Sedegliano: il Wwf attacca la Regione per abolire le norme che rendono pericolosa la caccia

Gli ambientalisti criticano la legge regionale sulla caccia dopo i recenti episodi di Gradisca e Attimis che per poco non si tramutavano in incidenti mortali.  «Sparare dopo il tramonto è pericoloso, prima o poi ci scappa il morto»:  questa è la dura la reazione del Wwf regionale in seguito all’incidente legato alla caccia avvenuto nei pressi del laghetto artificiale di Rivis in cui

di Maristella Cescutti

Gli ambientalisti criticano la legge dopo i recenti episodi di Gradisca e Attimis che per poco non si tramutavano in incidenti mortali  «Sparare dopo il tramonto è pericoloso, prima o poi ci scappa il morto»  Questa è la dura la reazione del Wwf regionale in seguito all’incidente legato alla caccia avvenuto nei pressi del laghetto artificiale di Rivis in cui Adriano Venier è stato accidentalmente ferito dal fratello Dionigi. L’uomo è ancora ricoverato al nosocomio di Udine dove, ieri, è stato sottoposto a intervento chirurgico. Le sue condizioni non sono gravi. Il Wwf in una nota si chiede: «Nel giro di una settimana sono già due gli incidenti di caccia avvenuti al buio, dopo il tramonto, in un orario in cui – secondo la legge nazionale – nessun cacciatore dovrebbe aggirarsi armato. Non ce n’è abbastanza perché l’assessore Violino e il consiglio regionale decidano di abolire la norma, pericolosa per la sicurezza degli agenti di vigilanza ma anche dei cacciatori e dei comuni cittadini, che consente di sparare agli uccelli acquatici fino ad un’ora dopo il tramonto?». A questo proposito il presidente della Riserva di caccia del capoluogo Giuseppe Danelon puntualizza che «il regolamento prevede che il cacciatore comunichi al direttore della Riserva l’appostamento e che questo è autorizzato dal proprietario del fondo». Insomma, per Danelon è tutto in regola, secondo quanto stabilisce la normativa in deroga regionale sulla quale il Wwf invece non è d’accordo; anzi, insieme con Lac e Lipu, ha inviato all’assessorato di competenza, alla direzione centrale risorse naturali e ai consiglieri regionali una richiesta formale di abolizione della stessa. Le associazioni sostengono come sia reale l’effettivo rischio di incolumità a cui vanno incontro gli agenti di vigilanza addetti a controllare che gli eventuali spari notturni siano realmente rivolti agli animali acquatici e non ad altre specie; e come la norma identica a quella del Fvg introdotta dalla regione Puglia sia stata bocciata dalla sentenza numero 391 del 2005 dalla Corte Costituzionale; tale eccezione, sempre inerente alla normativa offre, secondo Wwf, Lac e Lipu, ai bracconieri interessati alla posta alla beccaccia «pratica illegale ma dai forti interessi economici il pretesto per aggirarsi al buio armati». L’associazione del Panda aggiunge: «Come possono permettere le autorità, la regione in primis, ma anche il Prefetto, che si possa girare armati nelle ore notturne?». E conclude: «Dagli inquirenti ci aspettiamo che approfondiscano le responsabilità di chi poteva decidere di chiudere la caccia conformemente alle leggi nazionali e alla giurisprudenza e non lo ha fatto». L’incidente dei due fratelli Venier e altri accaduti in Friuli, fortunatamente senza alcuna grave conseguenza, avvenuti dopo il tramonto, hanno quindi aperto la discussione sulla validità della deroga normativa del Fvg.

Pubblicato da aldorossi

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