Mi ha sempre affascianato il mondo dell'alpinismo con la sua ricerca di emozioni forti e di uomini che proiettano se stessi e la loro mente verso l'alto. Tanto che con la collaborazione dell'alpinauta Luca Chiarcos ho scritto una canzone sull'argomento intitolata "Rampini" inserita nel mio nuovo CD "La vite e la muart" che uscirà a breve. Intanto però oggi dobbiamo salutare Andrej Magajne, sopravisse alla tragedia di Luca Vuerich un anno fà.
Giancarlo Martina dal MV di oggi
E' morto ieri mattina, in un incidente di montagna sullo Jalovec, Andrej Magajne, l'alpinista sloveno che poco più di un anno fa, il 20 gennaio 2010, fu testimone della morte dell’amico Luca Vuerich, avvenuta mentre la guida alpina di Tarvisio, trentaquattrenne, stava salendo una cascata di ghiaccio. Un unico tragico destino riunisce così i due amici, compagni di tante ascensioni. |
Luca era morto mentre saliva la cascata, da cui si era staccato il blocco di ghiaccio che l’aveva travolto, con l'intento di aprire una nuova via sul monte Prisojnik, nel gruppo del Razor, non lontano da Kranjska Gora. Andrej pare che ieri mattina sia salito, assieme a un amico, sul monte Jalovec – con i suoi 2.645 metri di altezza, uno dei colossi delle Alpi Giulie, non lontano dal gruppo del monte Mangart e a pochi chilometri in linea d'aria dal Prisojnik -, con l'intento di compiere la discesa con gli sci dal versante sud ovest (verso la Valle di Coritenza e Bretto), un'impresa, date le difficoltà da superare. Questo, almeno, stando a quel poco che s'è saputo negli ambienti del Soccorso alpino della Sezione Monte Lussari del Cai di Tarvisio che, però, non hanno avuto informazioni più dettagliate sull'accaduto. |