Tolmezzo: non si farà la Carnia Classic


Eravamo abituati a considerarla un appuntamento consolidato e su questo blog ne avevamo parlato molte volte in passato. Ma oggi u
na brutta notizia per il ciclismo friulano, proprio nell’anno del ritorno dello Zoncolan al Giro d’Italia. Gli organizzatori della Carnia Classic, la gran fondo  

di ANTONIO SIMEOLI

che negli ultimi anni ha attirato in Carnia sulle orme dello Zoncolan migliaia di appassionati da tutto il mondo, hanno alzato bandiera bianca. L’edizione 2010 non si farà. Colpa, dicono, di tante promesse non mantenute, dei contributi degli enti locali che non sono arrivati, degli sponsor che si sono tirati indietro all’ultimo momento. Insomma, per colpa della crisi anche il ciclismo degli amatori, dei grandi numeri, dei turisti che fanno girare l’economia, paga dazio. E per il ciclismo friulano si tratta di un duro colpo. Il 3 marzo, è vero, nella destra Tagliamento si correrà il Giro dei professionisti, dal 5 al 9 maggio ci sarà la corsa riservata agli Under 23 (che torneranno poi nella classica di San Daniele in ottobre); soprattutto il 23 maggio una tappa del Giro d’Italia arriverà sullo Zoncolan. Ma senza la Carnia Classic viene a mancare l’espressione più alta del ciclismo per amatori, per cicloturisti, il sale delle due ruote.  <br />
Eppure, sempre a sentire gli organizzatori, sarebbero bastati trenta-quaranta mila euro per mettere in piedi l’edizione del 2010. «Abbiamo bussato alle porte degli enti locali – spiega Adriano Tosoni, dell’associazione Carnia Bike – dalla Comunità montana, alla Provincia, alla Regione, ma non abbiamo avuto la certezza dei contributi, così abbiamo dovuto desistere. Ci riproveremo, magari il prossimo anno, ma organizzare eventi è sempre più dura».
Dopo essere stata una cicloturistica di richiamo regionale, nel giugno 2007 per la Carnia Classic ci fu la svolta con l’inserimento nel più impegnativo dei due tracciati dello Zoncolan, che proprio una settimana prima aveva debuttato al Giro. Il successo fu immediato perchè, dopo aver visto i campioni del pedale in tv, arrivarono a correre in Friuli quasi duemila appassionati. A luglio nel 2008 sotto la pioggia furono 2.500: tra questi il presidente della Regione Renzo Tondo (anche se per un pugno di chilometri), il ct della Nazionale, Franco Ballerini e l’avvocato Claudio Pasqualin, uno dei “signori” del calciomercato «E tra i 2.500 iscritti solo 300 arrivarono dal Friuli – fa notare Tosoni -. Pedalarono cicloturisti, con famiglie al seguito, da Austria, Germania, Francia e persino Canada». Tutti arrivati in Friuli, per più di un giorno, per misurarsi con la salita più dura del mondo, lo Zoncolan. Insomma, l’impegnativa gran fondo era riuscita a ritagliarsi un posto tra i grandi facendo da volano per l’economia della Carnia.
E invece, dopo l’incredibile annullamento per neve dell’anno scorso («è vero sullo Zoncolan ce n’era anche a giugno, ma sarebbe bastata una ruspa del Comune di Ovaro per aprire la strada» ricordano con rammarico gli organizzatori) il forfeit di quest’anno. «Ci hanno lasciati soli» dicono. Nonostante i duecento volontari pronti a sorvegliare le strade e gli alpini in congedo a dare man forte. Niente da fare. Proprio nell’anno del ritorno del Giro in Carnia. Un duro colpo per il ciclismo friulano. Non si può infatti sperare che Enzo Cainero riesca a portare la carovana rosa in Carnia ogni anno per mettere pane sotto i denti ai tanti appassionati delle due ruote