Tolmezzo: il Consigliere Cacitti contro gli otto Sindaci che “bloccano la Carnia”

Gino Grillo dal MV di oggi

La Comunità montana è commissariata ed è urgente dare vita a un organismo che ne erediti il ruolo, assorbendone le funzioni, e sia il grado di svolgerlo al meglio. «Ma – accusa il consigliere regionale del Pdl Luigi Cacitti – l’atteggiamento di 8 sindaci su 28 ostacola la ricerca di una soluzione ottimale».
«La volontà del Pdl regionale in merito alla riforma degli enti locali in montagna è quella di organizzare e dotare il territorio montano di un nuovo assetto in grado di garantire il coordinamento delle politiche in zona montana e strutturato in maniera adeguata anche per poter assorbire buona parte delle competenze oggi svolte dalle comunità montane» premette Cacitti <br />«In tal senso – prosegue -, anche se in termini generali, si era ottenuto un ampio consenso da buona parte degli amministratori locali e in particolare da quelli il cui territorio di riferimento è la Carnia»».
«Ma otto amministratori Carnici “meno di un terzo dei sindaci” – accusa – hanno assunto una posizione, che è come un “cuneo” studiato apposta per far saltare la proposta stilata a grandi linee non solo dal gruppo del Pdl regionale ma anche con il supporto di diversi amministratori locali appartenenti a vari raggruppamenti politici».
«Questo conferma per l’ennesima volta – osserva con amarezza Cacitti – che in Carnia neppure sulle cose importanti si è in grado di fare squadra nonostante i diversi incontri promossi sul territorio per trovare soluzioni e miglioramenti a una bozza di legge che oggi risulta ancora in fase embrionale».
Cacitti, in qualità di componete del gruppo di lavoro regionale istituito per la riforma delle comunità montane, ricorda di aver invitato alcuni mesi or sono a un incontro tutti i sindaci della Carnia per affrontare assieme l’importante riforma, invitando i partecipanti a fornire tutti i suggerimenti del caso per trovare una soluzione ottimale e risolutiva, atta a migliorare non solo l’efficienza dell’ente locale verso il cittadino ma soprattutto a valorizzare e potenziare il peso politico della montagna verso gli enti superiori.
«Nonostante l’invito rivolto – prosegue Cacitti – riscontro come da parte degli otto amministratori che si contrappongono alla bozza di legge, non sia arrivato alcun suggerimento e nessun segno di volontà di confronto».
Una scorrettezza – a suo giudizio – nei confronti di tutti gli altri 20 loro colleghi amministratori carnici.
«Se il conclamato “cuneo” funzionerà come auspicato dagli otto sindaci carnici – conclude Cacitti -, la conseguenza sarà che le competenze assegnate oggi alle comunità montane, il personale e magari anche il patrimonio confluiranno automaticamente e in toto alle Province, con un contestuale ridimensionamento del peso politico di tutta la montagna, Carnia compresa.

 

Una risposta a “Tolmezzo: il Consigliere Cacitti contro gli otto Sindaci che “bloccano la Carnia””

  1. Aggiornamento del 25/08/2010

    La Comunità montana della carnia resta commissariata e, a giudizio dell’opposizione in consiglio regionale e di otto sindaci carnici non si intravedono ancora le caratterirsiche dell’ente che ne dovrà prendere il posto, e fioccano le polemiche tra gli esponenti del Pdl, come il consigliere regionale Luigi Cacitti, che accusano l’opposizione di porre un freno alla soluzione del problema, e lo schieramento opposto che accusa la maggioranza e la giunta Tondo di non tenere conto delle proprie proposte in merito.
    «Devo esprimere il mio sconcerto di fronte alla parole espresse dal consigliere regionale Luigi Cacitti dalle quali si denota un concetto di democrazia che ha molto del personale; non mi pare si stia parlando di democrazia in senso universale»: replica così Dario De Alti, primo cittadino di Cercivento, uno degli otto sindaci firmatari della proposta alternativa presentata alla Regione sulla riforma degli enti locali.
    «La proposta degli otto sindaci voleva essere semplicemente un contributo a quel vuoto legislativo che si protrae ormai da troppo tempo» dice De Alti, che continua osservando criticamente che «non si possono sopprimere gli enti senza avere già una concreta e valida alternativa e anzi a distanza di tempo dalle decisioni prese si chiede ai sindaci una partecipazione attiva».
    De Alti si interroga sul perché non si sia chiesto il parere preventivo dei vari comuni sulla soppressione della comunità montana. «O si coinvolgono i portatori di interessi oppure no – sottolinea -, visto che comunque chi governa ha tutto il diritto di prendere le decisioni che ritiene più opportune. Ma se si decide di coinvolgerli è giusto ascoltare anche i pareri discordanti».
    «E ora – prosegue De Alti – che una proposta è stata presentata sembra che sia il freno a tutta la manovra in atto».
    Forse sarebbe meglio che la maggioranza, secondo il primo cittadino di Cercivento, valutasse quanto di positivo si può trarre dai suggerimenti espressi a Ligosullo dagli otto sindaci e integrarli con quanto già elaborato.
    «Cacitti – commenta – probabilmente non si rende conto dei problemi che incontrano oggi i sindaci nel loro ruolo di amministratori e comunque ritengo che, anche se uno solo dei sindaci della Carnia avesse ritenuto di presentare una proposta che potesse portare anche solo un piccolo contributo, questa andava tenuta in considerazione e valutata proprio perché proviene da chi sta operando sul campo».
    «Spero fortemente – termina De Alti – che si possa uscire quanto prima da questa impasse perché l’unica cosa importante è il bene della nostra montagna».

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