Lignano: estate d’inizio ottobre, ma gli ombrelloni e bar sono chiusi


di Viviana Zamarian

C’è chi la definisce eccezionale. Chi, invece, anomala. Sta di fatto che quest’estate di inizio ottobre piace a molti, anzi moltissimi. Ieri erano migliaia le persone che hanno affollato la località balneare. Parcheggi introvabili sui lungomare e nelle vie limitrofe, locali – quei pochi ancora aperti – gremiti di gente. Una riviera però che si è presentata impreparata a questa domenica dalle temperature record. Bagni degli uffici spiaggia chiusi, assenza del servizio di salvataggio, bar sul litorale con le serrande abbassate. Queste alcune delle principali mancanze notate ieri dagli ospiti. A Sabbiadoro su 19 uffici (l’ingresso all’arenile era libero) solo 4 bagni erano aperti. Troppo pochi per la maggior parte dei clienti. «La cosa che ha creato più disagi – ci ha raccontato un coppia di Udine – è proprio la chiusura dei bagni e delle docce  I servizi minimi, anche se la stagione è ormai finita, dovrebbero essere garantiti». E se la soluzione adottata in Versilia di prolungare l’apertura degli stabilimenti fino al 30 ottobre in generale appare improbabile da applicare a Lignano, quello che tutti si auspicavano ieri era «una maggiore flessibilità». Per un gruppo di amici di Manzano che, sfruttando l’impalcatura di un gazebo vicino alla Terazza Mare e allacciandoci sopra un asciugamano, era riuscito a crearsi un po’di riparo, i gestori dovrebbero venire incontro alle esigenze minime degli ospiti. «Ormai le previsioni si sanno con sicurezza a cadenza settimanale – hanno affermato – per questo chi gestisce dovrebbe consentire ai clienti di poter disporre almeno dei servizi necessari come i bagni. Non è possibile che ce ne siano solo quattro aperti in tutto l’arenile». In spiaggia a Pineta, invece, bagni aperti mentre quasi tutti i bar erano chiusi. Uno dei pochi a garantire il servizio la Pagoda insieme al bar Frecce Tricolori. «Per comprare un gelato al bambino – ci ha raccontato una signora proprietaria di una seconda casa a Lignano – ho dovuto camminare un bel po’ perché non c’era un bar aperto nelle vicinanze, nemmeno in centro. Se vogliamo i maggiori disagi ci sono stati proprio per le necessità dei più piccoli». Al momento gli unici ombrelloni a essere ancora presenti sull’arenile erano quelli degli alberghi, mentre i pochi non affittati dai clienti sono stati dati gratis ai più fortunati. Con la stagione chiusa ufficialmente una settimana fa, ieri il turista è così diventato fai da te. Con lo sdraio sottobraccio, i vacanzieri della domenica hanno provveduto ad allestire delle strutture improvvisate per trovare un po’ di ombra e riparo dal sole. In città l’estate sembrava appena scoppiata. I tuffi in mare, la sabbia ricoperta da una distesa di sdrai e asciugamani, le sfide a racchettoni, le passeggiate in riva al mare. Nessuno, insomma, ha voluto rinunciare a queste ultima – forse – possibilità di trascorre alcune ore al mare. Ieri, del resto, si respirava un’atmosfera tipica delle giornate ferragostane. Inizio ottobre dai numeri eccezionali per la località balneare. Tante anche le persone che hanno trascorso il loro pomeriggio per le vie del centro dove la maggior parte dei dei bar era ancora aperta. Solo alcune le serrande abbassate. Davanti a loro alcune foglie ingiallite cadute dagli alberi, unico accenno a un autunno che, almeno per il momento, è solo rinviato.