Ravascletto: caso scuolabus, i genitori sono molto arrabbiati

di Tanja Ariis

Genitori di Ravascletto furiosi e amareggiati per la mancata convenzione tra il loro Comune e quello di Comeglians sul trasporto scolastico. «Avrebbe consentito – dicono – ai nostri figli di raggiungere la scuola primaria di Comeglians con il bus messo a disposizione gratuitamente da quel Comune anche per gli anni a venire. Il nostro Comune lo darà invece solo quest’anno per gli alunni, quasi tutti, che andranno A Comeglians. Solo chi opta per Paluzza lo avrà anche gli anni successivi. È una presa in giro. Lo dovevano dire fin dall’inizio che la scelta era obbligata». Il percorso seguito assieme al Comune di Ravascletto, con la chiusura delle elementari del paese, aveva indotto i genitori a credere di poter scegliere, a parità di condizioni, dove iscrivere i loro figli. E la scelta era stata Comeglians  visto che Ravascletto ricade sotto quell’istituto comprensivo dove quasi tutti gli alunni, 11 su 12, sono stati iscritti. Il Comune di Ravascletto fa parte dell’associazione intercomunale “Alta Valle del But” e per questo ora ha chiesto di entrare nell’istituto comprensivo di Paluzza. I genitori denunciano che la linea che favoriva l’opzione Paluzza doveva essere esplicitata subito e che la questione è esplosa solo quando, chiedendo lumi sul trasporto scolastico, è emerso che era garantito su Paluzza ma non su Comeglians. Così, spiegano, ad agosto si sono rivolti al sindaco di Comeglians che si è reso disponibile a effettuare il servizio, gratuito, chiedendo al Comune di Ravascletto di formalizzare il tutto con convenzione tra i Comuni capofila delle rispettive associazioni intercomunali. Nessuna convenzione, ha risposto invece il Comune di Ravascletto, garantendo soltanto per il prossimo anno scolastico il trasporto per Comeglians. Dal 2012-13 il servizio sarà effettuato solo per gli alunni che frequenteranno le scuole dell’Alta Valle del But. La nomina di un consigliere come componente della commissione scuola dell’associazione intercomunale non è bastata a placare gli animi. «Ora ci parlano – sbotta un genitore – di commissione scuola. Per come hanno affrontato il tema abbiamo l’impressione che non ne sappiano nulla. Speriamo che il 12 qualcuno venga a prendere i bambini. Come genitori ci sentiamo delusi, offesi e ricattati».