Tolmezzo: “Carnia in movimento” contesta “Inchiesta in Carnia” per il mancato riferimento all’elettrodotto

di Tanja Ariis.

Dante Spinotti, il regista di Hollywood di origini carniche, criticato lunedì all’entrata al cinema David per non aver affrontato nel suo docufilm “Inchiesta in Carnia” il tema dell’elettrodotto, replica che il filo conduttore del suo lavoro è la protezione del territorio e, quindi, non può esserci dubbio sulla sua posizione in merito. “Carnia in movimento” lunedì sera, fuori del David, dove veniva proiettato il film, ha contestato Spinotti per non aver neppure accennato nel suo lavoro all’elettrodotto dall’Austria. «Da una parte – denuncia Renato Garibaldi- si vuole promuovere l’immagine di una Carnia bella, incontaminata, tutta natura, dall’altra non si fa nulla per difenderla. Si fa un documentario per far conoscere le bellezze della Carnia, ma poi le distruggono con opere come l’elettrodotto. La Serracchiani da una parte pontifica, dall’altra non contrasta l’elettrodotto». Spinotti osserva: «Uno dei temi principali che ho affrontato nel documentario è la protezione dell’ambiente e del paesaggio. Non c’è, quindi, dubbio sulla mia posizione sull’elettrodotto. Il mio è uno sguardo generale sulla Carnia, se dovessi parlare di elettrodotto, andrebbe realizzato un documentario solo su questo tema. La storia, la natura e la bellezza del paesaggio sono le vere risorse della Carnia». Garibaldi ha anche puntato il dito sulle scene in cui un pilota «guida a folle velocità da Ovaro ad Amaro». «Non sa Spinotti – chiede – delle centinaia di ragazzi morti su queste strade, che i cimiteri della Carnia sono pieni di giovani morti perché correvano troppo? Così si invita a correre». Spinotti spiega la sua scelta: «Voleva essere un modo per rispondere a chi dice che si abbandona la montagna perché c’è tanta strada da percorrere per andare al lavoro. Credo che si capisca subito che la risposta è ironica. È una provocazione, non credo possa essere letta come un invito a correre. È cinema, fatto con artifizi per spiegare in maniera semplice alla gente che il problema non è fare un po’ di strada per arrivare al lavoro. Le scene le abbiamo girate all’alba e il suono lo abbiamo aggiunto dopo. Su queste strade non si corre, e, poi, la polizia è sempre all’erta». Garibaldi contesta anche «le troppe interviste politiche a quelli che hanno sponsorizzato il prodotto» e il troppo spazio dedicato alla solita politica. Molti non hanno potuto vedere lunedì”Inchiesta in Carnia” poiché i biglietti erano esauriti e su Facebook si è acceso il dibattito sui biglietti introvabili. Comunque a Tolmezzo al cinema David ci sarà una replica lunedì prossimo alle 21 (prevendita dei biglietti da domani), mentre a Comeglians sarà proiettato domani sera alle 20,30 all’Alpina e c’è già il tutto esaurito; una replica è prevista per venerdì alla stessa ora (ingresso gratuito) fino ad esaurimento posti (senza prenotazione) che sono 200.

3 Risposte a “Tolmezzo: “Carnia in movimento” contesta “Inchiesta in Carnia” per il mancato riferimento all’elettrodotto”

  1. Benvengano documentari di buon livello come questo che mettono in luce la carnia…troppo spesso in ombra.
    Concordo con garibaldi sul rischio d’ emulazione sulle folli corse in auto….
    Questo documentario mette in risalto la bellezza del territorio carnico…..Ma i politici pensano a salvaguardarlo?

  2. ELETTRODOTTO ATTRAVERSO LA CARNIA
    Il Governo Craxi iniziò lo smantellamento della grande industria in Italia (si pensi, ad esempio, al massacro della Siderurgia) e, ovviamente dell’indotto, a favore di un fumoso terziario avanzato, in realtà speculazione finanziaria, e dubbi arricchimenti, vedi Berlusconi. Non più produzione di beni, ma di servizi. La media e piccola impresa sopravvisse come potè e si sanno le attuali difficoltà. Abbiamo Verdi soloni, falsi, ingannatori (che fanno i loro affari all’estero: rispettano lì l’ambiente?), Verdi mantenuti che non hanno mai lavorato, verdi melting pot di impigatucci ed avventizi o che hanno una visione idillica della natura per i quali l’ambiente non si tocca come se la natura fosse amica dell’uomo: altroché festa degli alberi, disboscare: La Carnia è invasa da alberi malati di processionaria! se non si vuole che continui a modificarsi in peggio il microclima. Bisogna ritornare a produrre beni, non pensare sola a difendere il bel giardino di casa propria o per il turista, questo sì indica ‘sotaneria’, virtù di tanti carnici. Gli operai da Forni di Sopra ad Amaro dovrebbero scioperare a favore dell’elettrodotto che fornisce energia all’industria che produce beni, profitto in parte reinvestito in ricerca e innovazione, salari e stipendi, quindi disponibilità a spendere, a favore di commercianti ed esercenti. La cultura di questi verdi è da borghese piccolo piccolo, sostanzialmente ANTIOPERAIA

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