Pesariis: dramma al giro del Friuli, cade il ciclista Thomas Casarotto

(Dal sito della Federciclismo)

La tragedia di Thomas Casarotto si tinge di giallo a fine serata, quando, dopo che il 19enne ciclista veneto caduto al Giro del Friuli era stato dato per morto dal presidente della sua squadra Mauro Flora, arriva un comunicato della stessa società, l'Uc Arcobaleno Generali di Mestre, che precisa che "contrariamente a quanto comunicato, Thomas Casarotto versa in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, ma è ancora in vita. Il ragazzo è mantenuto sotto costante osservazione dall'equipe medica di Neurochirurgia dell'ospedale friulano che sta mettendo in atto ogni tentativo possibile per mantenere in vita il 20enne ragazzo vicentino"

"Nel rispetto della vita del ragazzo e del dolore dei suoi familiari – conclude la nota – la società chiede a tutti i giornalisti e organi di stampa il massimo rispetto sulla vicenda, almeno sino a quando non ci saranno notizie ufficiali e definitive" che verranno diramate tramite l'ufficio stampa della società –br–

CADUTA IN DISCESA, A 80 KM/H – L'incidente è avvenuto lungo la discesa di Forcella Lavardet, in Carnia, nell'attraversare Pesariis, con un'andatura intorno agli 80 chilometri. Secondo una prima ricostruzione, il ciclista vicentino ha urtato lo specchietto retrovisore di un suv parcheggiato a lato della strada, cadendo rovinosamente a terra e rimanendo colpito alla testa. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi per via di un trauma cranico e il giovane corridore è stato subito trasportato d'urgenza con un elicottero del 118 all'ospedale di Udine. Qui ha riaperto gli occhi, ma i medici non hanno mai sciolto la prognosi. I carabinieri di Udine hanno eseguito i rilievi dell'incidente che verranno messi a disposizione della magistratura per l'eventuale inchiesta.

CASAROTTO GRANDE PROMESSA – Residente a Schio, Casarotto è considerato una grande promessa del ciclismo tricolore. Ha iniziato

 con questo sport all'età di 14 anni, in forza alla Utensilnord Palladio Schio, e attualmente correva per l'Uc Arcobaleno Generali di Mestre (Venezia). Nel 2010 ha disputato il suo secondo anno tra i dilettanti, dopo aver vinto moltissimo a livello juniores e nelle categorie giovanili inferiori.

ERA IL 'TAPPONE' DELLA CORSA – Quello di oggi era il cosiddetto "tappone" del Giro del Friuli Venezia Giulia: una frazione lunga 174 chilometri, da Maniago a Forni di Sopra, vinta dall'australiano Adam James Semple (Brisot Cardin Bibanese), mentre la classifica generale è guidata dal norvegese Vegard Stake Laengen.
 

3 Risposte a “Pesariis: dramma al giro del Friuli, cade il ciclista Thomas Casarotto”

  1. aggiornamento del 11/09/2010

     Thomas sta lottando per la vita. E i compagni della Generali Arcobaleno si sono ritirati dalla corsa. «É impossibile proseguire l’attività dopo questa tragedia – ha dichiarato addolorato il presidente della Generali Arcobaleno, società dilettantistica di Mestre, Mauro Flora -. Appena avvisato dell’accaduto, mi sono recato all’ospedale: il ritiro della squadra dal Giro del Friuli è immediato». La notizia dell’incidente al 19enne di Schio ha sconvolto la carovana. Agghiacciante il racconto dell’ex professionista Oscar Pellicioli, in ammiraglia con la De Nardi Colpack Bergamasca. «Quando sono passato Casarotto era già caduto – ricorda Pellicioli -. Era per terra con la testa sanguinante. Ho visto il suo direttore sportivo Roberto Zoccarato mettersi le mani sui capelli, una scena terribile fino a quando è giunta l’ambulanza al seguito. Purtroppo quando si creano distacchi lunghi e si formano buchi fra i vari gruppi le automobili ne approfittano per invadere la sede stradale». Classe 1990, Casarotto stava portando a termine la sua seconda stagione da dilettante. In Friuli si era messo in luce due anni fa quando, con la maglia dell’Utensilnord Schio Palladio, il 14 settembre 2008 si era aggiudicato per distacco la ventesima edizione della Casut-Cimolais, la classica per juniores organizzata dal Fontanafredda Ugs Grimel. Corridore completo, in quella stagione aveva colto ben quattro vittorie, meritando il passaggio ai dilettanti della Zalf Desiree Fior nel 2009. Con la società di Castelfranco Veneto aveva rotto il ghiaccio nella 86ª Medaglia d’Oro Città di Villanova-Trofeo Elisa Pavimenti e Rivestimenti. Era il 6 settembre, un mese fatale per lo sfortunato giovane.

  2. aggiornamento del 11/09/2010

    Sono giudicati ormai irreparabilii danni al cervello subiti da Thomas Casarotto, il giovaneciclista di Schio (Vicenza) a causa della caduta di ieri nelcorso del Giro del Friuli Venezia Giulia. Lo ha stabilito una Tac effettuata nel pomeriggio all’ospedale di Udine, dove Casarotto si trova ricoverato in terapia intensiva I medici hanno comunicato ai genitori di Casarotto che non e’ possibile effettuare alcun intervento chirurgico per ridurre i danni cerebrali e che la situazione e’ ormai senza speranza. Secondo quanto si e’ appreso, il fisico del giovane non presenterebbe danni gravi, ma la situazione cerebrale rende compromessa la possibilita’ di sopravvivenza.
    Attualmente Casarotto viene tenuto in vita con il ricorso astrumenti artificiali, in attesa di ulteriori evoluzioni cliniche

  3. aggiornamento del 13/09/2010

    «Esistono solo due forme di vedere la vita. Una è pensare che non esistono i miracoli e l’altra è che tutto è un miracolo». L’ha scritta su Facebook Ania, la sorella di Thomas Casarotto il ciclista di 19 anni in fin di vita da venerdì all’ospedale di Udine dopo lo scontro con un Suv, entrato a Pesariis nel percorso della terza tappa del Giro del Friuli. Serve un miracolo per salvarlo, perchè la medicina altro non può fare. Nessuna operazione, solo sperare che nelle prossime ore accada qualcosa. Altrimenti i genitori dello sfortunato ciclista hanno già acconsentito alla donazione degli organi.

    La situazione dunque è disperata, ma i familiari del ragazzo non si vogliono arrendere. Con loro i compagni di squadra del ciclista, i dirigenti dell’Uc Generali Arcobaleno, il mondo del ciclismo. Che è col fiato sospeso per la sorte di Thomas. Dai ciclisti delle giovanili ai big professionisti. Come Vincenzo Nibali, il 25enne corridore della Liquigas, un campione che sta guidando la classifica della Vuelta di Spagna e che ieri ha voluto inviare un messaggio a Thomas e ai suoi familiari. «É impossibile non rimanere colpiti dalla disgrazia che ha colpito Thomas – ci ha detto il corridore alla fine della tappa di ieri -. Con il pensiero e con il cuore siamo vicini alla sua famiglia. Spero di poter tornare in Italia con un risultato importante dalla Vuelta e poterglielo dedicare».
    Anche là, a migliaia di chilometri di distanza da quella maledetta curva nella discesa della Val Pesarina, la tragedia della giovane promessa del ciclismo italiano sta tenendo tutti col fiato sospeso. Perchè l’assurdità dell’incidente, con quell’auto che è entrata nel percorso proprio quando il gruppetto di tre corridori di cui faceva parte Thomas sopraggiungeva a 80 km/h, lascia il segno e fa capire agli atleti di ogni categoria che sarebbe potuto accadere a tutti loro.
    Un miracolo, dunque, può salvare la vita a Thomas, solo quello. I medici infatti non possono fare null’altro che tenere in vita il ragazzo con le macchine. Ieri i medici del reparto diretto dal dottor Amato De Monte, hanno fatto il punto della situazione con i familiari del ferito. Nessun miglioramento e il bollettino agghiacciante con quei danni al cervello irreparabili evidenziati dalla Tac. Il ragazzo non è operabile. E gli stessi sanitari hanno escluso che nelle prossime ore ci sia la possibilità di procedere a un disperato intervento chirurgico. Se sarà constatata la morte cerebrale toccherà a una commissione di tre medici decidere quando staccare la spina.
    «Io sono credente e spero nei miracoli – spiega il direttore sportivo della Uc Generali Arcobaleno, Roberto Zoccarato -. Thomas è un ragazzo eccezionale, un esempio per tutti. Una colonna per la nostra squadra, uno di compagnia. Pensi che nella foresteria dove vivono i corridori del team Thomas ha il compito di cucinare. Mi sembra di vederlo lì in corsa, all’inseguimento del gruppo dei migliori nella discesa della Val Pesarina».
    Zoccarato è provato, è in costante contatto con i dirigenti della squadra Under 23 e naturalmente i familiari dell’atleta. «Tutti i compagni di Thomas sono in ansia. Allenarsi? E chi ci riesce? Siamo tutti qui in attesa di un miracolo, il cuore del ragazzo è forte, dovevate sentirlo l’altro giorno dopo l’incidente». Zoccarato è commosso, ricorda quei momenti. È l’ultima persona ad aver parlato col ragazzo prima di quella maledetta curva. «È accaduto qualche attimo prima dell’impatto – spiega il ds – con l’ammiraglia in un tratto rettilineo mi ero avvicinato e lo avevo spronato ad aumentare l’andatura, stavamo riagganciando il gruppo dei migliori». Poi lo schianto con quel Suv, i drammatici minuti dei soccorsi, il sangue dappertutto, il ragazzo che non rispondeva. «E quel cuore che continuava con rabbia a pompare sangue, non voleva arrendersi a un destino crudele».
    Ora quel cuore magari servirà a salvare una vita. L’ultimo dono alla vita di un ragazzo che ama la bici e la vita. A meno di un miracolo.

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