Regione FVG: UDC fuori dalla giunta? Per Tondo UDC alleato leale


Beniamino Pagliaro  dal MV di oggi

Silvio Berlusconi detta il diktat, e Renzo Tondo lo rispedisce al mittente. Cresce la tensione nel centro-destra, anche in Friuli Venezia Giulia, dopo l’ultima sfuriata del premier Silvio Berlusconi. Ieri il presidente del Consiglio si è scagliato contro l’Udc, ordinando in modo categorico che i centristi vadano cacciati dalle giunte regionali o locali dove governano con il Pdl. Per depotenziare l’avversario sul territorio scatta dunque l’ordine di scuderia del Cavaliere ai suoi di cacciare tutti i centristi dalle giunte nelle quali governa il Pdl

La mossa di Berlusconi sul fronte dei governi territoriali, serve anche a dare una risposta ai “Responsabili” in pressing sul governo per ottenere spazio non solo nella compagine esecutiva, ma anche a livello locale in vista delle amministrative.
 

La giunta regionale del Friuli Venezia Giulia presieduta da Renzo Tondo è una di quelle incriminate, ma da Monfalcone, in serata, il governatore ha chiarito che non intende affatto seguire l’ordine del presidente. La questione è emersa ieri a Roma, dove Berlusconi, parlando con alcuni presidenti di Regioni e Province del Pdl, ha imposto una scelta netta agli uomini del suo partito, per far uscire da tutte le giunte locali gli assessori in quota Udc. «Ho tollerato ogni tipo di attacco politico – ha detto il premier, secondo quanto hanno riferito le agenzie di stampa – ma ora gli attacchi sul piano personale e privato non posso davvero sopportarli più». Quello che è arrivato dalla Capitale è un vero e proprio ordine di scuderia. Che ha fatto tremare i vertici locali del Pdl, imbarazzati sul da farsi. Dare retta a Silvio o replicare, guardando alla realtà dei fatti? L’Udc, in regione, è considerato un alleato fedele. In minuti frenetici, tra sms e telefoni che suonano a vuoto, i timori per una ripercussione locale dell’estenuante crisi politica del centrodestra a livello nazionale.
Così, c’è chi ha scelto il silenzio, ha preferito non commentare. A Tondo, invece, il gioco di Berlusconi non è piaciuto. E l’ha detto subito. Con toni il più soffice possibile, il presidente del Friuli Venezia Giulia ha replicato a chiare lettere che qua l’Udc non si tocca, aprendo un possibile scontro con il premier.
«Rimango dell’opinione che oggi l’Udc è un alleato leale e importante per questa regione», ha detto ieri sera a Monfalcone, dov’era per un convegno sulla cantieristica. Le parole hanno un peso, e Tondo, senza grandi timori, ha fatto sapere che applicare la richiesta di Berlusconi «sarebbe un errore». Il presidente della Regione si è poi detto sicuro del fatto che «Berlusconi non si riferisce al Friuli Venezia Giulia perché è una esperienza nata prima della tensione di questi mesi. Auspico – ha aggiunto – che a livello nazionale l’Udc rientri nell’alveo del centrodestra – ha detto ancora Tondo – e credo che Berlusconi voglia dire questo». «Per parte mia, io lavoro bene con l’Udc qui e sono convinto – ha insistito Tondo – che Berlusconi si riferisca a Campania e Lazio, dove l’alleanza è stata fatta dopo. Qui nessuna crisi».
Le altre repliche sono arrivate dall’Udc, che non ha preso sul serio quelle che sarebbero «boutade» del premier. «Noi continuiamo serenamente», ha detto il segretario regionale Angelo Compagnon. «Credo che alla fine – ha spiegato – le persone che stanno sul territorio, anche con il partito di Berlusconi, sono più equilibrate e responsabili di lui». Dello stesso avviso l’assessore «censurato», Roberto Molinaro. «Il mandato degli elettori va sempre tenuto come riferimento», ha ammonito. Per ora, il diktat è respinto.

 

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