Tolmezzo, diretta del BdAR sulla riunione del consiglio dei ministri per le decisioni sul Tribunale: il decreto passa


L’allegato al Decreto in cui compare il Tribunale di Tolmezzo.

Abbiamo dato conto delle 2 sedute del consiglio dei ministri che ha deciso sul futuro del Tribunale di Tolmezzo, ecco l’evoluzione della situazione in tempo reale curata dal Blog di Aldo Rossi:

 

 Ore 14.00 (venerdì)

La soppressione del Tribunale di Tolmezzo è ufficiale, Tondo ribadisce l’intento di andare avanti nella battaglia; in 5 anni gli uffici dovranno essere trasferiti a Udine. Ma non è tutto: 80 milioni in meno per il 2012 e 160 in meno nel 2013 per i trasferimenti previsti alla regione. Poi resta il nodo delle Province: il governo prevede il dimezzamento. Sembra che Trieste sia salva, mentre per Gorizia e Pordenone è tutto da valutare.

Ore 13.00 (venerdì)

Il decreto passa: Alla fine la “mannaia” si abbatte anche sulle Province e sui tribunali. Per quanto rigaurda le prime, dopo ipotesi e smentite il Cdm dopo una riunione fiume decide di “dimezzarle”: ne rimarrebbero una cinquantina in tutto. 
Per quanto riguarda la seconda, riguarderà la soppressione di 37 tribunali e di 38 procure, cancellate le 220 sezioni distaccate esistenti in tutta Italia. Non ci saranno tagli per il personale di magistratura ed amministrativi impiegati nel settore giustizia. Il provvedimento in materia di revisione delle circoscrizioni giudiziarie non prevede una riduzione del personale, che sarà invece interamente riallocato.

La Severino in televisione parla da docente universitario, le realtà territoriali pare non la riguardino

 

 

Ore 11.30 (venerdì):

Oggi il governo si riunisce per chiudere i tribunali, ma nel frattempo nomina 2 nuovi sottosegretari

Il Consiglio dei ministri è tornato a riunirsi questa mattina per varare la riorganizzazione degli uffici giudiziari e ha approvato nel frattempo la nomina di due nuovi sottosegretari alla Giustizia. Lo ha detto una fonte governativa.Ad affiancare il ministro Paola Severino saranno Antonio Gullo e Sabato Malinconico, ha detto la fonte. I sottosegretari a via Arenula diventano così tre: Salvatore Mazzamuto e i due nuovi nominati. Un precedente sottosegretario, Andrea Zoppini, si era dimesso dall’incarico nel maggio scorso, perché indagato a Verbania in un’inchiesta su frode fiscale.

 

Ore 10.00 (venerdì):

Le notizie si susseguono contradittorie. Questa viene dal sito www.ilmonferrato.it

(Sembrerebbe) Bloccata, almeno per il momento, la soppressione dei tribunali così detti “minori”: se ne riparlerà a settembre. Sono stati i partiti a fare pressione e quindi a determinare la sospensione del taglio dei 36 palazzi di giustizia e delle 220 sezioni distaccate. Il progetto di accorpamento doveva essere discusso lunedì in Parlamento ma un fronte compatto rappresentato dai partiti della maggioranza – Pd, Pdl e Udc – si è detto contrario al taglio lineare che mortifichi i territori. Il blocco è arrivato dopo un confronto tra il ministro della Giustizia Paola Severino e i tre rappresentati della “maggioranza”: Andrea Orlando per il Pd, Enrico Costa del Pdl e Roberto Rao dell’Udc. Anche se Casale Monferrato non figura nell’elenco dei tribunali che sono stati “salvati” dal blocco, il rinvio del progetto di accorpamento – voluto dal Governo per ridimensionare le spese giudiziarie – è un buon segnale anche per la nostra città. Evidentemente i partiti hanno preferito difendere gli interessi locali dell’elettorato e questo ha giovato anche a Casale, perlomeno di riflesso, visto che il nostro territorio non ha rappresentanti in Parlamento. La bozza messa a punto dai tecnici del Ministero della Giustizia prevede – lo ricordiamo – la cancellazione o l’accorpamento di tutte le sezioni distaccate, uno sfoltimento compreso tra 28 e 36 “tribunali minori” e di altrettante Procure della Repubblica. Un progetto che fa seguito al taglio dei 674 uffici dei Giudici di Pace già deciso a gennaio dal consiglio dei Ministri e che entro settembre deve esercitare la delega, pena la caduta del decreto.

 

 Ore 8.00 (venerdì):

in un articolo appena postato e  raggiungibile a questo link, il sito del Corriere della Sera da per certa la chiusura di Tolmezzo, escludendolo di fatto da tutte le possibili vie d’uscita fattibili per altri tribunali

http://www.corriere.it/economia/12_luglio_06/lelenco-tribunali-chiudono-in-trentasette-martirano_158e382a-c72c-11e1-96dc-1183a294894f.shtml

Ore 7.40 (venerdì):
Il sindaco Zearo e il giallo del faldone: (dal MV di oggi)
Sul patto con lo Stato di mantenere il tribunale in cambio della realizzazione del carcere spiega Zearo gli ultimi sviluppi: «Martedì, dopo le mie dichiarazioni, è saltato fuori dagli archivi un faldone su alcune corrispondenze, dell’epoca in cui si parlava della sua costruzione, tra il sindaco e la Comunità montana, dove erano state presentate delle interrogazioni sul tema. Ho dato disposizioni al personale di cercare ancora. Un ex sindaco mi ha parlato di un documento riservatissimo passato con il protocollo del sindaco: credo si tratti di corrispondenze tra il sindaco e il ministro di allora Martinazzoli».

Ore 7.20 (venerdì):
il GR regionale conferma quanto da noi scritto sul fatto che il Tribunale di Tolmezzo, sia sulla lista dei tribunali da chiudere che verrà presentata oggi alla ripresa dei lavori del Consiglio dei ministri. A Tolmezzo rimarrebbe solo il giudice di pace e sarebbe previsto un lasso di tempo per il definitivo passaggio delle cause in corso a Udine.

ORE 1.17 (venerdì):
Slitta alla prossima riunione del Consiglio dei ministri, che si terrà probabilmente già oggi (venerdì) stesso, l’esame del decreto delegato del ministro della Giustizia, Paola Severino. Lo si apprende da fonti governative, mentre è ancora in corso il Cdm sulla spending review. Il ministro Severino aveva già rinviato ad altra data la visita la prevista Foggia e Vieste per rimanere a Roma


ORE 23.54:
Definitivamente salvi i “mini-ospedalI”. La misura, che comportava risparmi per circa 200 milioni di euro, infatti, da quanto si apprende mentre il Cdm è ancora in corso, non è entrata nella versione definitiva del dl ed è stata compensata con l’abbassamento del tetto di spesa per i dispositivi medici al 4,8%.

Ore 23.45

Confermiamo la prima notizia notizia data alle 19.15: se alla fine passerà il testo presentato dal ministro della Giustizia Paola Severino (per dare attuazione alla delega per la revisione delle circoscrizioni giudiziarie) saranno tagliati e accorpati 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate. In elenco c’è anche Tolmezzo

Ore 23.00

Ulteriori indiscrezioni fanno pensre che si andrà avanti ad oltranza sulla spending review (fino a tarda notte ed eventualmente domani mattina) ma altri punti, come il decreto legislativo di attuazione della delega sul riordino della geografia giudiziaria sul taglio dei tribunali, che non sono inseriti  direttamente nella spending review, possano invece slittare.

Ore 22.15

Altre voci contraddittorie su andamento lavori
La riunione del Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno la spending review è in corso ormai da quasi quattro ore. Secondo quanto si apprende l’orientamento è di proseguire a oltranza per chiudere entro oggi e approvare il decreto anche in tarda notte. Sul tavolo restano però molti nodi da sciogliere, primo fra tutti quella della sanità. E non è escluso che si possa decidere alla fine, se necessario, di riaggiornare la riunione a domani.

Ore 22.00

Arriva la prima  notizia si un probabile slittamento del decreto sui tribunali.
Dal sito www.ilmondo.it

Avanti ad oltranza sul decreto spending
review a Palazzo Chigi. Il consiglio dei ministri è alle prese
con il provvedimento sui tagli alla spesa pubblica da quasi
quattro ore e l’intenzione del governo, secondo quanto si
apprende, è di sciogliere i ‘nodi’ sul tavolo ed uscire dal Cdm
con una fumata bianca.

Alcune fonti riferiscono che il premier e i ministri si stanno
concentrando e andranno quindi avanti ad oltranza sulla spending
review, ma aggiungono che non è escluso gli altri punti
all’ordine del giorno possano invece slittare, a partire dal
decreto legislativo di attuazione della delega sul riordino della
geografia giudiziaria sul taglio dei tribunali.

L’esame del decreto sui tagli si preannuncia lungo: fonti di
governo spiegano che finora si sono discussi appena 4 articoli
sui 17 del provvedimento, e ancora non sarebbe stato affrontato
il nodo sanità, sul quale il ministro Balduzzi pare voglia
ridiscutere l’impianto dell’intervento, in particolare
salvaguardando i piccoli ospedali.

 Ore 21.55

Il taglio delle province è stato annullato, ma potrebbe essere solo un “arrivederci”; sembra che già in Agosto potrebbe essere riproposto l’accorpamento delle province che non rientrano in certi parametri sotto i capoluoghi che invece hanno tutte le caratteristiche in regola per confermarsi nel tempo.

 

Ore 21.50
Sui tagli anche Formigoni perde le staffe:
È durato il tempo di un Twit. In risposta alla spending review del governo Monti, il governatore della Lombardia ha messo da parte il suo consueto aplomb e si è scatenato sui social network. «Si discute di tagli – ha scritto Roberto Formigoni su Twitter -. Sacrosanto abbattere la spesa. Ma non tagli lineari che puniscono chi è già virtuoso. Sbagliato tagliare ad cazzium».

 ORE 21.10:

la politica si muove in ordine sparso, ogni parlamentare cerca di salvare il tribunale del suo territorio ed è assolutamente bipartisan …
“Apprendo che la rappresentanza di Grande Sud ha proposto un accordo blindato al Ministro della Giustizia Severino per impedire la chiusura delle sedi di tribunale distaccate del sud. Cosa dire allora della sezione di Tribunale di Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova? Sede che interagisce strettamente e funzionalmente con l’unica sede nazionale di Ospedale Pschiatrico Giudiziario che sia degno di essere chiamato tale, per qualita’ di servizio reso ai degenti? Tale sede attualmente, visti i disastri causati nel mantovano dal terremoto, e’ in grado anche di supplire ai disagi subiti dalla sede di Mantova. Noi siamo stanchi che ci sia chi pensa di far pagare ai cittadini del Nord la sottrazione di servizi a fronte dei cospiqui trasferimenti che il nostro territorio versa allo Stato. Noi vogliamo che chi paga si veda garantito il diritto all’efficienza della giustizia”.

Lo dichiara la senatrice della Lega Nord Irene Aderenti

 

ORE 21.02:

Si muovono ora anche i sindacati dei lavoratori della giustizia:

Presidi in tutta Italia per contestare le scelte del Governo e della Ministra della Giustizia Severino sulla cosiddetta spending review e per chiedere l’apertura del confronto mancato fino ad oggi, un confronto che sappia misurarsi anche con le proposte del sindacato e dei lavoratori. É l’iniziativa unitaria messa in campo da FP CGIL, FP CISL e UIL PA, che domattina manifesteranno a Roma in Via Arenula e in tutta Italia di fronte alle Corti di Appello contro la cosiddetta riforma della geografia giudiziaria.  Un vero colpo al sistema giudiziario – dichiarano i sindacati – un conto salatissimo per i cittadini italiani, che pagheranno l’indebolimento del servizio giustizia, e per professionisti e aziende, che continueranno a scontrarsi con l’arretratezza di un sistema inverosimilmente lento e inefficiente”. Secondo i sindacati, sono varie migliaia le lavoratrici e i lavoratori potenzialmente coinvolti nell’annunciato provvedimento di riordino, che sopprimerà tribunali, sezioni distaccate e giudici di pace. Lavoratori che già operano in condizioni di emergenza e in assenza di rinnovi contrattuali, bloccati fino data da destinarsi, e che ora potrebbero vedersi trasferiti anche a centinaia di chilometri di distanza dall’attuale posto di lavoro, affrontando di propria tasca le spese. In alcuni casi sarebbero addirittura impossibilitati a raggiungere la nuova sede di servizio per mancanza di mezzi di trasporto. La riforma, a fronte dei disagi e dei disservizi, non riuscirà a produrre che una limatura di spesa di poche decine di milioni di euro. E senza tenere conto delle ragioni dei lavoratori e di quelle dei cittadini, di fattori ambientali e specificità come l’orografia e il tasso di criminalità dei territori interessati: in sostanza rappresenterà l’ennesimo, inutile taglio lineare” concludono i sindacati.

ORE 20.45: 

Intanto le decisioni del governo di stasera non mettono in crisi solo i Tribunali della nostra regione:
la spending review del governo Monti ”rischia di avere pesanti effetti sul sistema della ricerca in Friuli Venezia Giulia, ingessando l’attivita’ delle Universita’ e mettendo in discussione perfino una struttura di avanguardia come l’Ogs”. Lo ha affermato il segretario regionale della Cgil, Franco Belci, secondo il quale queste scelte possono ”avere serie ricadute su ogni ipotesi di riassetto della Sanita’ regionale che, pur autonoma dallo Stato dal punto di vista finanziario, ricadrebbe ugualmente sotto i tagli dei posti letto e dei piccoli ospedali”. Belci ha quindi rimarcato che, ”se l’azione del governo rimanesse quella prefigurata, Cgil, Cisl e Uil potrebbero indire lo sciopero generale; da parte nostra proporremo in quel caso una grande manifestazione regionale unitaria”.

 ORE 20.35: 

sul sito del giornale l’Unità si precisa che “Il taglio dei tribunali discusso non e’ parte del dl sulla spending review ma e’ contenuto nel decreto legislativo delegato in attuazione delle delega conferite dalla legge di stabilita’ del 2011 varata dal governo Berlusconi”. Questo dovrebbe voler dire che  non ci sarebbe una votazione successiva del Parlamento, ma la decisione che verrà presa oggi sarà direttamente operativa.

 

ORE 20.25: 

«Grande successo» dell’astensione dalle udienze proclamata contro il taglio di tribunali in tutta Italia. È quanto riferisce l’organismo unitario dell’avvocatura, che ha messo in campo questa protesta, definendo «incostituzionale, inutile e inefficace» la chiusura di oltre mille uffici giudiziari. «L’adesione allo sciopero è stata massiccia – ha dichiarato Maurizio De Tilla, presidente del Oua – totale a Roma, Napoli e Palermo e in almeno altri cento fori giudiziari, e pari all’80% in altri tribunali». Da parte del governo Monti, secondo De Tilla, è in atto «un ulteriore attacco alla giustizia pubblica».

 

ORE 19.45:  

Secondo il governatore calabrese Scopelliti «non si può attribuire al mancato accordo dei capigruppo della Commissione Giustizia» il taglio prospettato per i tribunali, che avrebbe ricadute anche sulla Calabria. Scopelliti aggiunge: «Chi ha il compito di governare deve assumersi le proprie responsabilità, e fino in fondo. Faccio appello alla grande sensibilità del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè, con questa scelta scellerata, non si dia un segnale che tenda a rafforzare il crimine organizzato sul nostro territorio». 

ore 19.30

al sito www.Altalex.com pubblichiamo l’elenco completo dei 37 Fori che rischiano la chiusura a seguito della norma cosidetta Taglia-tribunalini. Secondo le ultime indiscrezioni 33 tribunali di questa lista saranno soppressi, mentre soltanto 4 si salveranno.

Il criterio al momento più probabile è quello del mantenimento di soli 3 Tribunali per ciascun distretto di Corte d’Appello, eliminando quindi non in base alla dimensione bensì all’appartenenza o meno ad un distretto con più di 3 fori.

Di seguito l’elenco alfabetico dei 37 Tribunali a rischio:

  • Acqui Terme;
  • Alba;
  • Ariano Irpino;
  • Avezzano;
  • Bassano del Grappa;
  • Caltagirone;
  • Camerino;
  • Casale Monferrato;
  • Cassino;
  • Castrovillari;
  • Chiavari;
  • Crema;
  • Ivrea;
  • Lagonegro o Melfi;
  • Lamezia Terme;
  • Lanciano;
  • Lucera;
  • Marsala;
  • Mistretta;
  • Modica;
  • Mondovì;
  • Montepulciano;
  • Nicosia;
  • Orvieto o Spoleto;
  • Paola;
  • Pinerolo;
  • Rossano;
  • Sala Consilina o Vallo della Lucania;
  • Saluzzo;
  • Sanremo;
  • Sant’Angelo dei Lombardi;
  • Sciacca;
  • Sulmona;
  • Tolmezzo;
  • Tortona;
  • Urbino;
  • Vasto;
  • Vigevano;
  • Voghera.

Una risposta a “Tolmezzo, diretta del BdAR sulla riunione del consiglio dei ministri per le decisioni sul Tribunale: il decreto passa”

  1. aggiornamento del 06/07/2012

    ‘Da parte del Governo c’e’ una chiusura, andremo allo scontro” sulla soppressione del Tribunale di Tolmezzo (Udine). Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo. ”Andremo allo scontro – ha indicato Tondo – anche perche’ lo statuto della Regione prevede che le circoscrizioni elettorali siano organizzate sulle presenze dei tribunali, quindi si tocca anche l’autonomia regionale”. Tondo ha rimarcato di ”aver piu’ volte chiesto un incontro al ministro, ma l’incontro non c’e’ mai stato, ne’ ci sono state comunicazioni rispetto alle richieste formali avanzate”

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