Pordenone: la vendetta contro l’amante e i video hard pubblicati sul web,


dal MV di oggi:

Avevano creato scandalo. Ma soprattutto erano sembrati una forma di "killeraggio" mediatico davvero difficile da sopportare per la vittima, svergognata su internet e malapostrofata su quei link scabrosi che rimandavano, appunto, a filmati molto espliciti. Ora però c'è un indagato per quei video che hanno rovinato, si spera non per sempre, la reputazione di una donna conosciuta nel pordenonese per la sua attività lavorativa e che, a seguito di questo scandalo, pare sia stata trasferita in un settore diverso da quello che include i contatti con il pubblico. L'asse dello scandalo comprende le province di Venezia (dove la donna è nata e risiede), Pordenone, visto che lavora per una società con sedi nel Friuli occidentale e nel Veneto  e anche l'area trevigiana. L'indagato in passato è stato consigliere comunale in un paese molto piccolo della sinistra Piave. Ora pare sia sparito. I video comparsi su internet mostravano, in atteggiamenti inequivocabili, un'impiegata sui 30 anni. La vicenda aveva creato molto scalpore soprattutto in una città della Marca non lontana dalla località di residenza della giovane, nell'opitergino, proprio perché si sapeva che di quelle zone era originario l'amante, oggi accusato della messa in onda dei video. Un uomo che frequentava lo stesso ambiente lavorativo della giovane e che ha intessuto col tempo rapporti di fiducia con molte persone della provincia di Pordenone che a lui si rivolgevano. Ignoti i motivi che hanno portato l'autore dei "post". Una mano agli inquirenti, per l'indagine, l'hanno data gli internauti che sotto i filmati scabrosi scrivevano divertiti commenti sulle prestazioni dei due. I video, fatto ancora più grave, rendevano riconoscibilissimo il volto della donna, diventata così l'unica vittima di una situazione che probabilmente è sfuggita di mano. Forse è stata una vendetta per motivi inerenti la sfera lavorativa, o forse la causa è la fine di un rapporto basato soltanto sulla passione. Tutto questo ha scatenato le chiacchiere di tre province, Treviso, Pordenone e Venezia, dove la giovane è conosciuta per i contatti con la clientela inerenti la sua sfera lavorativa. Contatti che in questi giorni pare siano stati sospesi (la donna comunque continua a lavorare per lo stesso ente privato). Per accedere ai video bastava conoscere il nome e il cognome della vittima e inserirlo in un motore di ricerca. Ora i video non ci sono più. L'indagine, secondo quanto trapela dagli ambienti investigativi, sarebbe infatti a buon punto


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