Imagine Cup 2009: per la terza volta un team friulano rappresenta l’Italia alla finale mondiale del software

 Dalla piramide di cristallo del Louvre a quelle millenarie che sorgono tra le sabbie di Giza. L’Imagine Cup, il contest tecnologico di Microsoft che coinvolge gli studenti universitari di tutto il mondo nello  Il team di Udine vincitore delle selezioni italiane della Imagine Cupsviluppo di nuove applicazioni informatiche , arriva alla settima edizione e fa partire il conto alla rovescia per la finale mondiale, che si svolgerà ai primi di luglio al Cairo. E ancora una volta a rappresentare l’Italia ci sarà un team dell’Università di Udine, che già aveva vinto le selezioni italiane lo scorso anno e nel 2005 e che oggi si riconferma una delle più attive fabbriche dei cervelli del Paese. Marco Amato, Elisa Buttussi, Alessandro Verona e Ivano Zanello – aka team «Pata-Track», lo stesso nome con cui il software è stato ribattezzato – hanno vinto nella categoria del «software design», la più importante tra le nove in cui è strutturata la competizione, e hanno così raccolto il testimone dai loro colleghi del team «Blassreiter» (Andrea Calligaris, Denis Roman Fulin, Marco Petrucco e Mauro De Biasio) che lo scorso anno tennero alto l’onore del nostro Paese all’ombra della Tour Eiffel.  Quanto all’Imagine Cup, il software che ha consentito ai ragazzi di Udine di accedere alla finale mondiale ha un nome che sembra un gioco, Pata-Track. Ed è in realtà esso stesso un gioco. Meglio: un serious game, un’applicazione ludica ma con finalità educative. Il tema di quest’anno, del resto, era probabilmente il più ambizioso tra quelli scelti nelle diverse edizioni della gara: i progetti presentati avrebbero dovuto infatti essere ispirati a uno degli otto obiettivi del millennio delle Nazioni Unite . E il team di Pata-Track ha pensato di puntare su quello della sostenibilità ambientale, coinvolgendo in particolare i bambini: grazie a telefoni palmari dotati di gps, i ragazzini divisi in squadre possono sfidarsi in quella che si potrebbe definire una caccia al tesoro 2.0, una gara di orienteering con il cellulare al posto di cartina e bussola, che permette loro di andare alla scoperta di un parco, un bosco, un ambiente naturale e di sfidarsi in quiz sui temi dell’ambiente e della natura o di compiere azioni ecologicamente corrette. A guidare i ragazzi c’è Willy, l’aquilotto mascotte, che concede punti-bonus per ogni risposta esatta o per ogni azione ben compiuta (e ne toglierà in caso contrario). A questo si aggiungono informazioni sui luoghi e su elementi che si possono trovare all’interno del parco: monumenti, piante rare, recinti di animali. Un’applicazione che potrà prevedere ulteriori implementazioni ed essere utilizzata anche dagli adulti come fosse un’evoluzione multimediale delle audio guide in uso ad esempio nei musei.