Lignano: abbattuti 31 alberi in più, il Comune multa l’azienda e chiede i danni


di Viviana Zamarian

All'alba di ieri, sul viale Europa di Lignano distesi vi erano oltre 50 pini. Per un totale, con quelli tagliati tre giorni fa, di 88 alberi. Trentuno in più rispetto a quanto disponeva la delibera per la realizzazione di una pista ciclabile. E a Lignano infuria la polemica. Non solo dell'opposizione e di numerosi cittadini contro l'amministrazione ma del Comune contro la ditta. Nella località si è dunque vissuta un'altra giornata di fuoco. Iniziata, alle 7.30, con l'arrivo sul cantiere del consigliere di opposizione Ciubej (Comunità Lignano) che, dopo aver constatato il taglio degli alberi avvenuto nonostante la mancanza delle barriere, che sabato aveva portato la Polizia municipale ad imporre lo stop ai lavori, si è diretto al Comando. La Polizia, intervenuta sul posto, ha sanzionato la ditta per la violazione dell'articolo 21 del codice della strada e ha verificato che gli alberi tagliati erano in numero superiore di quelli previsti.<br />
L’amministrazione, appena informata, ha inviato una contestazione ufficiale alla ditta, alla quale seguirà una richiesta di risarcimento danni. «Sono state violate le indicazioni della delibera – ha fatto sapere – agiremo con tutti i canali per tutelarci di fronte a un'azione che al momento non trova spiegazione. Allo stesso modo è stato sanzionato il mancato rispetto delle regole imposte sul cantiere, rilevate sabato quando si è ravvisata la mancanza di recinzione adeguata».
Pare che qualcuno della ditta appaltatrice abbia detto di aver agito in buona fede perché sembrava che le piante tagliate potessero dare fastidio alla realizzazione della pista. «Naturalmente – prosegue – è una giustificazione che respingiamo prima ancora di sapere se corrisponde o meno al vero».

 

«La nuova pista – conclude – si inserisce in un contesto improntato al verde che collegherà lo stadio al lungomare di Sabbiadoro e Pineta e, un domani, al percorso lungo-laguna che prevede già nelle prossime settimane l'inserimento di 160 piante ad alto fusto. Valuteremo se sia possibile aumentarne il numero in virtù di questo grave fatto».
Situazione che ha indignato Ciubej. «Ribadisco – ha commentato – che il mio non è stato uno show ma il lavoro amministrativo che da 30 anni svolgo in difesa dell’ambiente. La richiesta di dimissione dell'assessore Donà è stata fatta per motivazioni di carattere politico perché ritengo che un consigliere di opposizione abbia il diritto e il dovere di richiedere l'esonero quando giudica che l’attività sia volta allo sperpero del denaro pubblico e porti ad un danno ambientale».
«Meravigliano non poco – conclude – le dichiarazioni apparse sulla stampa laddove si afferma che l’amministrazione aveva ravvisato l'inadeguatezza del cantiere e si era riservata di risolverlo il lunedì successivo. Mi auguro che non arrivino alle orecchie della Procura della Repubblica perché in esse si ravvisano palesemente gli estremi di un reato».