Tolmezzo: pasti troppo leggeri, menù delle mense sotto accusa


David Zanirato dal Gazzettino di oggi

Menù troppo "leggeri" e pietanze alternative scarse nelle mense scolastiche di Tolmezzo, tanto che i genitori si vedono arrivare i figli a casa ancora "affamati" dopo le lezioni. A sostenerlo diversi papà e mamme che confrontandosi tra loro hanno scoperto la trasversalità del problema tra i diversi ordini e gradi delle scuole locali, con i propri ragazzi al rientro a casa che chiedono insistentemente, e in continuità durante la settimana, di poter mangiare con urgenza, non solo una semplice merenda
      «C'è un’assoluta mancanza di alternative nel caso uno dei piatti previsti non possa essere consumato dallo studente, sia per questioni di "gusto" che per la presenza di alimenti, come il formaggio o i latticini, che alcuni rifiutano in toto – racconta Aldo, uno dei genitori -. Quindi se uno studente non mangia il piatto unico previsto (ad esempio la pizza, o i cannelloni) si ritrova a dover pranzare con verdura, macedonia e pane. Inoltre la notevole presenza di minestre e verdure (scelte corrette e salutari, ma povere nella sostanza) comporta maggiori necessità di usare il bagno e questo a volte li costringe ad alzarsi anche di notte».<br />      Altri lamentano inoltre che il non aver mangiato a sufficienza provoca un maggior nervosismo durante le lezioni e una minor capacità di concentrazione. Nonostante i consigli forniti alle famiglie dall'Asl 3 su come completare la giornata con la merenda del pomeriggio e cena, i genitori si trovano molto spesso costretti a compensare il deficit alimentare giornaliero dei figli con piatti sostanziosi e spesso calorici.
      Negli anni precedenti, i menù proposti dalle mense scolastiche, non avevano mai creato problemi così estesi e non è chiaro ai genitori il perché del cambiamento. La questione è già stata segnalata per le vie brevi da alcuni genitori, ma non sembra sia stata presa in seria considerazione. Ulteriori indicazioni sulla varietà dei menù potrebbero arrivare da un confronto con quelli di altre scuole, in cui (vedi a esempio Bolzano dove la ditta di ristorazione è la stessa delle scuole di Tolmezzo, la S.R. Servizi di ristorazione) sono presenti maggiori alternative ai "piatti unici" e sono presenti anche piatti tipici locali.
      Altra polemica legata alle mense tolmezzine l'aveva fatta presente nell'ultimo consiglio comunale il consigliere Mauro Biscosi, lamentando che per famiglie con più figli a carico non sono previste riduzioni del costo del servizio, con genitori monoreddito oppure con redditi minimi che con tre figli a carico si trovano a pagare mediamente anche 180 euro al mese di mensa.

 

20 Risposte a “Tolmezzo: pasti troppo leggeri, menù delle mense sotto accusa”

  1. Certo, se abituiamo i nostri figli a mangiare hamburger e patatine fritte, e a rimpinzarsi di dolci è merendine ad ogni ora del giorno, il menù della mensa scolastica risulterà inadeguato………
    Forse, prima di partire in crociata,  bisognerebbe fare un pò di autocritica, pensare che il menù è stato redatto secondo le indicazioni mediche fornite dall'INRAN e, magari, può servire, ai nostri figli e alle nostre famiglie come un momento di EDUCAZIONE alimentare per rivedere le nostre abitudini e capire se gli schemi alimentari che trasmettiamo ai nostri figli sono quelli più sani o corretti……………………oppure no.

  2. Rispondo in qualità di genitore al commento #1

    A me sembra che la crociata la stia facendo proprio Lei, caro anonimo del commento #1 (a proposito perchè non si firma? siamo tra persone adulte e responsabili delle proprie opinioni) e pare anche che nelle sue affermazioni non tenga in gran conto ciò che si afferma nell'articolo.

    Lei sembra mosso dalla volontà di educare studenti e famiglie, ma il primo momento educativo passa attraverso una adeguata capacità comunicativa e a me non sembra che l'affermare genericamente che le famiglie abituino i "figli a mangiare hamburger e patatine fritte, e a rimpinzarsi di dolci è merendine ad ogni ora del giorno", oppure rifugiarsi dietro alle "indicazioni mediche fornite dall'INRAN" , sia granchè costruttivo. Sembra più che altro, voler dire che "io sò quello che giusto o ingiusto per voi" e dall'alto vi dico ciò che dovete fare; insomma per dirla alla romana: "io sô io e voi, non siete …"  nulla.

    Anche perchè quello che qualunquisticamente afferma non è vero: fortunatamente  i casi conclamati di obesità precoce o di disturbi legati alle cattive abitudini alimentari nelle nostre scuole sono pochi e andrebbero seguiti singolarmente. Mentre quello che viene esposto nell'articolo è un sentire comune riscontrato da parecchi genitori e in una forma assolutamente costruttiva, ben sapendo che stiamo entrambi lavorando per i nostri ragazzi. Più che contestare il menù qui si richiede una possibile alternativa a piatti unici: se uno studente non mangia la pizza, perchè in alternativa non può essere previsto un piatto di pasta? Perchè o così o niente? E perchè l gli anni scorsi c'era un primo e un secondo e quest'anno no?

    Il problema è tanto evidente che anche gli operatori scolastici e pediatri se ne sono ben resi conto, solo che aspettano sempre che siano i genitori a protestare, forse perchè il farsene carico dall'interno  risulta gravoso. Purtroppo ci sono spesso casi di "difficoltà di comunicazione" interna alle strutture ed anche i genitori li riscontrano quando per le vie brevi affrontano il problema.

    Quindi caro anonimo, si firmi e continuiamo la discussione da persone adulte: ci dica cosa c'è di sbagliato a prevedere delle alternative ai piatti principali, ci dica come rispondere dal punto di vista alimentare a un bambino che tornando a casa da scuola ci dice che ha fame, o che si lamenta perchè di notte si alza per andare in bagno mentre prima non succedeva. E perchè non inserire nel menù anche i nostri piatti tipici locali? Siamo cresciuti tutti con queste pietanze e forse anche Lei (se è cresciuto da queste parti).

    Un saluto "costruttivo" e firmato
    Aldo Rossi

  3. In risposta all’utente anonimo ritengo che quello che viene detto sia solo un’accusa generica di mal educazione dei genitori nei confronti dei propri figli. Mi chiedo come mai Comuni come quello di Udine, che segue le famose linee INRAN tanto declamate, ritiene vincolante proporre solo una o due volte ogni due settimane le minestre contro le due minestre di ogni settimana del menu proposto a Tolmezzo. Inoltre perché sono scomparsi gli gnocchi e la pasta al ragù ? Fanno parte anche questi dei prodotti nocivi all’organismo? O forse tutto questo è stato fatto per far quadrare i conti a spese dei bambini?

  4. rispondiamo in qualità di mamme al commento dell'utente anonimo del 18/10/2010.

    Proprio perchè siamo molto attente alla salute ed  alla crescita dei nostri figli ci siamo interessate ad analizzare attentamente  il menù proprosto per il nostro plesso scolastico partendo dalle conseguenze che questo ha portato ai nostri bambini: non era mai successo che tornassero da scuola affamati e nervosi, anzi , la mensa era sempre considerata come  punto di riferimento per una sana e corretta alimentazione  e soprattutto  apprezzata dai bambini stessi.
    Con questo non vogliamo dire che il menù proposto non sia stato attentamente studiato da persone competenti e sulla base delle indicazioni dell' INRAN, ma siamo convinte che  tutte queste minestre ( da pochi apprezzate e consumate) non forniscano l'energia sufficiente per affrontare l'intera giornata scolastica. Per una sana e corretta alimentazione è opportuno che il pasto principale contenga in quantità bilanciate carboidrati e proteine lasciando per il pasto serale , come per tradizione, la minestra, pasto leggero e digeribile. Vogliamo poi parlare del piatto unico? Nel menù precedente non esisteva il piatto unico, la pizza veniva sempre accompagnata dalla minestra e dalla verdura; c'era quindi sempre l'alternativa.
    Altro commento: dove sono la pasta al ragù, il prosciutto cotto e la carne?
    Sono cosi' dannosi nel pasto di mezzogiorno, visto che ci viene proposto di darglieli alla sera prima  di andare a nanna?
    La risposta la troviamo forse in un problema  che va al di sopra della salute e della crescita dei nostri figli?
    I soldi centrano qualcosa?
    SPERIAMO DI NO!!!!!!!!!

    LUCIA,MONICA,ROBERTA.SILVIA,SONIA
    PENSIERO CONDIVISO DALLA MAGGIOR PARTE DELLE MAMME

  5. In risposta all'utente anonimo del 18 ottobre.

    Il problema non è hamburger e patattine fritte….ma di cosa sta  parlando?!Sono una mamma che ho cresciuto due figli sulla base di una corretta alimentazione che prevede carboidrati,proteine,grassi….nelle giuste proporzioni.Il punto è ripartire correttamente nell'arco della giornata gli alimenti indispensabili alla crescita.
    Mio caro anonimo,la minestra che mio figlio si ritrova a consumare durante il pranzo anche 3 volte la settimana,andrebbe offerta la sera.Come può pensare che un bambino in crescita possa affrontare gli impegni scolastici pomeridiani con una piattino di minestra e un pò di verdura?L'energia si trova in piatti come la pasta e la carne!!!!!!Provi a chiedere un parere a  qualche medico o pediatra.Io l'ho fatto portando a base il menu' 'incriminato'.Vuole sapere il commento?Sono rimasti basiti!!!!!
    Volete combattere l'obesità?Strada sbagliata!!!!!I bambini uscendo da scuola si precipitano nelle dispense delle lore case facendo man bassa di tutto ciò che trovano,atteggiamento mai riscontrato negli anni passati.E il nervosismo e la poca concentrazione(causati prorpio dalla fame) dove li lasciamo?Ci sono bimbi che affrontano le lezioni pomeridiane dopo un pranzo a base di pane e un po' di macedonia perchè intolleranti al piatto unico.Quale mai sarebbe la vostra educazione alimentare?Mi affianco alle perplessità annotate nei commenti precedenti: il problema non è l'educazione alimentare ma la questione economica.
    VERGOGNA !!!!!!

    Mamma Giovanna D'Arco

  6. Sono anche io mamma di un bambino che usufruisce dei servizi mensa scolastici del comune di tolmezzo (scuola dell'infanzia) e vorrei dire la mia opinione sui menù proposti quest'anno.
    Io mi sono letta per intero le "linee guida per la corretta gestione dei menù scolastici" proposte dall'A.S.S. n. 3 e le ho trovate molto ben fatte e ragionevoli.
    Innanzitutto: le minestre proposte (che sono sempre 2 per settimana) sono SEMPRE: minestra con cereali o minestra di legumi (che quanto ad apporto calorico sono ben diversi dal classico minestrone di verdure serale….e sono un ottima fonte di proteine e di energia nutritiva). Solo nella quinta settimana è proposto un "brodo vegetale" ma accompagnato da un secondo più sostazioso (crepes).
    Per quanto riguarda i tanto criticati piatti unici, mi sento di dire che si tratta comunque di pietanze sostanziose ("cannelloni ricotta e spinaci" , "pasta/riso con legumi", "pasticcio con ragù" "carne arrosto/spezzatino con patate o polenta" o "pizza"). Nel caso di "intolleranza a determinati alimenti", per chi ha citato questa evenienza, il problema dovrebbe essere di norma preventivamente segnalato alla scuola che dovrebbe provvedere alla preparazione di qualcosa di alternativo.
    Inoltre, sempre nelle indicazioni dell'ASL è previsto che i piatti unici sopra citati possano essere sostituiti da gnocchi di patate o semolino (conditi anche con ragù di carne), pasta pasticciata, frico con polenta o patate, carne o pesce fritti (una volta ogni 5 settimane).
    Mio figlio non è un grande appassionato di frutta e verdura ed è proprio per questo che sono ben felice che a scuola abbia la possibilità di mangiarle, anche in abbondanza, grazie allo stimolo derivante dal mangiare assieme ai compagni. Sarà anche vero, sig. Rossi, che "i casi di obesità conclamata" sono pochi e vanno seguiti singolarmente, ma è sotto gli occhi di tutti che i casi di bambini sovrappeso, invece, non sono così rari, e che, purtroppo, i nostri figli sono bombardati continuamente da esempi di alimentazione non corretta e poco salutare che, purtroppo, sono ammessi in quasi tutte le famiglie (e non sto parlando di casi limite tipo hamburger e patatine fritte, ma semplicemente dell'utilizzo di prodotti industriali quali biscotti, meredine, impanati di carne e pesce da friggere, bevande gassate, salumi, ecc.
    Io penso che, più che altro, andrebbe valutata la qualità effettiva di quanto viene proposto ai nostri bambini a scuola, nel senso che andrebbe verificata ( e penso che sia il compito del comitato mensa) la qualità delle materie prime e dei prodotti utilizzati nelle mense, la cura nelle preparazione e l'adeguatezza delle porzioni.
    Alle mamme del penultimo commento vorrei solo dire che forse non è un buon segnale che "le minestre siano da pochi apprezzate e consumate" come loro affermano. Forse i nostri figli non sono abituati a mangiarle perchè in casa non gli vengono proposte? e allora non è un bene che, almeno a scuola, imparino a conoscerle e magari ad apprezzarle? Magari non lo faranno subito ma è possibile che questi nostri figli vadano sempre e solo assecondati e non "indirizzati" per non dire "educati"? Eleonora

  7. Vorrei rispondere alla signora Eleonora.
    Non credo nessuno metta in dubbio l'importanza della presenza di minestre,verdure e frutta nella dieta dei nostri figli.Allo stesso modo credo poco plausibile affermare che noi  mamme abbuffiamo i nostri figli con fritti e merendine anzi l'attenzione ad evitare certi alimenti è ormai divenuta una questione prioritaria.Ciò che emerge oramai dalla massa dei genitori è poter contare su una revisione che apporti alcuni ritocchi al menu' proposto nelle scuole e non ad un suo drastico cambiamento.Ben vengano perciò le minestre,cerchiamo però di limitarle,sostituendole con un buon piatto di pasta,la tanto acclamata e invidiata 'dieta mediterranea'!!!
    I bambini hanno bisogno di energie per affrontare gli impegni di un'intera giornata scolastica.Cerchiamo di darglieli nei tempi giusti!!!!E' sicuramente sbagliato integrare la necessità di cibo con piatti sostanziosi a fine giornata.Per quanto riguarda il suo commento in relazione ai piatti unici,non credo che un pezzetto di pizza o un po' di riso ai legumi si possano definire piatti unici.L'alternativa,come del resto per anni c'è sempre stata,deve continuare ad essere presente.Non ci sono solo le intolleranze alimentari,ma anche il semplice rifiuto a certi cibi.Se un bimbo non mangia o mangia poca minestra,integra questa carenza con un secondo.Perchè allora non ci deve essere allo stesso modo dopo la pizza o il riso ai legumi?
    In ultima battuta,l'educazione di ogni bambino parte in primis dalla famiglia e il suo ultimo commento lascia il tempo che trova.
    Michela

  8. Signora Michela, mi sembra evidente che se mio figlio non si lamenta del nuovo menù (anzi, è molto soddisfatto) significa che apprezza lo stile di alimentazione sano che ne è alla base e che è lo stesso che trova in famiglia. Vorrei poter dire così anche per quei bambini che, parole sue, "rifiutano" certi cibi quali ad esempio, la pizza.
    La invito ad informarsi e documentarsi meglio sul significato del termine "dieta mediterranea" che non significa, per fortuna, "piatto di pasta" tout court, ma prevede anche cereali, legumi, piatti unici, frutta e verdura freschi, tutti alimenti che si trovano nel famigerato menù.
    Eleonora

  9. Pasti "piuma" a scuola? «Emotività»

    L’assessore di Tolmezzo Cuder risponde alle preoccupazioni dei genitori sui cibi serviti nelle mense

    Dal Gazzettino di Martedì 19 Ottobre 2010, 

    «Non bisogna farsi prendere troppo dall'emotività. È falso che i nostri menù siano ipocalorici, si basano sui dettami salutistici dell'Ass e da 10 anni siamo all'avanguardia in regione nella gestione dalla refezione scolastica». L'assessore alla pubblica istruzione e alla famiglia del Comune di Tolmezzo Mario Cuder risponde alle proteste che alcuni genitori avevano avanzato nei giorni scorsi in merito ai pasti a loro dire "troppo leggeri" all'interno delle mense scolastiche. «Siamo stati dei precursori nella co-educazione alimentare nelle scuole, tra i primi poi ad introdurre il biologico nelle mense, ancor prima che la Regione introduca la normativa – analizza l'assessore, assieme ai responsabili degli uffici competenti – da quest'anno, parallelamente all'affidamento del nuovo appalto del servizio per le scuole della Conca tolmezzina, in collaborazione con l'Ass Alto Friuli abbiamo rivisitato i menù che nel tempo avevano subito diverse aggiunte non più omogenee tra loro; secondo le indicazioni forniteci da questi organi competenti abbiamo stilato i menù che offrono garanzie in termini di salute alimentare». Cuder ammette che ci siano state alcune segnalazioni da parte dei genitori rispetto alle nuove pietanze proposte "ma queste lamentele, molto contenute, ci sono sempre state e sempre ci saranno perchè a volte ci si lascia andare troppo all'emotività; come amministrazione comunque continueremo a tenere monitorata la situazione così come è sempre avvenuto con controlli costanti dei nostri funzionari e attraverso la Commissione Mensa che verrà rieletta a fine mese". In quella sede se ci saranno dei correttivi da fare oppure delle integrazioni "i genitori eletti democraticamente – conclude l'assessore – potranno dire la loro e rendersi conto assaggiando le pietanze che vengono cucinate nelle scuole, della qualità dell'alimentazione".
     

  10. Commento all'articolo di oggi pubblicato sul Gazzettino

    Dunque per l'assessore Cuder se un genitore si preoccupa della fame della figlia al rientro da scuola, o del fatto che va troppo spesso in bagno, o che a scuola è nervosa perchè ha fame è un genitore "emotivo". Strano modo di rispondere alle questioni poste e infatti poi, se si riassume il succo dell'articolo, le risposte alle domande non ci sono. Cuder dice di aver introdotto "il biologico nelle mense", ma questo nessuno di sognava di contestarlo; richiama la collaborazione con l'Ass Alto Friuli  che nessuno ha messo in discussione. Parla di  "lamentele molto contenute" che pare (in quanto contenute) non meritino risposta, salvo poi stupirsi che la gente cerchi di farsi sentire visto che per le vie brevi risposta non la si ottiene . Dice poi che i genitori "democraticamente eletti potranno dire la loro e rendersi conto assaggiando le pietanze"; quindi gli altri devono tacere? Inoltre nessuno ha mai parlato della qualità di come vengono cucinate le pietanze, questo è un altro discorso.

    A questo punto le questioni sono 2: o non ha letto bene l'articolo originale di venerdì (riportato nel post sopra) oppure non ha voluto rispondere.

  11. Carissima Eleonora,conosco benissimo il significato di dieta mediterranea.Se avesse letto con piu' attenzione il mio commento avrebbe notato che io parlo di integrare il menu' con qualche piatto di pasta in piu',elemento anch'esso presente nella dieta mediterranea.
    Felicissima per il suo bambino.Cio' non toglie che sia sempre piu' evidente la preoccupazione tra la stragrande maggioranza dei genitori.Come essere indifferenti di fronte a bimbi che escono da scuola affamati?Rispettando le opinioni di coloro che sono in disaccordo,è altrettanto rispettoso di attenzione il desiderio di coloro che si sentono insodisfatti a voler poter aver voce in merito,e mi creda,sono veramente tanti!!!!!
    Michela

  12. l'utente anonimo del commento del 18, a mio avviso è in malafede, secondo me è uno dei protagonisti di questa brutta figura fatta dell'Asl e dal comune, che ha permesso a qualche neo dottoressa di sperimentare sui nostri figli un'alimentazione portata all'estremo. Riguardo gli amburger e patatine……… ridicola! se i figli arrivano con fame a casa è ancora peggio. Riguardo all'assessore Cuder, forse non ha capito bene di cosa stiamo parlando, risposte di circostanza come ha sempre fatto!
    Mamma Federica

  13. Mi chiamo Floreani Luca e sarò il rappresentante dei genitori per il comitato mensa dell’asilo M. Caretti. Non entro nel merito di quanto siano o non siano nutrienti i pranzi proposti dal nuovo menù, in quanto io non sono titolato per questo, lascio quindi tale compito ai medici (nutrizionisti, dietisti e pediatri). Bensì mi viene spontaneo chiedere come sia possibile definire che i bambini non mangiano o mangiano poco quando, al momento, nessuno dei genitori rappresentanti ha potuto accedere ai locali mensa. Dire che i bimbi arrivano affamati o fidarsi di quello che raccontano credo sia un po' pochino per dire che chi ha apportato queste modifiche ha pensato solo ai soldi. In oltre, viste appunto i numerosi cambiamenti, si dovrebbe forse dare un po' di tempo al menù per essere accettato.
    Io per primo credo che questo menù avrà delle difficoltà per quanto riguarda l'appetibilità e magari si potrebbe considerare l'ipotesi di farlo analizzare a un ulteriore nutrizionista per così avere un parere medico in più, a riguardo della nutrienza, ma tutto ciò dopo che avremo effettivamente riscontrato quali e quanti sono i problemi. Scrivere un articolo al giornale dopo neanche un mese di scuola, mi sembra per ciò oltre modo prematuro. Nessuna preoccupazione, invece, per quanto riguarda il piatto tipico in quanto, in Carnia, nessun piatto può essere considerato più tipico della “miniestra di fasui”. In fine credo che, se in giuste quantità, non sarà un problema neanche il piatto unico che per sua stessa definizione è sufficiente per il pranzo; mai visto in pizzeria qualcuno mangiare una pizza e poi chiedere una minestra. Fatico poi a credere alla storia delle corse al bagno ma chiederò un parere medico anche su questo. Per ultimo cito il discorso dell’alternativa: Ma siamo sicuri, sig. Rossi, che sia effettivamente possibile, secondo i gusti dei bambini, la pizza o la pasta in una sola giornata? Proverò a chiederlo alle cuoche ma stento a credere che a casa sua dia al bambino queste opportunità di scelta. Sono sicuro che, la dove ce ne fosse bisogno, sarà premura del comitato mensa (dopo aver informato e chiesto parere agli altri genitori) collaborare o, se necessario, far pressione sugli organi competenti per modificare il menù allo scopo di portare il servizio mensa a essere migliore possibile.  

  14. Risposta al commento  #13
     
    Sig. Floreani benvenuto sul mio blog e grazie per essersi firmato per esteso. Proverò a rispondere punto per punto alle obiezioni che mi pone anche se, nelle sue affermazioni sono mescolati insieme interventi fatti da persone diverse qui sul blog e non solo da me. Per chiarezza riporterò le sue affermazioni con sotto la mia risposta, così il dibattito sarà costruttivo e di facile comprensione.
     
    F.
     Non entro nel merito di quanto siano o non siano nutrienti i pranzi proposti dal nuovo menù, in quanto io non sono titolato per questo, lascio quindi tale compito ai medici (nutrizionisti, dietisti e pediatri).
     
    R.
    Ci entri ne merito sig. Floreanini, ci entri: lei rappresenta i genitori e quindi gode della loro fiducia; su internet può trovare informazioni, non per diventare esperto in un attimo, ma almeno per poter capire di che cosa stiamo parlando. E poi faccia quello che ho fatto io: confronti i nostri menù con quello della scuole di Udine (o di Bolzano dato che la ditta che gestisce le due mense è la stessa); oppure lo confronti con quello dell’anno scorso e vedrà che sono scomparse le alternative.
     
    F.
    mi viene spontaneo chiedere come sia possibile definire che i bambini non mangiano o mangiano poco quando, al momento, nessuno dei genitori rappresentanti ha potuto accedere ai locali mensa. Dire che i bimbi arrivano affamati o fidarsi di quello che raccontano credo sia un po' pochino per dire che chi ha apportato queste modifiche ha pensato solo ai soldi.
     
    R.
    Il riferimento ai soldi non è mio ma di altre mamme, su questo le risponderanno loro se lo vorranno.
    Per la prima parte delle sue affermazioni mi verrebbe da chiederle che tipo di rapporto abbia con suo figlio, ma siccome rispetto tutti le dico che lei sta ricalcando un po’ le affermazioni dell’Ass. Cuder che invece di risponderci nel merito, dice che sono i genitori ad “essere emotivi”. Nell’articolo del Gazzettino si portavano fatti riscontrati da più genitori e di diverse classi e lungo le prime settimane di apertura della mensa; etichettare i genitori in questo modo è un modo facile e demagogico per alzare polveroni e soprattutto per non rispondere.
    Cmq in qualsiasi servizio erogato, i primi feedback arrivano dagli utilizzatori che sono ns figli, e le dico che comunque anche alcuni operatori scolastici hanno riscontrato la cosa, ma aspettano che siano i genitori a farsene carico.
     
    F.
    Scrivere un articolo al giornale dopo neanche un mese di scuola, mi sembra per ciò oltre modo prematuro.
     
    R.
    Lo stesso assessore Cuder nella sua risposta sul Gazzettino ha ammesso che lamentele c’erano state e che lui avrebbe risposto solo ai genitori democraticamente eletti. Infatti alle persone che sono andate a far presente la situazione sono state date solo risposte generiche perché tanto …”sono emotivi”. Quindi visto il muro di gomma cui si cozzava abbiamo parlato con Zanirato che ha fatto l’articolo. Ma non credo ci sia da aver paura di un articolo sul giornale, soprattutto se i problemi sono posti in modo puntuale e non generico e se riguarda i nostri figli.
     
    F.
    In fine credo che, se in giuste quantità, non sarà un problema neanche il piatto unico che per sua stessa definizione è sufficiente per il pranzo; mai visto in pizzeria qualcuno mangiare una pizza e poi chiedere una minestra.
     
    R.
    Qui non ha capito sig. Floreani e le spiego: la questione è quella dell’alternative scomparse dal menù di quest’anno. Qui nessuno ha scritto (ne sul blog che sul giornale) che si mangi pizza e poi si chieda una minestra. Io ho detto che “C'è un’assoluta mancanza di alternative nel caso uno dei piatti previsti non possa essere consumato dallo studente, sia per questioni di "gusto" che per la presenza di alimenti, come il formaggio o i latticini, che alcuni rifiutano in toto – racconta Aldo, uno dei genitori -. Quindi se uno studente non mangia il piatto unico previsto (ad esempio la pizza, o i cannelloni) si ritrova a dover pranzare con verdura, macedonia e pane.”
    Quindi per chi non mangia il piatto unico basterebbe avere un piatto di pasta in alternativa.
     
    F.
    Fatico poi a credere alla storia delle corse al bagno ma chiederò un parere medico anche su questo.
     
    R.
    Vedo che per essere rappresentante dei genitori, lei tende a non fidarsi sia dei bambini che dei genitori (ma scusi allora di chi si fida?)
    Anche su questo alcuni genitori hanno consultato il pediatra che hanno visionato il menù e tratto questa conclusione.
     
    F.
    Sono sicuro che, la dove ce ne fosse bisogno, sarà premura del comitato mensa (dopo aver informato e chiesto parere agli altri genitori) collaborare o, se necessario, far pressione sugli organi competenti per modificare il menù allo scopo di portare il servizio mensa a essere migliore possibile.
     
    R.
    Benissimo e ringrazio per questo lei e il comitato, ma vede: io ci ho messo la faccia, firmando sempre per esteso (non come il lettore che ha lasciato il primo commento); già questo basta per capire che sono tutti interventi costruttivi. Rilegga il corpo principale del post senza pregiudizi e vedrà che quello che viene richiesto non è nulla di impossibile o “emotivo”.
     
    Saluti
    Aldo Rossi

    Ps: provi a leggere anche il commento #12 (mamma Federica) che mi pare significativo

  15. Non c’è di che! firmarsi PER ESTSO è  un DOVERE.
    Mi scuso per la confusione nel post precedente ma ci tenevo a toccare tutti i punti presi in questione.
    1-La informo che sono in possesso del menu dello scorso anno (per Tolmezzo la ditta di Bolzano era la stessa) e ho potuto prendere visione anche dei menu di altre scuole (non Udine e Bolzano le sarei molto grato se me li facesse avere la contatterò per questo su facebook), personalmente li trovo più appetibili ma non ho trovato traccia di alternativa, per esempio metto a confronto il lunedì della prima settimana.
    Anno corrente: Riso alle verdure Carne rossa, Verdure di stagione, Frutta fresca.
    Anno Scorso: Risotto con verdure, Scaloppina al limone, verzotti, Frutta fresca.
    Martedì
    Anno corrente: Pasta al pomodoro, Pesce al forno, Verdure di stagione, Frutta fresca.
    Anno scorso: Pasta al ragù, latteria fresco, insalata radicchio, pane e nutella con tè.
    Infatti  nel menù dello scorso anno gli alimenti vengono divisi in quattro voci: primo, secondo, contorno, merenda e niente alternativa, niente di più di quest’anno, eccezion fatta per i giorni del piatto unico (una volta per settimana) in cui scompare il secondo ma, se si leggono le liee guida si scopre che dovrebbero comparire le alternative, cito testualmente:
    PIATTI UNICI:
    Per piatto unico si intende quella pietanza che contiene sia proteine che carboidrati in
    quantità tale da costituire da sola un pasto equilibrato.
    E’ molto importante proporre il piatto unico perché questo rappresenta un modo per
    fare educazione alimentare, aiutando gli utenti a comprendere che un primo piatto più
    “ricco” o un secondo piatto con patate o polenta non necessitano di essere
    accompagnati da null’altro se non da verdura o una minestra.
    Il menù propone 5 esempi di piatti unici (ma a richiesta ne potranno essere integrati
    degli altri):
    Pasta e legumi (piatto unico di cereali e legumi); se non gradito l’accostamento,
    si potrà costituire il pasto con una pasta alle verdure, in bianco o al pomodoro e
    a parte un piatto di legumi (più la verdura e la macedonia).
    Pasticcio con ragù di carne o di pesce (piatto unico di cereali e carne/pesce); il
    pasticcio dovrà contenere una rilevante quantità di ragù.
    Pizza (piatto unico a base di cereali e formaggio); è necessario che la pizza non
    contenga tra gli ingredienti strutto o altri grassi non meglio specificati; inoltre
    nella giornata della pizza il pane andrà dimezzato.
    Cannelloni con ricotta e spinaci (piatto unico a base di cereali e formaggio).
    Carne arrosto/spezzatino con patate o polenta (piatto unico a base di cereali
    e carne).
    Nelle giornate in cui è presente, il piatto unico potrà essere variato con le seguenti
    altre preparazioni:
    – Gnocchi di patate, pane o semolino conditi con ragù di carne o pesce, sugo di
    formaggi, panna e prosciutto, besciamella…
    – Pasta pasticciata
    – Frico con polenta o patate (al posto della pizza o dei cannelloni)
    – 1 volta ogni 5 settimane pesce/carne fritti (in olio di oliva) con patate
    – …
    Queste sostituzioni di piatto unico non potranno sostituire il piatto unico con legumi.
    2-“Non entro nel merito “ non significa che non mi sia fatto un opinione banale, intendevo chiaramente che non mi permetto di giudicare il menù dal punto di vista della nutrienza, per fare questo, soprattutto se si parla di bambini, non basta andare a spasso per internet scaricando informazioni qua e la date da altre persone che magari, come noi, non hanno le conoscienze per mettersi in cattedra.
    3- In tutto il mio intervento non ho etichettato nessuno quindi non capisco il parallelismo con l’intervento di Cuder.
    4- È vero che sono i bambini i primi a riscontrare il problema dell’appetibilità ma, solo i rappresentanti o gli addetti presenti potranno certificare quanto questo problema sia  diffuso e reale. Per quanta fiducia possa riporre nel mio bambino non mi dimentico che è un bambino. A questo aggiungo che ho avuto modo di parlare con cuoche e alcune maestre della scuola Caretti che non mi confermano quanto lei dice, ovvero, secondo loro i bambini mangiano e non notano problemi notevoli, anche se alcuni piatti (solo alcuni) fanno fatica ad essere accettati. Prossimamente mi occuperò di intervistare maestre e cuoche per segnalare le loro opinioni con nomi e cognomi.
    5- Prematuro significa: troppo presto; chi ha parlato di paura dell’articolo.
    6- Sulle pietanze alternative ribadisco che si deve accertare che le cucine possano far fronte al carico di lavoro (chiediamolo alle cuoche!).
    7- Mi fido dei genitori con cui ho parlato o che, come lei, scrivono le proprie opinioni firmandosi con NOME e COGNOME  e nello stesso tempo non posso fidarmi di affermazioni come quelle contenute nell’articolo di Zanierato, Quali genitori (nome e cognomi)? E con quale pediatra hanno parlato?
    8- Concordo, come vede, sul discorso delle firme che però non vale solo per il primo utente “anonimo” ma per tutti gli utenti che hanno risposto: “mamma Federica” non è una firma come per me …

  16. Carissimo signor Floreani,basta polemizzare!!!Il suo compito è quello di rappresentare tutti i genitori,creando una critica costruttiva,senza entrare nel merito personale e familiare.Sono speranzosa,considerando che mio figlio frequenta la scuola dell'infanzia Caretti,che lei possa svolgere il suo compito in maniera obiettiva,libero da pregiudizi, come richiede il suo ruolo.Sono andata personalmente in comune dove mi è stato riferito che numerosi genitori hanno esposto le mie stesse lamentele e che a breve ci sarà una riunione con tutti i rappresentanti del servizio mensa che saranno chiamati a elencare le problematiche delle singole scuole.Mi aspetto che anche lei faccia altrettanto.
    Giulia Padovan

  17. Signora Padovan, io non polemizzo e non voglio entrare nel merito personale di nessuno, ma, se si sta riferendo alla mia richiesta di firmare i post, voglio sapere con chi sto parlando e vorrei che chi avanza un’opinione su un argomento avesse  il coraggio di sottoscriverla poi, quando sarò effettivamente rappresentante, mi farò carico delle proteste di qualunque tipo e le porterò insistentemente all’attenzione di chi di dovere per avere risposte che puntualmente vi riferirò, a quel punto senza fare nomi perché farò questo in qualità di rappresentante sarà compito indipendentemente dalla mia opinione. Chiedo solo il tempo necessario per ricevere l’autorizzazione di accesso ai locali, dopo faremo il punto, senza pregiudizi. Forse i pregiudizi sono di chi ha definitivamente giudicato il nuovo menu prima ancora che i bambini provassero a mangiare.
    Floreani Luca

  18. Rispondo al signor Floreani. "Un po' di pazienza….nessuno sta per morire di fame"
    Riporto la sua frase inserita all'interno di facebook nel gruppo Genitori asilo Cretti comitato mensa.
    Sono rimasta basita e innoridita davati a tale affermazione!!!!!!!!!!La sua linea di pensiero è fin troppo chiara:non credo alle lamentele dei genitori(corse in bagno dei figli) e ancor meno alla fame dei bambini.Come genitore liberissimo di pensarla a modo suo,come rappresentante direi che l'imparzialità non le si addice proprio.Oltre a credere a mia filgia che alle volte si trova ad affrontare ore di lezione con solo un po' di pane e frutta,credo a cio' che vedo quando si precipita in cucina a fare merenda o quando divora con ingordigia la cena serale,per non parlare dell'intestino messo a dura prova in questo periodo.
    Il suo compito SAREBBE quello di ascoltare i genitori e fare da portavoce nelle sedi competenti!!!!!Le maestre di mia figlia hanno notato un notevole spreco di cibo,con piatti che rientrano in cucina praticamenti intatti.Se vuole fare lo struzzo,ascoltare solamente cio' che le garba maggiormente,le consiglio di rivedere la sua posizione di rappresentante.
    Rappresentante:chi agisce in nome e per conto di altro soggetto(dizionario italiano)
    Sono ben felice di non essere rappresentata da lei,appartengo ad un altro plesso scolastico.
    E' bene ricordare che il compito di un genitore,di un rappresentate è agire per il bene dei bambini.Nessuno mi pare chieda una rivoluzione del menu' ma semplicemente che vengano apportate alcune modifiche.
    Meno polemiche!!!!!Agire con serietà,imparzialità per il bene dei nostri figli!!!!

  19. “Un po' di pazienza….nessuno sta per morire di fame”  è una frase dal chiaro tono sarcastico che fa specifico riferimento alla fretta con cui viene mossa la protesta.
    “non credo alle lamentele dei genitori(corse in bagno dei figli) e ancor meno alla fame dei bambini” non sono parole mie. Queste sono le mie affermazioni: “Fatico poi a credere alla storia delle corse al bagno ma chiederò un parere medico anche su questo” “Dire che i bimbi arrivano affamati o fidarsi di quello che raccontano credo sia un po' pochino per dire che chi ha apportato queste modifiche ha pensato solo ai soldi”. Ben diverse!
    Le ricordo che per svolgere il mio compito è necessario che il primo consiglio del comitato venga riunito, in oltre sono ben felice e disponibile (vedesi il gruppo su face book) ad ascoltare i genitori che vogliono rivolgersi a me e, come ho già detto, porterò le loro idee in riunione fossero anche opposte alle mie. Anche “imparzialità” si trova sul vocabolario. L’imparzialità è una peculiarità propria di chi è atto a giudicare ma non ha nessun nesso con il mio ruolo, io sono libero di esprimere la mia opinione. Il mio ruolo mi vincola solamente a portare avanti le idee di tutti coloro che rappresento (me compreso), fossi anche non concorde. Si riservi di giudicare il mio operato dopo che l’avrò svolto (non ho neanche la nomina). Struzzo sarà lei che, a differenza mia riporta solo pareri contrari al menù, io ho riconosciuto la vastità della protesta ma affermo che ci sono cuoche insegnanti e genitori che non la pensano come lei. Omettere la firma quando si muovono accuse è un vile atto di violenza.
    Floreani Luca

  20. Non  capisco e non  condivido tutte queste polemiche per 2 piatti di minestra alla settimana. A noi non dispiace il menù proposto…anzi, ben venga un'alimentazione sana ed equilibrata. A casa difficilmente riesco a proporre certe pietanze. Mi faccio un pò di sana autocritica: forse perchè abbiamo delle abitudini alimentari diverse? Mio figlio all'asilo mangia tutto e non torna a casa "affamato" e "nervoso". Siamo sinceri…spesso i bambini per essere assecondati fanno un pò di capricci (atteggiamento normalissimo), mentre all'asilo, imitando gli altri, piano piano imparano a conoscere e ad apprezzare anche i cibi "meno graditi". 
    Tanja Dörner

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