Tarvisio: si ferma la Weissenfels traction, 33 in cassa


di Alessandro Cesare

Da ieri le macchine della Weissenfels Traction sono ferme. E tutti i 33 dipendenti, da venerdì, sono stati posti in cassa integrazione straordinaria. L'assenza prolungata di commesse ha spinto la proprietà ad avviare un ciclo di manutenzione e di messa in sicurezza dei macchinari, e tra le maestranze è sempre più diffusa l'idea che sia imminente uno smantellamento dell'azienda. Anche perché l'imprenditore Paolo Zanetti, proprietario della Weissenfels Traction, avrebbe ricevuto un'offerta di acquisto dell'azienda specializzata nella produzione di catene professionali   e leggere (sia per lo stabilimento in Cina, che per quello di Fusine e per i magazzini nel trevigiano) dal gruppo austriaco Pewag. A questo punto i macchinari di Fusine, messi in stand-by da ieri, potrebbero essere trasferiti in Veneto o fatti rientrare in un accordo di vendita al gruppo austriaco. Difficilmente potranno ricominciare a operare con la proprietà attuale, che non ha fatto mistero di voler delocalizzare la produzione altrove. E questo, nonostante l'impegno, anche finanziario, messo in campo negli ultimi mesi dalla Regione e dal Comune di Tarvisio.<br />
Complicata anche la situazione delle Weissenfels spa. Il liquidatore Ercole Masera, in accordo con i sindacati, ha deciso di prolungare per altri sei mesi la cassa integrazione straordinaria per i 69 dipendenti. In questo caso però, la prospettiva per il futuro è molto diversa rispetto alla Traction. L'auspicio delle parti infatti, è che, passato il periodo di crisi, una parte delle maestranze possa essere riassorbita dalla Weissenfels Tech Chains.
L'accordo per il prolungamento della Cis è stato siglato venerdì in Regione, alla presenza del liquidatore Ercole Masera e delle sigle sindacali (Fim Cisl e Fiom Cgil), rappresentate da Saverio Scalera e Paolo Morocutti. Una decisione presa, come hanno chiarito i sindacati, nel rispetto della legge 223/91 e sulla base dei contenuti di una relazione presentata da Masera. Senza questa proroga della cassa integrazione straordinaria, i 69 dipendenti di Weissenfels Spa sarebbero andati subito in mobilità, rendendo più complicato un riassorbimento alla Tech Chains. «Siamo soddisfatti per l'accordo raggiunto – hanno commentato Scalera e Morocutti – perché consente di dare respiro a questi 69 lavoratori. Speriamo che la crisi allenti un po' la presa, visto che, se il mercato dovesse riprendersi, si potranno aprire buone prospettive per un ricollocamento di una parte dei lavoratori di Weissenfels Spa. Intanto – hanno aggiunto i rappresentanti sindacali – nel 2011 apriremo un tavolo di confronto con gli enti pubblici per cercare un modo per trovare un'occupazione nel Tarvisiano alle eccedenze di Weissenfels Spa». Anche se il mercato dovesse risollevarsi infatti, difficilmente la Tech Chains potrà assumere tutti e 69 i cassaintegrati. Realisticamente, soltanto la metà di loro potrà trovare posto nell'azienda guidata dal gruppo di cui fa parte anche Azzano.