Regione FVG: l’Assessore Ciriani vs Promotur

"L’aumento indiscriminato delle tariffe per l’accesso agli impianti sciistici nella stagione 2008-09 è stato deciso autonomamente da Promotur senza consultare l’azionista di riferimento, la Regione, decisamente contraria a scelte che vanno a colpire le famiglie in un momento così delicato per tutti".
Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia ed assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani, ritiene "assurda e controproducente la decisione di Promotur che – ribadisce – è in controtendenza con la politica di contenimento dei prezzi nell’ambito dell’offerta turistica complessiva adottata dall’attuale Governo regionale".
Ciriani, annullando la conferenza stampa di presentazione della stagione invernale originariamente in programma domattina a Udine, rileva come "non è accettabile che Promotur operi a livello strategico senza preventiva concertazione, provocando in questo modo l’equivalente di un autogol per l’intero sistema".
Oltre all’aumento percentuale di tutte le tariffe, ha rilevato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, sono state eliminate le offerte più vantaggiose per l’utenza (ad esempio, skipass 2-4 ore e pacchetti promozionali dedicati a fasce mirate di clientela nazionale ed internazionale) e non si è tenuto conto della necessità di rendere più attrattivo lo sci in tutti i poli della regione.

2 Risposte a “Regione FVG: l’Assessore Ciriani vs Promotur”

  1. Aggiornamento del 20/11/2008

    La Regione chiede a Promotur il dietrofront sui rincari degli skipass, dopo avere annullato la conferenza stampa congiunta di presentazione della stagione 2008-2009 prevista per ieri. E già questa mattina il cda della Spa che gestisce la promozione turistica e gli impianti sciistici si riunirà per decidere. Ma alla Lega non basta. Per il segretario Pietro Fontanini il presidente di Promotur Luca Vidoni deve dimettersi, anche se in Regione molti ripetono che la presa di posizione del Carroccio non è legata solo agli aumenti, ma al pressing per ottenere la presidenza della società: la candidatura in pole position è quella di un padano doc, il tarvisiano Stefano Mazzolini. E’ solo una delle scintille fra il Carroccio e gli alleati di centro-destra.

    Lo stop agli aumenti. La richiesta di stop agli aumenti degli skipass giunge per voce del vicepresidente e assessore al turismo, Luca Ciriani, che dopo avere criticato la scelta dei vertici di Promotur, fa sapere di attendere «un segnale dal cda», riferendosi all’aumento di un euro a Tarvisio, Piancavallo e Zoncolan e di due a Sella Nevea e Forni di Sopra, skipass 2-4 ore e pacchetti famiglia eliminati. Il segnale richiesto giunge immediatamente: già questa mattina è stato convocato il consiglio di amministrazione per valutare come risolvere il vulnus con la Regione all’indomani delle anticipazioni pubblicate dal Messaggero Veneto su prezzi e abbonamenti. Nessun commento da parte di Vidoni, dopo che nemmeno nei giorni scorsi il presidente di Promotur si era mai espresso nè in merito al proprio incarico, nè alla scadenza del mandato.

    Da Ciriani, invece, la richiesta di un ripensamento sui prezzi: «Ci rimettiamo al buon senso e alla sensibilità del Consiglio di amministrazione di Promotur – dice –. Promotur sa cosa deve fare per ricucire lo strappo», aggiunge riferendosi a quelli che ha definito «rincari scriteriati degli skipass».

    L’affondo della Lega. E se il vicepresidente non parla di dimissioni, precisando che «il mandato scade fra un anno e mezzo» anche se «andando avanti così sarà difficile che i vertici possano essere riconfermati», chi torna a chiedere l’immediato azzeramento di Promotur è la Lega. A distanza di qualche settimana dalla prima richiesta formale, è di nuovo il segretario nazionale (per il Carroccio corrisponde al livello regionale), Pietro Fontanini a invitare senza troppi giri di parole Vidoni a lasciare la presidenza Tondo a intervenire. «Ejarque se ne è andato – attacca Fontanini – lo faccia anche Vidoni. Lasci l’incarico perchè è venuto meno il mandato fiduciario con la Regione. La questione degli aumenti di prezzo per gli skipass lo dimostra: non dico che si debbano scontare, ma almeno non fare rincari. Tutti noi stiamo riducendo e tagliando tutto il possibile, in questo momento di crisi, mentre Promotur alza i prezzi. Non è accettabile e dimostra che c’è una distanza fra la Regione e la società di promozione».

    La corsa di Mazzolini. Un attacco frontale, dunque, che secondo molti a centro-destra indica la volontà di sostituire Vidoni con un esponente della Lega. Fuori microfono sono molti i big che confermano, anche nella giunta, che un accordo ai massimi livelli regionali è già stato siglato. Il più gettonato è Stefano Mazzolini, l’ex pupillo tarvisiano di Joerg Haider, che secondo molti è il nome sponsorizzato dai big leghisti sia a livello friulano sia parlamentare. Anche se altro ripetono che fra i padani anche l’ex vicepresidente del Senato Francesco Moro, espulso nell’era delle epurazioni di Pottino assieme a Fontanini e ora reintegrato nel partito, è in corsa per la presidenza.

  2. Aggiornamento del 22/11/2008

    Pace fatta fra l’assessore regionale al turismo Luca Ciriani e il presidente di Promotur Luca Vidoni dopo la polemiche sui prezzi degli skipass. «Ci siamo riappacificati – dice il vicepresidente della Regione – e ho apprezzato il passo indietro dei vertici di Promotour. In questo periodo bisogna venire incontro alle esigenze della famiglie». Parole che chiudono gli screzi, a distanza, fra Regione e società, dopo la decisione presa qualche mese fa e ufficializzata nei giorni scorsi di un incrementi sui costi degli abbonamenti per gli impianti di risalita. Una decisione su cui Promotur ha però fatto dietrofront, non appena dalla Regione – azionista di maggioranza – era giunta l’indicazione. Sulla questione era intervenuto il segretario della Lega, Pietro Fontanini, che aveva chiesto le dimissioni dei vertici. Anche se nella Cdl ripetono la Lega sta tentando la scalata a Promotur, imponendo un proprio uomo. Il più gettonato era Stefano Mazzolini, rimasto fuori di un soffio dal consiglio regionale. Ipotesi, questa, frenata dai dubbi di incompatibilità legati a un vecchio patteggimanto dei tempi della presidenza Aiat. E che da ieri sembra definitivamente archiviata dopo la pace fra Ciriani e Vidoni.

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