Regione FVG: scontro sulla legge per la Polizia locale e sicurezza


È scontro nella politica regionale, in particolare tra Comuni e Consiglio, per il disegno di legge su Polizia locale e sicurezza uscito dal Comitato ristretto dalla Quinta commissione regionale. 

Secondo il Comitato esecutivo dell’Anci, che si è riunito a Udine, il testo «non è quello che l’assessore regionale Federica Seganti ha discusso e concordato con l’Anci e con il Consiglio delle autonomie». Ma cosa cambia per i Comuni con il nuovo testo? «Di fatto non sarà più il sindaco il resposabile dell’organizzazione della Polizia comunale, che dovrà sottostare alle indicazioni del Comitato direttivo regionale ai cui vertici ci saranno un funzionario regionale e il comandante della Polizia comunale di Trieste», spiega Luciano Del Frè, referente per la polizia locale dell’Anci.In pratica, i vigili non avranno come compito primario quello di far rispettare il regolamento comunale, ma quelli di Polizia giudiziaria. Il testo licenziato dalla Commissione prevede, inoltre, incrementi dell’organico che peseranno sui bilanci dei Comuni e delle Province. 
La discussione del testo è in programma la prossima settimana e la Lega ha già minacciato di occupare il Consiglio se il testo non verrà approvato nella seduta che si concluderà giovedì. L’Anci ha chiesto intanto un incontro urgente con il presidente Tondo. 

”Il Pd fara’ muro contro il disegno di legge sulla sicurezza se il Presidente della Regione, Renzo Tondo, non fara’ proprie le richieste dei sindaci”: lo ha affermato Gianfranco Moretton, capogruppo del Pd in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. ”Mi appello al buonsenso del Presidente Tondo – ha detto Moretton – affinche’ la proposta di legge non sia approvata nei termini in cui e’ uscita dalla commissione. E’ una legge non urgente in questo difficile momento, dove la priorita’ sono il mondo del lavoro, i cassaintegrati e i disoccupati”. ”Il Presidente Tondo – ha aggiunto Moretton – abbia il coraggio di non farsi condizionare, o peggio, ricattare politicamente da Lega Nord, e dia segno di autorevolezza esercitando il potere di presidente della Regione”. ”Mentre a Roma – ha sottolineato Moretton – il Governo Berlusconi taglia i fondi alle Forze dell’ordine, prive finaco della benzina, qui si sperperano denari che, se dati alle forze preposte, raggiungerebbero gli obiettivi che ci si pone”. ”Non e’ possibile sprecare tante risorse circa 25 milioni di euro – ha evidenziato Moretton – che potrebbero essere usate per aiutare tante famiglie in difficolta”’. ”Si vuole riservare un trattamento privilegiato a una parte dei dipendenti degli enti locali – ha spiegato Moretton -con un trattamento giuridico e economico diverso rispetto gli altri dipendenti dei Comuni”. ”Si vuole realizzare una struttura di volontariato paramilitarizzata – ha detto – che potra’ interferire con il lavoro delle Forze Armate”. ”Il Presidente Tondo metta ordine all’interno del Pdl, isolando i falchi dalle colombe: quest’ultime – ha concluso l’esponente del Pd – vorrebbero dare la priorita’ ad altri provvedimenti di legge piu’ importanti per la nostra comunita.

Per Annamaria Menosso, vicepresidente del Consiglio regionale, ”la volonta’ espressa dalla Lega Nord di occupare l’aula del Consiglio se non si riuscira’ ad approvare la legge sulla sicurezza rappresenta un fatto gravissimo”. Dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato alla fissazione del programma dei lavori d’Aula della prossima settimana, Menosso ha auspicatoche ”i lavori programmati possano completarsi, come previsto, entro giovedi’ 2 aprile con l’approvazione di tutto quanto inserito all’ordine del giorno, perche’ cio’ sarebbe una bella dimostrazione dell’efficienza del Consiglio regionale”. ”La minaccia del gruppo della Lega Nord di occupare l’Aula se non si arrivera’ all’approvazione della legge di riordino della polizia locale – ha detto ancora Menosso – lo considero un atto gravissimo e lo ritengo un messaggio rivolto alla maggioranza riguardo al quale, nel ruolo istituzionale di vicepresidente, sono completamente estranea”

Una risposta a “Regione FVG: scontro sulla legge per la Polizia locale e sicurezza”

  1. Aggiornamento 28/03/2009

    Non è vero che la polizia locale destinata a uscire dalla legge di riforma del Friuli Venezia Giulia finirà sotto il comando della Regione. E non è vero che gli stipendi degli agenti o vigili che dir si voglia saranno automaticamente adeguati a quelli delle forze di polizia dello Stato.

    Mentre il disegno di legge sta per approdare nell’aula del Consiglio, dagli uffici regionali arrivano elementi di chiarificazione dopo le polemiche innescate anche dall’Anci del Friuli Venezia Giulia su vari fronti. Cominciamo dal primo.

    Niente corpo regionale. Il testo della legge uscito dal Comitato ristretto e dal voto di Commissione mantiene lo “zoccolo duro” della legge scritta dall’assessore Federica Seganti nella parte in cui prescrive che la Polizia comunale dipenda sempre dal proprio comandante (comunale, per l’appunto) e ancor più dal proprio sindaco. Oltretutto in molte realtà amministrative minori la figura del comandante non esiste, anzi i Comuni più piccoli è tanto se riescono a permettersi un solo agente e non a caso si mettono in rete con i Comuni confinanti per garantire un livello adeguato di efficienza al servizio.

    La task-force. Questa, sì, avrà carattere regionale: una sorta di gruppo di élite formato da un centinaio di agenti comunali scelti e gestito da un ufficiale di rango. In un primo tempo la Regione aveva pensato di affidarne il coordinamento organizzativo a rotazione triennale ai comandanti delle Polizie comunali dei capoluoghi di provincia. Ma la scelta definitiva sarà contenuta nel regolamento attuativo della legge di riforma, che dovrà essere varato dalla Giunta regionale.

    Competenze e comandi. La task-force sarà impiegabile, come si legge nell’articolo 12 del disegno di legge, in caso di emergenze di varia natura: si va dal disastro naturale (alluvione, terremoto, eccetera) fino ai grandi eventi, come un concerto rock o una gara calcistica di grande richiamo nazionale o europeo. L’intervento della task-force dovrà essere richiesto tassativamente dal sindaco del Comune (o dai sindaci dei Comuni) dove si manifesti l’emergenza e sarà proprio al Comune competente per territorio che la legge affiderà il comando.

    Formazione. È vero che esiste già un centro privato (la Scuola di polizia di Trento con sede decentrata a Udine) che opera su questo fronte e che anzi anche attualmente sta organizzando seminari di aggiornamento. Ma dalla Regione fanno presente che si tratta pur sempre di servizi a pagamento (Federica Seganti ha precisato che la Regione paga 26mila euro per un anno di adesione) e che l’intento pubblico è invece di dar vita a una realtà istituzionale (altrettanto pubblica) che garantisca uniformità di preparazione in tutto il Friuli Venezia Giulia e che si avvalga di ufficiali delle forze di polizia non meno che di docenti universitari per offrire il meglio ai futuri agenti comunali ma anche a quelli già in servizio. Del pari, anche equipaggiamento sarà uniforme su base regionale.

    Il reclutamento. La Regione intende farsi completamente carico della promozione, indizione e organizzazione dei concorsi pubblici per assumere agenti di Polizia comunale, cosa che a un Comune medio-piccolo può risultare finanziariamente molto onerosa. Il sindaco resta tuttavia del tutto libero di non avvalersi di tale servizio e di organizzare il concorso in proprio con le risorse del suo Comune.

    Lo stipendio. Il testo all’esame del Consiglio prevede che gli agenti di Polizia comunale siano inseriti nel Comparto unico del pubblico impiego regionale, come del resto già a suo tempo annunciato al Gazzettino dall’assessore al Personale Elio De Anna e come sancito dalla maggioranza di Centrodestra in Commissione. Avranno un’area di contrattazione riservata, come già avviene con i Forestali della Regione, però saranno le parti – ovvero l’Areran e le organizzazioni sindacali – a contrattare i livelli di retribuzione, che dovranno restare nell’alveo delle compatibilità di bilancio degli enti locali e che quindi difficilmente saranno accostabili alle retribuzioni correnti nella Polizia di Stato.

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