Provincia di Udine: mozione anti-Fontanini

Certo che la "Luna di miele" che simboleggia l’andare d’amore e d’accordo dei partiti che hanno vinto una consultazione elettorale, a volte dura veramente poco. E’ il caso della Provincia di Udine dove dopo alcuni screzi su certe "uscite" sul personale da parte del Presidente di tempo fà, ora si passa addirittura alle mozioni.  E’ bastata mezza giornata, per riportare la tensione nel centrodestra in Provincia. A farla riaffiorare è la mozione depositata dal Pdl che inchioda Pietro Fontanini a spiegare in Consiglio il perché dell’incontro del 4 novembre con Christian Strache, leader del Fpoe, rinunciando alla cerimonia a Redipuglia. Ma che impegna anche il presidente a differenziare il ruolo di segretario Fvg della Lega rispetto alla carica istituzionale che ricopre e a risolvere l’incidente diplomatico con il governatore della Carinzia Gerhard Dörfler, che in una lettera ufficiale ha chiesto spiegazioni sull’incontro con Strache, che in Carinzia non ha compiti istituzionali. Una mozione che ha scatenato l’ira di Fontanini, con la Lega decisa a non firmarla. Mercoledì sera invece, dopo la verifica di maggioranza, a volersi allineare con il Pdl era stato l’Udc sottoscrivendo il documento. Ieri però, poche ore dopo, i centristi hanno cambiato idea ritirando le firme.<br />
«Abbiamo riletto la mozione, l’abbiamo valutata con calma – si limita a spiegare il capogruppo Udc Beppino Govetto – e capiamo di non condividerla. Per questo abbiamo ritirato la firme». Nessun commento, invece, arriva dalla Lega. Fontanini si chiude nel “no comment”, ma è chiaro che non gradisce affatto il gesto del Pdl. E utilizzano la formula del “no comment” anche i consiglieri del Carroccio con il capogruppo Matteo Piasente in testa. Ieri è stato fissato il prossimo Consiglio, mercoledì, quando in aula arriveranno due documenti sul caso Fontanini-Strache, la mozione di censura presentata dal centrosinistra e la mozione del Pdl. E quest’ultimo non è certo un documento soft.
Perché al presidente si chiede di spiegare quale vantaggio ritenesse di portare alla comunità friulana incontrando il leader del Fpoe e se l’incontro avesse effettivamente una valenza politica e non istituzionale. Di conseguenza, l’impegno richiesto a Fontanini sarà quello di scindere tra il ruolo a palazzo Belgrado e nella Lega, di recuperare il rapporto con Dörfler, di farsi garante del ruolo della Provincia come ente territoriale istituzionale che rappresenta l’intera collettività e di confermare l’importanza delle forze armate nel quadro costituzionale italiano quali rappresentanti dell’unità d’Italia. Entrambe le mozioni andranno messe ai voti: a palazzo Belgrado è già scommessa su chi voterà con chi.