Tolmezzo: allerta a Cazzaso, diverse fratture e crepe nel bosco

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di Tanja Ariis.

La frana sopra Cazzaso sarà misurata costantemente per capirne portata, direzione e pericolosità con monitoraggi e indagini geologiche. Allo stato sono visibili in particolare nelle rocce e sulla strada (che è stata chiusa) diverse fratture che vanno da qualche centimetro di spessore fino anche a una trentina di centimetri. Sono partiti ieri i monitoraggi del fronte franoso sopra l’abitato di Cazzaso vecchia. Si è svolto nel pomeriggio, dopo precedenti verifiche, un sopraluogo da parte dei vigili del fuoco e del vicesindaco, Gianalberto Riolino, per cercare di comprendere la portata della frana che aveva dato i primi segnali una settimana fa, causando anche problemi al servizio idrico(per danni ad alcuni tubi), e che anche martedì aveva creato allarme tra i residenti per alcuni rumori avvertiti nell’area. Si trattava della caduta di alcuni alberi, legata anch’essa al fronte franoso messosi in moto una settimana prima. Lo conferma il perito Paolo Castellone, funzionario dei Vigili del fuoco, che ha partecipato ieri al sopraluogo: «è tutto legato, il movimento franoso è uno solo». Il fronte franoso, spiega, è di circa una cinquantina di metri ed è sopra l’abitato di Cazzaso vecchia. Si è verificato in una zona storicamente soggetta a frane. Il movimento franoso in questo caso è legato, osserva Castellone, all’eccezionale abbondanza di acque meteoriche, tant’è che tutte le opere d’imbrigliamento realizzate, gli scoli d’acqua, sono pieni. E meno male, osserva, che sono state fatte. Castellone spiega che al momento non è chiaro che movimento seguirà la frana e che il Comune di Tolmezzo ha già attivato il geologo che ha iniziato ieri a porre dei punti di riferimento per effettuare le misurazioni per un periodo la cui lunghezza dipenderà da cosa esse riveleranno. «Non c’è pericolo immediato – per Castellone – però il potenziale pericolo rimane finché non si conosceranno il movimento e la direzione della frana. Solo il monitoraggio e le indagini geologiche potranno dare una risposta precisa in questo senso». Ieri durante il sopraluogo i tecnici sono saliti anche sulla montagna fino al punto in cui condizioni meteo e visibilità lo hanno permesso, ad un certo punto hanno dovuto fermarsi e nei prossimi giorni torneranno sul posto per salire fino in cima e farsi così un’idea più completa. La situazione, per Castellone, è da monitorare soprattutto perché queste condizioni climatiche non la favoriscono e perché solo così si potrà capire come la frana si muoverà.