Resia: le tradizioni del carnevale


di CRISTINA BURCHERI
Il Carnevale in val Resia – valle si trova al confine nordorientale della regione, in provincia di Udine – è una delle manifestazioni tradizionali più importanti e antiche della comunità locale. La comunità resiana ben conserva il suo patrimonio culturale che si esprime nella sua parlata, nella danza, nella musica, nei canti, negli usi e nei costumi . Anche in quelli carnevaleschi. Il Carnevale qui è detto “Püst” dal termine “pustiti”, lasciare. Gli anziani del posto ricordano ancora bene come un tempo i festeggiamenti iniziassero subito dopo l’Epifania (Pernahti) e come questi si intensificassero nelle ultime giornate per culminare il mercoledì delle Ceneri, quando il “babaz” fantoccio, che rappresenta il Carnevale, era bruciato dopo essere stato giudicato e condannato. Anche qui, il Carnevale, generalmente, era sentito e vissuto maggiormente comunque nei suoi ultimi giorni; il giovedì grasso (Jojba Grasa) il sabato sera (aböta), la domenica (Püstawa nadëja), il lunedì, il martedì (TeVlïki Püst) e il mercoledì delle Ceneri (Te din na pëpël). Le maschere tradizionali del Carnevale resiano sono di due tipi: te lipe bile maškire, le belle maschere bianche, le più conosciute perché sono presentate anche nelle esibizioni del Gruppo folcloristico Val Resia, e i babaci/kukaci, le maschere brutte. Le prime possono essere sia maschili sia femminili, sono composte da gonne bianche e da una camicia dello stesso colore adornate da nastri colorati. In testa portano un alto cappello ornato da tanti fiori coloratissimi di carta. Questi costumi erano un tempo portati dalle ragazze e dai ragazzi in giovane età. Per le seconde è sufficiente camuffarsi con abiti vecchi e sporcarsi la faccia con la fuliggine. Accanto a queste maschere, soprattutto nei tempi recenti, si possono vedere anche quelle più moderne o, il mercoledì delle Ceneri, quelle rappresentanti il clero o altre personalità. L’altro elemento fondamentale del Carnevale è rappresentato dalla danza eseguita con i tipici strumenti musicali resiani, la cïtira (violino) e la bünkula (violoncello). Le danze si protraggono per ore e ore, nelle osterie e negli spazi predisposti per i festeggiamenti. Si balla anche all’esterno, in particolare domenica pomeriggio. Le danze, un tempo, quando le maschere brutte facevano il giro delle case entravano anche nelle abitazioni. Domenica pomeriggio (tempo permettendo), le danze si svolgeranno in piazza dove il Carnevale si conclude, il mercoledì delle Ceneri (17 febbraio), con il rogo del fantoccio, segnando così la fine di un ciclo per ricominciarne uno nuovo con la speranza che sia più prospero. Per informazioni dettagliate: telefono 0433 53353 oppure www.resianet.org. <br />