Regione FVG: triestino, bisiaco e gradese tutelati per legge


La Lega Nord, con Federico Razzini, esulta: «Risultato storico». Il Cittadino Piero Colussi, che vede pure approvato un emendamento del gruppo che propone di individuare nelle biblioteche di ogni provincia dei fondi per la raccolta del patrimonio culturale dialettale del Friuli Venezia Giulia , si accoda: «Sono stati recepiti i principi previsti dalla Carta costituzionale e riconosciuto nei dialetti un patrimonio di diversità di straordinario valore».

Le parlate di origine veneta hanno, da ieri, la loro norma, la sintesi finale di tre diverse proposte a firma, oltre che di Razzini e Colussi, anche di Piero Camber (Pdl). Il Consiglio approva all’unanimità il testo per la valorizzazione, tra gli altri, di triestino e bisiaco, gradese e maranese, muggesano e liventino. Mancano, per ora, le risorse a sostegno. Ma, ha assicurato l’assessore Roberto Molinaro, qualcosa si troverà in variazione di bilancio (il punto di riferimento sono i 100mila euro per la tutela del tedesco), una volta approvati i regolamenti attuativi della legge. <br />

Razzini gongola: «Credo siamo tra i primi in Italia a dotarci di un simile strumento che porterà anche nelle scuole e nella toponomastica i nostri dialetti oltre a sostenere tutte le iniziative culturali nelle diverse parlate locali». Camber cita Sebastiano Scaramuzza, letterato gradese dell’800. Anche l’opposizione approva. Roberto Antonaz invita solo a «evitare di creare muri e campanili e a concepire i dialetti come tutti gli altri linguaggi, in perenne trasformazione e contaminazione».

Nel corso della giornata, tra interpellanze e interrogazioni sul caro affitti e gli ammortizzatori sociali, sulla presidenza dell’I nterporto di Cervignano e il regolamento delle Ater, con Corrado Alunni Barbarossa a chiedere un dibattito in Consiglio sul nucleare e le critiche dell’opposizione sulla gestione Dressi a Ronchi, arriva anche una rapida approvazione, anche questa all’unanimità, della legge sul sostegno ai prodotti agricoli.