La Provincia di Udine ricorda i luoghi dimenticati della Grande Guerra

Salvaguardare quei luoghi della memoria che conservano il ricordo di un drammatico momento storico che coinvolse tutto il Friuli; è questo l’intento di una serie di guide dedicate a questi temi, a cura di Paolo Gaspari, Marco Mantini e Silvo Stok, e pubblicata da Gaspari editore per la Provincia di Udine sui luoghi dimenticati della Grande Guerra. «Udine e il Friuli – ha aggiunto il presidente Fontanini – furono protagonisti per lungo tempo, alcuni dicono per troppo tempo, della Grande Guerra. Poi vennero travolti dagli eventi successivi alla disfatta di Caporetto che causarono la distruzione di quelle poche strutture industriali presenti sul territorio». In piena sintonia con i contenuti del volume, Fontanini ha ricordato come la riscoperta di luoghi dimenticati sia un contributo importante e fondamentale alla riflessione sulla storia e sul nostro passato.<br />
L’assessore Lizzi, ricordando le motivazioni che hanno spinto la Provincia udinese, a sostenere la pubblicazione del volume, ha affermato che gli eventi sulla Grande Guerra monopolizzeranno i giorni da qui al 4 novembre prossimo. «Abbiamo voluto una pubblicazione di tipo narrativo – ha quindi sottolineato – perché c’è ancora tanto da scoprire su questi temi». Una visione sintetizzata dell’opera è stata proposta anche da Paolo Gaspari: «Dietro a ogni storia ci sono altre storie. E ogni storia porta con sé la possibilità di amplificarsi, di connettersi, di intrecciarsi ad altre vicende». Con il risultato di creare un panorama più vasto e attento di informazioni e consapevolezza.
«Questo primo libro copre una grande lacuna della nostra storia e della nostra conoscenza – ha aggiunto Gaspari -: ovvero il racconto del farsi Nazione di tutti quei popoli che combattendo su quello sterminato campo di battaglia che fu il Friuli capirono e assunsero la loro identità».
Ecco dunque, secondo Gaspari, la funzione civilizzatrice della storiografia: contribuire a consolidare la consapevolezza che la prima guerra mondiale fu certo un grande massacro, ma anche il momento in cui per la prima volta gli italiani si percepirono come nazione unitaria.
La parola è passata quindi a Marco Mantini, storico ed escursionista, il quale, collegandosi alle relazioni precedenti, ha sostenuto «che le storie di chi partecipò alle operazioni del primo conflitto dovevano essere inquadrate sul territorio», proprio per rafforzare ulteriormente la conoscenza e l’analisi sui fatti accaduti. Secondo l’altro autore Silvo Stok «anche i siti più conosciuti riservano sempre sorprese inaspettate. Ci sono particolari, scoperte, ritrovamenti che potrebbero sconvolgere la realtà di posti ritenuti primari nell’interesse comune».
Illustrando poi il sito internet collegato a questa guida, già attivo e visitabile (
www.lagrandeguerra.info) Mario Rossi ha infine detto che il progetto multimediale di queste ricerche è stato concepito in modo aperto e modulare: «Si tratta di un lavoro fatto in prospettiva come questo primo volume, che ha una possibilità di raccolta dati e di crescita potenzialmente infinita».