Pordenone: picchiano compagno di classe e mettono filmato su Facebook

Ragazzi della scuola media 'Centro storico' di Pordenone hanno picchiato un loro compagno, filmato il pestaggio avvenuto nel centro citta' e messo tutto su Facebook. La mamma della vittima ha denunciato l'episodio alla polizia. Il ragazzo picchiato e' stato accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale, dove gli sono stati refertati lividi e ematomi. La vicenda e' confermata da Luciana Renna, dirigente scolastica reggente della scuola. "Sia chiaro, e' accaduto all'esterno della scuola  E' successo al settimana scorsa", riferisce Renna. "La mamma del ragazzo, che frequenta la seconda media, e' venuta qui lunedi', io -prosegue Renna- non c'ero, e ha parlato con gli insegnanti, chiedendo che la scuola prendesse dei provvedimenti. Noi, al di la' di questo episodio pensiamo sempre ad interventi educativi nei confronti dei ragazzi. Nel filmato, che io non ho visto -aggiunge la dirigente scolastica- mi e' stato detto che si vedono il ragazzo che picchia e la vittima". Ovviamente, c'era un altro ragazzino che filmava. Anche i due bulli frequentano la scuola media. "Adesso valuteremo con i loro genitori quali provvedimenti prendere", conclude Renna. La mamma del ragazzino, al telefono con l'ADNKRONOS ha espresso piena fiducia nella Scuola Centro Storico. "La scuola non c'entra un bel niente -ha voluto sottolineare- e io non ho mai detto che spostero' mio figlio da questa scuola. Questa e' una scuola -ha ribadito- di cui mi fido".


2 Risposte a “Pordenone: picchiano compagno di classe e mettono filmato su Facebook”

  1. aggiornamento del 11/02/2011

    E’ diventata un caso nazionale, la vicenda del ragazzino malmenato da tre compagni di classe con l’u nico scopo di filmare il pestaggio e postare il video su Facebook. Dopo i primi lanci delle agenzie di stampa, che hanno ripreso la notizia dai quotidiani locali, Raidue ha chiesto all’avvocato della parte lesa la possibilità di avere il video per un servizio.

    È stato questo, ieri, l’inizio del “day after” per la famiglia del 12enne pordenonese vittima di ripetuti episodi di bullismo. La denuncia ha sollevato un polverone – mediatico e no – che pare sia destinato a tutto, fuorché a diradarsi.

    La madre. Tra una caterva di “a noi non risulta” e rarissimi “mea culpa”, in ogni caso la vicenda sta dando un sonoro scossone alla diffusa filosofia del far finta di niente. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) ho ricevuto messaggi di solidarietà da numerosi genitori della Centro storico – riferisce la madre del ragazzino malmenato –, mentre della classe di mio figlio nessuno si è fatto sentire. Credo anche di sapere perché: hanno paura di eventuali ritorsioni sui loro ragazzi. Zero contatti anche da parte della scuola, la qual cosa mi causa più rabbia che delusione».

    Ma la sorpresa più amara, “mamma coraggio” l’ha avuta ieri pomeriggio. «Mio figlio è a casa da scuola da cinque giorni. Le botte che ha preso gli fanno ancora male, ben più dentro che fuori. Per distrarlo, ieri pomeriggio siamo andati all’Uci cinema. E chi ti vedo? Uno dei tre compagni di classe che l’hanno picchiato. Se la punizione per quanto ha combinato è portarlo al cinema!…».

    La scuola. Il 12enne pordenonese riprenderà la scuola domani, e tornerà tra i suoi soliti compagni di classe. «Dato che il problema non è rappresentato da mio figlio – afferma la madre –, non gli farò di certo cambiare né classe, né tanto meno istituto, come mi ha infelicemente suggerito la dirigente». E punta il dito contro la Centro storico: «Da come si sta comportando, è evidente che la scuola pensa a tutelare più il suo buon nome che stoppare il diffondersi del bullismo. Non la ritengo affatto una bella figura. Anche perchè so per certo che altri allievi, nel recente passato, sono stati vittime di molestie e vessazioni. Ma far finta di niente conviene di più».

     

    Le posizioni delle parti in causa continuano dunque a essere contrapposte: dirigenza e corpo docente negano sia che uno dei tre pestaggi sia avvenuto nel cortile della scuola, quando la madre ha dalla sua «le prove che invece è proprio così. Ma chi ha visto tace».

    L’inchiesta. La macchina investigativa fa intanto il suo corso. Ieri mattina, personale dell’Ufficio minori della Questura di Pordenone si è recato alla Centro storico, al fine di acquisire ulteriori elementi sui tre ragazzini denunciati. Nessuna segnalazione è stata, invece, inoltrata al momento alla Procura dei minori di Trieste: i presunti “aggressori” hanno meno di 14 anni e dunque non sono imputabili, mentre del loro comportamento dovranno eventualmente rispondere i genitori in sede civile.

  2. è successo nella mia scuola conosco uno di quelli che le ha date ed è un cagasotto infatti era anche in gruppo

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