Tolmezzo: La Carnia produce energia ma la ricchezza va altrove

foto carnia.la

di Tanja Ariis

La Carta dei valori con cartine sovrapponibili tra di loro su vari aspetti della Carnia consegna ad amministratori pubblici e a cittadini un forte supporto per la pianificazione futura di questo territorio, consente di disporre e incrociare una serie imponente e svariata di dati per individuare una strategia d’insieme nelle decisioni future e non lasciare nulla al caso: dalla scuola all’avanzamento del bosco, dalle energie rinnovabili alla banda larga, dal soleggiamento alle attività agricole a quelle industriali, dalle aree protette alla viabilità e alla banda larga e tanto altro. È la Carta dei valori, la base sulla quale si costruirà ora lo statuto del territorio e consente la conoscenza specifica dei luoghi, delle loro risorse e criticità. La Comunità montana della Carnia attraverso un lavoro certosino che ha riguardato oltre alla raccolta di dati anche interviste a testimoni privilegiati della Carnia, il segnalatore territoriale che dà voce ai cittadini attraverso internet, tavoli di lavoro, ha creato le carte dei patrimoni, delle evoluzioni e delle perdite, del paesaggio e dei sistemi (con dati ad esempio sulle energie rinnovabili in Carnia, sul settore agro-silvo-pastorale, su infrastrutture, servizi, ospitalità, settore produttivo, zone archeologiche e di interesse). Emergono, tra esse alcune situazioni. Connettività Internet In Carnia c’è una grave situazione di digital divide a cui si sottraggono pochi centri abitati (nella Valle del But, in Val Tagliamento), tutte le sedi comunali e le zone industriali del Cosint (Amaro, Villa Santina e Tolmezzo), servite da fibra ottica. Energia idroelettrica L’energia prodotta in Carnia basterebbe per tre Carnie, ma non è diventato risorsa per la comunità locale in Carnia: solo una piccola parte di guadagno derivante da questo sfruttamento resta in loco. Sarebbe necessario un maggiore controllo degli enti preposti sul rispetto del minimo deflusso vitale e sui limiti imposti anche perché si stima che ben il 75% delle acque della rete idrica carnica venga prelevato in Carnia per produrre energia. Attività produttive Quasi la metà dell’occupazione in Carnia di industria manifatturiera, altra industria e costruzioni è concentrata a Tolmezzo e Amaro, mentre il numero di imprese è solo per il 31% a Tolmezzo e Amaro e per il 69% nel resto del territorio e chiede di essere più considerato. Scuole Negli ultimi decenni molte scuole sono state chiuse, eppure già nel ’74-’75 c’erano molte pluriclassi. Nel comprensorio di Arta Terme nel 1971 c’erano 17 sedi scolastiche, oggi sono 3: Paularo, Arta Terme Zuglio. Il comprensorio di Villa Santina contava 14 scuole, oggi sono 3: Lauco, Villa ed Enemonzo, consorziate con Ampezzo. E il ridimensionamento non è terminato con 4 scuole dell’infanzia con meno di 10 bambini e 9 scuole elementari con meno di 25. Turismo È una novità per la Carnia e potrebbe essere la svolta per il suo futuro, ma bisogna andare oltre gli sport invernali. Si evidenzia la realtà dell’Albergo diffuso, per cui la Carnia è stata pioniera ed è ben vista anche a livello internazionale. La sua reale sostenibilità economica però è molto dibattuta. Come la Carnia cambia Indizi e spie sono ad esempio varie iniziative imprenditoriali, la registrazione del marchio Zoncolan, l’elettrodotto Würmlach-Somplago, impianti di energie rinnovabili.

Pubblicato da aldorossi

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