Tolmezzo: la caserma Cantore al Comune forse già all’inizio del 2017

di Tanja Ariis.
Si parla del futuro della caserma Cantore. Giovedì il sindaco, Francesco Brollo, ha partecipato a un incontro al Ministero della difesa a Roma, con la task force per la valorizzazione e dismissione degli immobili, alla presenza, tra gli altri,del generale Antonio Caportundo. Al tavolo era presente la Regione,con l’assessore Mariagrazia Santoro, e il sindaco di Cividale. Ormai si sa da anni che la caserma di Tolmezzo è destinata a chiudere, anche se non se ne conosce ancora la data. «Sta arrivando il momento – conferma Brollo – in cui l’ultimo alpino lascerà la caserma e per il bene che vogliamo a questo luogo, non possiamo permettere che resti una terra di nessuno a lungo». Per dare un futuro all’area della caserma Cantore, che contiene anche il prezioso Palazzo Linussio «abbiamo accelerato i tempi – spiega Brollo – e trovato un accordo a Roma, tra Ministero della difesa, Demanio, Regione e Comune, per fare in modo che, una volta che il Terzo artiglieria da montagna avrà lasciato Tolmezzo, la struttura passi nella disponibilità del Comune a titolo gratuito. Per fare questo ci saranno dei passaggi burocratici che prevedono la richiesta da parte della Regione al Governo e un decreto legislativo che dovrà passare attraverso la Commissione paritetica Stato-Regione. Nel frattempo, visto che questo passaggio non sarà immediato, la Regione chiederà al Governo di poter ottenere il bene (che non può passare direttamente dal Demanio al Comune), al contempo il Ministero darà il nulla osta, al pari del Demanio, per un rilascio anticipato, in modo da poter entrare nella disponibilità del bene in modo pressoché contestuale al rilascio dell’esercito. Mi sia consentito adesso esprimere – afferma Brollo – da un lato il dispiacere per il prossimo futuro abbandono di Tolmezzo da parte del Terzo, nostro cittadino onorario (non abbiamo avuto date ufficiali ma da quanto si capisce ciò avverrà difficilmente nel 2016, probabilmente a inizio 2017), dall’altro la volontà di reagire rafforzando la vocazione alpina della nostra città, con l’attribuzione del titolo di città alpina 2017». L’idea è quindi avviare studi di fattibilità per farne: Zona franca urbana, Polo tecnologico per il trasferimento di tecnologia agli artigiani locali, FabLab come incubatore di start up, spazi per botteghe artigiane tecnologiche urbane, spazi di coworking, housing sociale (oggi 54 famiglie in città ricevono sostegno agli affitti), valorizzazione del Palazzo Linussio per concerti e conferenze, Museo Carnico (con una sede ampia consona all’importanza del suo contenuto), Museo della civiltà alpina e degli Alpini.