Tornado in Friuli: niente rimborsi per auto e barche

maltempoStanno cambiando molte cose nel Friuli del 2008: l’ultimissima novità è che il mal tempo, trombe d’aria, tornadi e alluvioni per la Regione non possono essere più considerati eventi eccezzionali, ma "normali". E visto che sono normali, se il maltempo ti distrugge la macchina o la barca, nessuno ti rimborsa più! Ma allora un povero cristo che cosa deve fare? Se vado in un campeggio devo farmi un’assicurazione privata perchè se il camping non è in sicurezza devo risponderne io? O se le fognature di Udine non funzionano la colpa è mia? E se mi faccio un’assicurazione chi mi dice che questa pagherà e non ci sarà un conflitto di attribuzioni tra compagnie perchè la resposabilità è di chi gestisce  la struttura in cui è ormeggiata la barca che non è a prova di tornado?

Non c’è che dire: l’impressione è che qui si sta riscrivendo il Diritto civile, privato e commerciale senza averlo modificato per legge! Mah. Comunque per tornare a quanto successo a Lignano; grado e in Friuli nella serata del 01 Agosto c’è un primo fondo da 2 milioni per fare fronte alle urgenze. Poi altri milioni di euro da Roma e dalle casse della Regione. Ma serve un rigido protocollo di intervento, con un elenco di priorità: si parte dagli enti locali, per poi lasciare spazio a infrastrutture, rete elettrica, ospedali, scuole e imprese. Ultime le case dei privati. Con una brutta notizia, non ci sono fondi per tutti: nessun risarcimento arriverà per le automobili e le barche danneggiate dal tornado dell’8 agosto. Come invece avvenne per l’alluvione che colpì Udine nel 2002. Pur con migliaia di natanti danneggiati e centinaia fra automobili, camper e roulotte. E così parte la macchina dei rimborsi che, dopo i primi 2 milioni, vedrà la Regione e lo Stato impegnati in una stima dettagliata dei danni: per ora si parla di circa 30 milioni, se si contano l’isola di Grado – la più colpita, con oltre 5 milioni di danni – e appunto le perizie sulle migliaia di barche e auto distrutte o danneggiate. Di questi, circa 20-25 milioni finiscono nella lista dei possibili risarcimenti. Il resto sarà escluso, ha annunciato ieri l’assessore regionale alla Protezione civile, Vanni Lenna che ha incontrato i sindaci dei diciotto comuni colpiti dal maltempo alla sede di Palmanova assieme al governatore Renzo Tondo e al responsabile regionale Guglielmo Berlasso.

Niente fondi per auto e barche. «Non possiamo risarcire auto e barche, a Udine i danni dipendevano dalle fogne», spiega l’assessore Lenna. «Ai proprietari – aggiunge – non resta che rivolgersi alle proprie assicurazioni, anche quando i danni siano stati causati dalla caduta di alberi. Sono linee che derivano dalla applicazione di norme nazionali e da quanto già sperimentato in altri momenti di calamità naturale che hanno colpito la nostra regione».

La mappa dei comuni. La regola varrà per tutti i comuni inseriti nell’area su cui sarà chiesto lo stato di calamità naturale, vale a dire Aquileia, Carlino, Duino Aurisina, Fiumicello, Grado, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Monfalcone, Muzzana, Palazzolo, Precenicco, Ronchis, Staranzano, Terzo di Aquileia, San Canzian, Torviscosa, Trieste. E non ci saranno deroghe nemmeno dove la forza del tornado è stata più devastante.

I rischi futuri. Il maltempo non può più essere considerato un caso eccezionale, aggiunge Tondo, perché «l’emergenza ha ormai cadenza annuale, non c’è anno che non ci sia una calamità», avverte il presidente della Regione che ha anche ha espresso «soddisfazione» per l’operato della Protezione civile regionale, «che dispone di un know how da trasmettere anche ad altre realtà. Siamo uno dei migliori gruppi a livello nazionale. Mi auguro che la sede di Palmanova diventi il punto di riferimento complessivo per le Regioni e gli Stati vicini, come Slovenia e Croazia».

3 Risposte a “Tornado in Friuli: niente rimborsi per auto e barche”

  1. Dal MV del 14 agosto

    La notizia che i danni ad automobili ed imbarcazioni non saranno rimborsati, nemmeno se il Governo dichiarerà lo stato di calamità naturale per il maltempo che ha investito l’isola venerdì scorso, ha colto alla sprovvista gradesi e turisti. Che però non hanno perso le speranze e, in fila agli uffici comunali, compilano i moduli per la stima dei danni – ne sono già stati consegnati oltre un centinaio – , visto che «non si sa mai».

    E infatti in Comune c’è chi pensa che, per quanto riguarda le automobili danneggiate da alberi comunali, sia un’ipotesi percorribile quella di farsi rifondere i danni utilizzando le assicurazioni stipulate dal Comune stesso. Lo spera Evelina Blasizza, 57 anni, che abita a Mariano del Friuli e passa le sue vacanze a Grado da 17 anni. «Questa è l’ultima volta che vengo in ferie qui – racconta la signora, mostrando le fotografie dell’ automobile di suo figlio, da lei utilizzata per venire sull’isola, con il cofano fracassato da un albero caduto –. A causa del maltempo, e della notizia che i danni non ci saranno rimborsati, ho ricavato solo arrabbiature e delusioni, altro che vacanze rilassanti».

    Oltre al danno, la beffa: «L’assicurazione contro le calamità naturali ci è scaduta a fine luglio dopo tre anni, avevamo deciso di non rinnovarla perché si trattava di una cifra ingente. Proprio un bel regalo di nozze per mio figlio, che si sposa tra un mese: questa non ci voleva proprio». Il modulo lei lo ha compilato lo stesso, ma più per scrupolo che per la reale speranza di ottenere un risarcimento. In fila agli uffici comunali anche Marco Quargnal, gradese, 19 anni: «Ho comprato da poco la mia prima automobile e durante la tempesta un vetro caduto da una finestra le è piombato sopra. Per fortuna non si è nemmeno graffiata, altrimenti non so proprio come avrei fatto con tutte le spese da pagare, visto che non sono previsti rimborsi».

    Delusi ed arrabbiati anche i soci della Cooperativa Pescatori, che hanno visto sei alberi cadere e abbattersi sulla copertura delle fosse di sverno per i pesci. «Siamo in estate, quindi le fosse sono vuote e non abbiamo subito grandi disagi – afferma Ferruccio Polo, uno dei soci –. Ora è da vedere se e quando saremo rimborsati, vogliamo capire come sarà gestita questa situazione senza dubbio molto difficile per tutti».

    «Protestare non serve a niente, perché se chiedi una mano ti dicono di arrangiarti, ti mandano in un ufficio e da lì ti rimandano in un altro, e io sono stufa»: è amareggiata Lucia Corbatto, una gradese di 65 anni che di tempeste come quella di venerdì, anche se non altrettanto forti, ne ha viste parecchie. «E mai una sola volta che qualcuno ci abbia aiutato a gestire i danni subiti», racconta, ricordando la barca di suo figlio dispersa in mare, forse allontanata dal vento, forse affondata, durante una tempesta di vento qualche anno fa. Stavolta anche lei ci ha rimesso un’imbarcazione a motore, e il tetto scoperchiato del suo casone nella laguna: forse questo le sarà ripagato, ma è la barca il suo cruccio principale. Tanto che, dopo aver chiesto come fare per recuperarla ed aver ricevuto un modulo da compilare, se ne va senza nemmeno guardarlo, «tanto non serve a nulla».

  2. Ma se come turista vado a Grado in un camping..la stessa struttura deve assicurarmi altrimenti il prossimo anno non verrà nessuno e neppure a Lignano!Direi al signor Tondo che ci pensi un attimo a quello che ha detto altrimenti alle prossime elezioni non lo vota più nessuno!Ringrazio.Max da Udine.

  3. RENZO TONDO MA CHI TI HA VOTATO?I TRIESTINI, DATO CHE A GRADO E LIGNANO FAI SOLO BELLA MOSTRA NEI GIORNALI OPPURE NELLE INTERVISTE!VAI A LAVORARE BARBONE.

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