirittura dello Zoncolan, il Giro prima o poi ci passerà». Golpe della notte permettendo.

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