Paluzza: l’estremo saluto a Delli Zotti per dieci anni sindaco di Paluzza

di Gino Grillo.

È scomparso all’età di 92 anni l’ex sindaco di Paluzza Allerino Delli Zotti. Con lui scompare uno degli ultimi piloti che hanno combattuto sugli aerei militari durante il secondo conflitto mondiale, ma soprattutto un uomo che ha consegnato alla storia, quella con la “S” maiuscola, l’epopea delle donne carniche, le eroiche Portatrici carniche della Grande guerra. Allerino nasce il 27 agosto del 1922 in Francia da genitori là emigrati per motivi di lavoro, come spesso avveniva nella sempre più povera montagna carnica nei primi decenni del scolo scorso. Per volere del bisnonno, a 17 anni rientra in Italia per frequentare l’accademia militare, nella quale si forma come pilota di caccia militari nel 1942. Vieni, quindi, inviato a difendere lo stretto della Sirte, sul mare Mediterraneo fra Africa e Sicilia. Rientrato in patria, l’8 settembre lo trova di stanza a Padova, dove viene fatto prigioniero dai tedeschi e inviato in un campo di concentramento in Germania. Qui si rifiuta di prestare servizio per la Luftwaffe, l’aviazione nazista, e rimane in prigionia. Nel 1945, caduta la Germania, rientra in Italia, nella sua Paluzza e trova la compagna della sua vita, Leonilla Di Centa, con cui si sposa e con la quale ha cinque figli: Franca, Lionello, Loris, Lauro e Lido, quest’ultimo deceduto, appena diciottenne, in un tragico incidente stradale. Allerino, che aveva conseguito il diploma di geometra, apre uno studio professionale che trasforma, in seguito, in azienda edile. Il suo lavoro non gli impedisce di spendersi per la sua vallata e diventa sindaco per due mandati, dal 1965 al 1975 nel comune di Paluzza. Le vicende della sua famiglia, dei nonni, in particolare, influenzano la sua vita: raccoglie le storie del nonno che ha combattuto sui monti della Carnia nel 1915-1918 e della nonna, che era una portatrice carnica, una di quelle eroiche donne che trasportavano con le loro gerle munizioni e rifornimenti, a rischio della propria vita, fino alle prime linee italiane, dove molto spesso combattevano i loro uomini nei reparti alpini. Raccoglie le loro testimonianze in alcuni libri e comincia una battaglia per il riconoscimento formale delle Portatrici carniche. Delli Zotti contribuisce anche a erigere un monumeto intitolato a Maria Plozner Mentil (la portatrice uccisa da un cecchino austriaco nel 1916 a Malpasso di Pramosio) a Sabaudia, in provincia di Latina, dove la comunità carnica è molto numerosa. Delli Zotti, che lo scorso luglio era rimasto vedovo, viveva in casa del figlio Lionello, dove è spirato ieri mattina. I suoi funerali saranno celebrati domani, alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Paluzza.

A Franca e alla sua famiglia le cordoglianze più sentite dal titolare di questo blog.