Valbruna: i giovani e la montagna nello spirito di Julius Kugy

"Nello spirito di Julius Kugy" si è svolto al Centro didattico di Valbruna l’annuale convegno internazionale Alpi Giulie che quest’anno aveva come tema centrale il tema dell’educazione dei giovani alla montagna

di GIORGIO GODINA
Si è tenuto nelle giornate di sabato e domenica il 44.mo convegno internazionale Alpi Giulie, cui hanno dato vita il Cai del Friuli Venezia Giulia, la PzS slovena e l’Alpenverein carinziano. Nato, in anni ancora difficili, per impulso degli scomparsi Mario Lonzar, Miha Potocnik e Karl Kuhar, Alpi Giulie ha continuato a mantenere vive la comunicazione e la collaborazione tra le tre zone alpine che qui si incontrano.
Quest’anno l’incontro si è tenuto al nuovo Centro didattico di Valbruna, che la sezione Cai XXX Ottobre di Trieste ha intitolato a Julius Kugy, personaggio richiamato anche nell’intitolazione: Montagne comuni in tre regioni senza confini – Nello spirito di Julius Kugy.<br />
Al centro il delicato tema dell’educazione dei giovani alla montagna (che stava molto a cuore a Herr Doktor), e della funzione dei centri didattici. Quella che segue è la relazione di Giorgio Godina, presidente della XXX Ottobre.
«Finalmente anche il nostro Club Alpino Italiano regionale può sedersi orgogliosamente a questo tavolo internazionale presentando la bella realtà del nuovo Centro Didattico Julius Kugy di Valbruna. La realizzazione è stata un cammino un po’ lento, com’è il passo di chi sale le montagne, ma alla fine si è arrivati sulla cima.
Un arrivo che vuole costituire, nelle nostre intenzioni, un punto di partenza per il più vasto discorso sul futuro del nostro Club Alpino Italiano non solo regionale ma anche nazionale. Cai che oggi si deve confrontare con realtà i cui riferimenti valoriali e comportamentali sono ben diversi di qualche decennio fa, soprattutto se ci riferiamo all’auspicato ricambio con le nuove generazioni.
I nostri occhi sono inevitabilmente puntati verso il mondo giovanile: lo stanno a dimostrare le iniziative prese per spontaneo impulso locale delle Sezioni (interessante ed innovativo per l’Italia è quello della XXX Ottobre di Trieste nei confronti dei giovani over 18 anni), o per indirizzi partiti anche dalla Sede Centrale.
Il ricambio non deve essere fine a se stesso, non deve essere mirato solo al numero di nuovi tesserati purchessia, ma deve cercare di trasmettere ai giovani la ricchezza del nostro patrimonio culturale, quello integro e ancora maggiormente valido proprio nel suo porsi in controtendenza agli schemi. Sono consapevole di quanto sia complesso ed arduo l’invito, ma vale sicuramente la pena di tentare.
In tutti gli intervenuti sono state elencate in maniera molto chiara le problematiche e le proposte pensate ed adottate per superare gli ostacoli: sostanzialmente si tratta di trovare la maniera di offrire ai giovani quelle occasioni di esperienza diretta che, per assurdo, sono state più facili ai loro padri ed ai loro nonni.
È questa la grande sfida che il Club Alpino deve affrontare, sia nei confronti dei giovani stessi, sia nei confronti del contesto in cui viene praticato oggi l’alpinismo.
C’è bisogno quindi di fare, di scommettere, di agire con creatività, senza sottovalutare la spontaneità di nuove tendenze, purché abbiano valore conoscitivo e aggregante.
È naturale e imperativo, pertanto, disporre di luoghi per far stare assieme le persone, per istruirle ed avvicinarle al vero territorio, non alle montagne surrogate. Il Centro Didattico Julius Kugy vuole avere queste funzioni, vuole essere un ambiente dove le persone, soprattutto i giovani, trovino un’atmosfera sana per cementare le amicizie e gli affetti in vivace compagnia ben guidata.
So che gli amici sloveni e carinziani hanno già grande esperienza in tal senso grazie alle loro strutture di Mojstrana e Glocknerhaus, operanti da più anni sul territorio. Non solo, la loro esperienza è ben più ampia anche nei riguardi delle problematiche inerenti la gestione dei giovani over 18 anni, da tempo esistenti nella loro organizzazione di Club Alpino.
Gradiremmo che le strutture interagissero, che ci fosse una idea di integrazione sinergica fra le tre realtà. Penso, ad esempio, alla realizzazione di programmi in comune del tipo: soggiorni educazionali e trekking estivi (che chiamerei ad esempio: "settimane verdi") facenti capo, a turnazione, a ciascuno dei tre Centri per scoprire le diversità del territorio e delle culture ma, soprattutto, per incentivare l’aggregazione tra i giovani delle tre nazionalità con scambio di esperienze e positiva ricaduta nella loro formazione e apertura mentale.
L’ubicazione dei tre Centri è particolarmente idonea per trasmettere ai frequentatori, attraverso l’esempio e un linguaggio opportuno, anche quei valori fondamentali di etica alpinistica e quei sentimenti propri dello spirito di quel Julius Kugy che, nel corso del presente anno e in queste regioni, è stato più volte celebrato per la ricorrenza dei 150° anni della sua nascita.
Oggi tutti disponiamo di bravissimi istruttori, capaci di insegnare le tecniche più raffinate di salita e di sicurezza in montagna su qualsiasi terreno; ma avvertiamo, per contro, una colpevole carenza sul versante dell’istruzione etico-comportamentale.
Adoperarsi in questi Centri Didattici per far comprendere la montagna anche nelle espressioni più vive della sua natura – flora e fauna – vuol dire tener sempre desto l’interesse per quello che scopriamo ed ammiriamo. Tutto ciò significa far vivere un Alpinismo con la "A" maiuscola, e non solo ai giovani.
E’ fondamentale, inoltre, promuovere i nostri Centri Didattici non solo nei confronti dei soci ma anche delle organizzazioni scolastiche, per incrementare e spalmare la frequentazione lungo l’intero corso dell’anno seminando l’amore per la montagna.
Il "Centro Didattico Julius Kugy" opera da circa un anno, ed il primo bilancio può considerarsi certamente positivo.
E’ stato utilizzato sia per corsi di formazione ed attività rivolte ai gruppi giovanili, nel periodo estivo come in quello invernale, sia quale punto strategico per soggiorni, più o meno prolungati, di frequentazione della montagna a scopo escursionistico, alpinistico ed anche cicloturistico.
E’ stato sede di conferenze, riunioni e convegni grazie alla centralità della sua posizione e grazie alla dotazione della più moderna attrezzatura audiovisiva e multimediale. L’auspicio è quello di vederlo crescere e diventare un vero punto d’incontro transfrontaliero nelle Alpi Orientali. Un punto d’incontro della cultura e dei valori della gente di queste terre di montagna.
Così come i corrispondenti centri di Mojstrana e Glocknerhaus nei quali, contiamo di ritrovarci nei prossimi convegni Alpi Giulie».