Ma l’università è etica?

L’economia non può avere come fine soltanto l’utile, ma implica la necessità di operare secondo criteri di responsabilità sociale e di regole condivise nei rapporti interni ed esterni all’impresa. Parte da questa convinzione di base l’iniziativa della facoltà di economia dell’università di Udine che ha attivato il nuovo insegnamento «Etica ed economia». Il corso, organizzato in collaborazione con la sezione cittadina dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid) e con l’associazione Etica ed economia di Udine, prenderà il via il prossimo marzo, è aperto a tutti e per gli studenti dell’ateneo friulano rappresenta uno degli insegnamenti liberi che possono essere scelti per completare i crediti formativi previsti dal proprio piano di studi. Le 40 ore di lezione, tenute dai professori Marina Brollo, Cristina Compagno, Francesco Marangon e Flavio Pressacco, sono divise in quattro moduli che affrontano il tema dell’etica legata all’innovazione, al mondo del lavoro, all’ambiente e alla finanza.

Fin qui tutto normale: quello che mi chiedo è se veramente l’etica dell’economia si possa insegnare, quando invece dovrebbe far parte di un bagaglio personale che ogniuno di noi dovrebbe avere; sorge il dubbio che tutti i truffatori del mondo finanziario che girano in questi anni nel nostro paese, abbiano imparato ad essere truffaldini proprio all’università. Se la maggior parte di questi ladroni hanno un laurea in economia, forse bisognerà chiedersi se le fuffigne e i raggiri che hanno combinato non fossero in qualche modo stati inseriti nei loro programmi di studio universitari. Fosse così l’università dovrebbe fare un mea culpa, anzichè vantarsi adesso di essere etica…… adesso.