Udine: Blocco dei viaggi d’istruzione al Ceconi, al Copernico, al Marinelli, allo Stellini e al Sello


di Michela Zanutto

La metà della popolazione scolastica udinese non andrà quest’anno in gita. Ceconi, Copernico, Marinelli, Stellini e Sello sono le scuole che, in città, hanno deciso con delibera del collegio docenti di aderire allo sciopero nazionale riguardante le visite d'istruzione. Ma a questi nomi si associano anche Malignani, Percoto e Zanon. All'Isis Malignani di viale Leonardo da Vinci il blocco è limitato alle visite d'istruzione (i soggiorni prolungati), mentre è possibile compiere visite guidate (di un solo giorno) e soggiorni all'estero. Il collegio docenti, presieduto dal dirigente scolastico Ester Iannis, ha deliberato il "no" non tanto per un motivo ideologico, quanto per far fronte alla riduzione oraria imposta dalla riforma. 

«È una preoccupazione di ordine didattico – precisa la preside – perché negli istituti tecnici, dalla seconda classe e fino alla quarta, il monte ore settimanale è passato da 36 a 32. In mancanza di elaborati precisi sullo svolgimento dei programmi, abbiamo ritenuto opportuno agire in questo senso».
 

Al liceo Percoto tutte le gite in programma per l'anno scolastico in corso – a eccezione di quelle previste per le classi quinte – sono state annullate. Al tecnico commerciale Zanon, invece, sono stati i singoli consigli di classe a votare l'adesione al blocco delle gite. Insomma,come detto, la metà della popolazione scolastica udinese (cui si sommano molte altre adesioni arrivate da Tolmezzo, Gemona e dalla Bassa friulana) rimarrà sui banchi di scuola anche nel consueto periodo dedicato alle visite di istruzione.
Studenti d’accordo. Ma i ragazzi non protestano, anzi capiscono e sposano la causa dei loro insegnanti. La protesta cominciò già alla fine dello scorso anno scolastico quando in città nacque il gruppo dei docenti autoconvocati di Udine, riuniti contro la riforma della scuola superiore. Duplice l'obiettivo degli insegnanti: da un lato portare l'attenzione sulla scuola italiana in generale, ricordando che le visite d'istruzione sono rese possibili solamente grazie all'impegno volontaristico e non retribuito degli stessi docenti (sui quali evidentemente ricadono pesanti responsabilità penali e civili); dall'altro questa forma di agitazione ha pesanti ricadute sul tessuto economico italiano. Si calcola, infatti, che in Italia i viaggi scolastici coinvolgano un milione e 300 mila studenti ogni anno, un esercito che, tradotto in euro, è in grado di muovere oltre 300 milioni di euro. Insomma, una vera e propria ecatombe per il mercato turistico nazionale e internazionale. E questo era l'intento degli insegnanti che, dopo anni di proteste, si sono resi conto che alzare la voce non sarebbe più stato sufficiente. «Il nostro è un modo per farsi sentire andando a incidere nel bilancio delle agenzie di viaggio e degli alberghi – spiegano quanti hanno aderito alla mobilitazione -. Il nostro contratto non è stato rinnovato, si riducono i finanziamenti alle scuole pubbliche, mentre a quelle private si danno 245 milioni di euro. Tutto questo a fronte di una pesante riduzione del personale docente e di quello Ata. Il blocco delle gite è l'azione più incisiva, ma abbiamo individuato altre forme di protesta, come l'indisponibilità a sostenere i corsi di recupero, favorendo l'assunzione temporanea dei precari, o l'eventuale non adozione dei libri di testo».

 

2 Risposte a “Udine: Blocco dei viaggi d’istruzione al Ceconi, al Copernico, al Marinelli, allo Stellini e al Sello”

  1. se è+ per qs anche tutte le scuole superiori di tolmezzo hanno da mesi annunciato he quest' anno niente GITE!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Alla finr pagano solo i ragazzi, come sempre!!!!!!!!!!!

  2. secondo me è un bene che le gite scolastiche vengano ridotte ed anche abolite, ho visto recentemente, bambina di scuola materna dimenticata sul greto del Tagliamento (a corriera già partita, su protesta degli altri bimbi si sono accorti di averne dimenticata una…), ragazzi che fanno i teppisti importunando i passanti nelle città d'arte, vandalismi negli alberghi e ricoveri per aver spaccato la porta finestra dell'albergo di ragazzi liceali già maggiorenni.
    E la cosa più intelligente che si sente quando si visita un museo è "quel quadro sarei stato benissimo in grado di farlo anche io…".

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