Tolmezzo: Barazzutti, sul Tribunale, “Serracchiani osi più di Tondo” e i Sindaci si dimettano

di Tanja Ariis.

«Facciamo una manifestazione potente a difesa del tribunale, noi comitati, le associazioni di categoria, gli avvocati; le istituzioni e i sindaci facciano assemblee nei loro paesi per parlare alla gente e portarla in piazza con noi». È l’invito di Franceschino Barazzutti del Coordinamento dei Comitati di difesa territoriale dell’Alto Friuli, dopo che la Corte costituzionale ha bocciato il ricorso della Regione contro la chiusura del tribunale tolmezzino. Per Barazzutti bisogna reagire con decisione contro il depauperamento dell’area montana (il timore è che a ruota si intacchino, sempre nel proclamato intento di un risparmio di spesa che neppure in questo caso ci sarà, il sistema sanitario e scolastico) e contro chi continua a non comprendere sul fronte politico l’errore della chiusura degli uffici giudiziari tolmezzini. A Franceschino Barazzutti non va giù che «si sia messo contro di noi persino il presidente della Repubblica. Lui rappresenta – dice ancora l’esponente del Coordinamento dei Comitati di difesa territoriale dell’Alto Friuli – l’unità nazionale e tutto il territorio, ma quando è venuto qui a Illegio, di fronte alla richiesta di un vecchio combattente come Romano Marchetti (che aveva consegnato al capo dello Stato la supplica dei 44 sindaci dell’Alto Friuli ad approfondire proprio il caso del tribunale) non si è neppure degnato di rispondere. Poi, però, è intervenuto a dire che non si può fermare la riforma della geografia giudiziaria per motivi di bottega». Barazzutti quindi s’infiamma: il caso tolmezzino non può essere ridotto a una tale banalità, bisogna conoscerla la fragile realtà montana prima di parlare, di sparare nel mucchio. «Lui – dice Barazzutti, riferendosi appunto a Giorgio Napolitano – faccia il presidente della Repubblica, lasci al Parlamento il suo ruolo. E i parlamentari si muovano, sono loro che rappresentano il Paese, il Parlamento è sovrano». I sindaci, per Barazzutti, invece di portare la fascia tricolore al prefetto, dovevano dimettersi in massa e sono ancora in tempo per fare questo atto di coraggio. «E Serracchiani – dice – se non è stato capace di farlo Tondo, si incateni davanti a Palazzo Chigi». Ieri, il Consiglio dell’Ordine forense tolmezzino e il Comitato di difesa del tribunale hanno invece deciso di organizzare a breve un’assemblea dei sindaci allargata ad alcuni politici: il problema della mancanza di fondi per l’accorpamento dei tribunali, già segnalato per il caso Udine-Tolmezzo, è esploso ora a livello nazionale e potrebbe essere un’ultima carta da giocare.