Ma i consiglieri regionali del FVG a Natale avranno il bonus?

Manca poco: entro Natale il consiglieri regionali dovrebbero riuscire a riconquistare il famoso “bonus”. Avranno dunque dai 50 ai 110mila euro a testa da “spendere” per associazioni sportive, culturali… e insomma per rinsaldare il loro bacino elettorale.

In totale si parla di quasi 5 milioni di euro all’anno. Se i calcoli saranno confermati, si parla di 110-120 mila euro per i consiglieri della maggioranza e 50 mila per quelli dell’opposizione. I 59 consiglieri li potranno spendere per ogni anno della durata del loro incarico.
Se i partiti non aspettano altro, il presidente della Giunta Renzo Tondo non sembra favorevole all’idea. La decisione, comunque, arriverà entro Natale.

3 Risposte a “Ma i consiglieri regionali del FVG a Natale avranno il bonus?”

  1. Aggiornamento del 04/12/2008

    Coro di no contro il ripristino del bonus personale dei consiglieri. La norma, che Tondo contesta, prevede che ogni membro d’aula abbia a disposizione 110 mila euro in maggioranza e 50 mila all’opposizione da distribuire fra associazioni, bande, enti a prorpio piacimento. Una consuetudine che la giunta Illy ridimensionò e che il centro-destra vuole tornare a garantire dalla Finanziaria 2009, in votazione nelle prossime settimane. Eppure i segretari di Lega e Udc dicono un chiaro “no” ai loro colleghi regionali. Da Roma il deputato Angelo Compagnon non lascia dubbi: «In una situazione drammatica per le finanze pubbliche e per l’economia, di fronte a una richiesta di sacrifici che viene chiesta ai cittadini, pur ritenendo che alcune indicazioni dei consiglieri siano opportune, credo che siano inopportuno», spiega. «Come segretario dell’Udc, che a livello romano ha avuto la possibilità, ma abbiamo rinunciato, ritengo che debba avvenire anche a livello regionale. Complessivamente questi fondi, che già saranno pochi per la regione, saranno incanalati nei capitoli con maggiore necessità: famiglie bisognose, difficoltà della pmi con la crisi economica, ceto medio impoverito.

    Non è demagogia ma responsabilità politica nei confronti della nostra regione. Questo è l’atteggiamento più importante da tenere nei confronti dei cittadini».

    Anche per il leader leghista Pietro Fontanini il discorso è chiuso: «La Lega pensa la stessa cosa – spiega –. Sono misure di prima repubblica. Siamo contrarissimi a queste misure. In tempi di ristrettezza economica si devono fare interventi nei settori per superare la crisi. Condivido le perplessità del presidente Tondo. Avvertirò i consiglieri».

    E da centro-sinistra si leva la voce dell’Italia dei Valori. «Una cifra esorbitante – denuncia Alessandro Corazza – che, al di là dei numeri, è una vergogna».

    «La Regione aiuti i poveri, non i consiglieri», aggiunge Vittorio Scialpi de La Destra.

  2. Aggiornamento del 06/12/2008

    È mai possibile che in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, quando il ministro del Welfare paventa il rischio di bancarotta dello Stato e il suo collega delle Finanze rincara la dose avvertendo che se andasse deserta l’asta dei Bot e dei Cct non si potrebbero pagare né pensioni né stipendi agli statali e finiremmo come l’Argentina, i nostri consiglieri regionali – di opposizione e di maggioranza – reclamino a gran voce il cosiddetto “bonus” natalizio (dai 50 ai 120.000 euro a testa)?

    Vi sembra giusto sperperare con interventi a pioggia quasi 10 miliardi delle vecchie lire quando anche qui, nell’una volta ricco Nord-Est, c’è gente che, se riesce a procurarsi il pranzo, non sa se potrà permettersi la cena?

    A cosa serve, per fare un esempio, bloccare il prezzo degli “ski-pass” per coloro che possono regalarsi un fine settimana sulla neve, quando poi si sperperano risorse in questo modo?

    Ciò che è veramente triste è il dover constatare che quando si tratta di salvaguardare i propri interessi non c’è ideologia che conti e tutti, da destra a sinistra, dimenticano i buoni propositi espressi in campagna elettorale e le promesse fatte a coloro che li hanno eletti.

    Ma tant’è, come diceva sir Winston Churchill, «ogni Paese ha il governo che si merita» e noi (purtroppo) questi abbiamo votato!

    Luciano D’Agostini

    Lignano Sabbiadoro

  3. Aggiornamento 13/12/2008

    Assegni in bianco in tasca ai consiglieri regionali? Il presidente della Regione, Renzo Tondo, dice no. «Se il bonus è, invece, una segnalazione di momenti di difficoltà, allora ci sto». Da intendersi però – secondo Tondo – come suggerimenti da parte di maggioranza e opposizione su cose da fare, preferibilmente in tema infrastrutture. Una precisazione che irrigidisce il capogruppo del Pdl in Consiglio, Daniele Galasso. «Nessun consigliere regionale ha mai disposto di denaro a suo piacimento. Il cosidetto bonus è sempre stata una segnalazione». Nemmeno l’Udc gradisce. «Il problema è la destinazione? Allora creiamo un Fondo di solidarietà», propone il capogruppo Edoardo Sasco. «Sono altri i problemi oggi», chiude netto il capogruppo del Carroccio, Danilo Narduzzi. Il Pd guarda alla finestra: «Ho già chiarito il mio pensiero in merito», commenta il capogruppo Gianfranco Moretton. La questione verrà affrontata lunedì, nel vertice di maggioranza che si terrà in mattinata a Udine. Ieri a Udine Tondo ha precisato la sua posizione sui 5 milioni di euro su cui i consiglieri regionali possono intervenire. «Non condivido il bonus se è inteso come diritto ad avere 100 o 50 mila euro per fare quello che si vuole. Senza far passare il vecchio concetto di bonus, individueremo alcune cose da fare, in particolare quelle legate alle infrastrutture, che siano segnalate sia dalla maggioranza, sia dall’opposizione». Sulle preferenze non commenta il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton, che spiega «di aver già detto tutto sul tema». Moretton si era espresso a favore del bonus, che considera una risorsa a favore del territorio e non uno spreco di denari. ma la polemica non piace a Galasso: «Nessun consigliere regionale ha mai disposto di denaro a suo piacimento. Il cosidetto bonus è sempre stato una segnalazione». Insomma, si tratterebbe della classica «tempesta scatenata in un bicchier d’acqua. È stata fatta una caricatura di un fatto che è di una trasparenza unica». Il consigliere – ha spiegato – ha sempre e solo segnalato situazioni e associazioni meritorie di attenzione, e che potevano ricevere finanziamenti ma con un tetto per l’importo. «Sull’argomento faremo chiarezza lunedí, a Udine, nell’incontro di maggioranza con il Presidente Tondo». La sede doce Sasco lancerà la sua proposta: creare un Fondo di solidarietà.

    «Se il problema è indirizzare i 5 milioni di euro – ha detto Sasco – creiamo allora un Fondo: quei soldi inciderebbero poco nelle infrastrutture, tantissimo invece per centinaia tra persone e associazioni in crisi». «Su questa vicenda non faremo una guerra di religione – ha sottolineato – mi rifiuto di ridurrre una manovra Finanziaria a questo aspetto. Non c’è niente di scandaloso che su fondi specifici, già destinati dalla Giunta regionale, i consiglieri possano esprimere delle indicazioni, in modo chiaro, alla luce del sole, in Consiglio regionale». «Tondo parla di segnalazioni – ha aggiunto Sasco – noi chiediamo qualcosa di piú, che possano essere indicazioni vincolanti». Sono altri i problemi da affrontare, per Narduzzi. «È un dibattito che mi appassiona poco, ma mi pare che la discrezionalità della politica sia questo, è la democrazia che assegna le risorse». «Non capisco, inoltre, perché – ha concluso – se sono gli assessori regionali ad assegnare discrezionalmente le risorse va bene, se lo fa il Consiglio regionale no».

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