Legge sul Testamento biologico: se il Parlamento crea un “mostro giuridico”


L'Aula della Camera ha approvato il ddl sul biotestamento. I sì sono stati 278, i no 205, 7 gli astenuti. Solo che non si tratta di una legge che recepisce il grido di dolore lanciato dal caso Eluana Englaro e da molti altri, ma và esattamente nella direzione opposta perchè lascia in sostanza l'ultima parola sul fine vita, al medico. Per Beppino Englaro si tratta di un ddl «incostituzionale», che «va nella direzione opposta di quella in cui dovrebbe andare, secondo i principi di diritto della nostra Costituzione». «L'autodeterminazione terapeutica – spiega Englaro non può incontrare un limite anche se ne consegue la morte, che non ha niente a che vedere con l'eutanasia. Nessuno, né lo Stato né un medico può disporre della salute di un cittadino». Critica anche Maria Antonietta Farina Coscioni, deputata radicale e copresidente dell'Associazione Luca Coscioni che definisce il ddl una «legge-schifezza».  Il Pd non nasconde amarezza (anche se 13 suoi deputati, seguendo Pierluigi Castagnetti, hanno deciso di non partecipare al voto finale). «Prima di questo provvedimento la dichiarazione anticipata di volontà non era regolata, ora è impedita» ha detto Rosy Bindi, prendendo la parola in Aula e sottolineando che «gli emendamenti estratti come un coniglio dal cappello all'ultimo minuto» hanno «vanificato i lavori di due anni in commissione». Il presidente della commissione d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale Ignazio Marino è convinto che il Parlamento abbia sostanzialmente scritto «una legge con cui si dice al medico che se il paziente è morto si possono sospendere le cure». Legge che se fosse sottoposta a voto popolare tramite un referendum «avrebbe – secondo Marino – un risultato ancora più plebiscitario di quelli sull'acqua o sul nucleare». Duro Nichi Vendola. Il governatore pugliese e leader di Sel definisce il provvedimento una legge «cattiva e violenta» e attacca: «L'obbligo di soffrire per legge non è umano, non è dignitoso. È una legge che sottrae agli italiani la libertà di decidere sulla propria vita. È una legge che chiede ai medici non di curare, ma di costringere alle cure». Senza mezzi termini la critica di Rosa Calipari, membro della direzione nazionale dei democratici: «Questa maggioranza ha partorito un mostro giuridico intriso di vizi costituzionali», dice e conclude: «La maggioranza ha attuato un vero e proprio accanimento terapeutico perché questa legge provocherà tanti contenziosi giudiziari da riempire le aule dei Tribunali».