Trasaghis: Chiude la Leader Pumps lasciando a casa 67 lavoratori


Un fulmine a ciel sereno, proprio quando i 67 lavoratori avevano pensato di avere di fronte un futuro più sereno. La Leader Pumps, azienda che si occupa della produzione di pompe meccaniche, ha comunicato alla Rsu (letteralmente esterrefatta la rappresentante Federica Baldisserra) e alla Regione l’intenzione di chiudere lo stabilimento di Trasaghis. Le buone notizie di metà dicembre al momento dell’esaurimento della cassa integrazione sono quindi subito naufragate. L’azienda è stata incorporata dalla Dab Pump Performance e guarda alla delocalizzazione in Cina, è piena di lavoro. Gli ordini fioccano, ma la fabbrica di Trasaghis non serve più. E i sindacati e il primo cittadino Augusto Picco (furibondo) sono stati lasciati all’oscuro di tutto. Una volta appresa la notizia è toccato al vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, tuonare contro la proprietà. «La decisione unilaterale della Leader Pumps di chiudere lo stabilimento di Trasaghis è grave. L’assessorato alle attività produttive, assieme al sindaco di Trasaghis – spiega – ha seguito da vicino l’evoluzione della crisi dello stabilimento che fa capo alla società con sede in Toscana, proponendo varie ipotesi e opportunità di rilancio. Attendevamo entro marzo, come negli accordi, un aggiornamento per analizzare con la proprietà i segnali del mercato nel nuovo anno. L’accordo è stato disatteso, e ci troviamo oggi di fronte a una posizione unilaterale e rigida della società che ci pone di fronte a un fatto compiuto. Prendo atto, ma non condivido, l’atteggiamento del management italiano, che negli ultimi mesi aveva dato a questa amministrazione una diversa interpretazione della situazione». «Per quanto riguarda i lavoratori – ha detto ancora Ciriani – la Regione attiverà tutte le procedure necessarie relative agli ammortizzatori sociali, e comunque cercherà un ulteriore dialogo, si auspica franco e coerente, con la proprietà». «Di fronte a questo contesto – ha commentato ancora il vicepresidente – noi come tutte le amministrazioni locali e regionali siamo spettatori delle scelte di società che seguono il mercato e non vivono come priorità le esigenze e gli investimenti dei territori. Ciò ci impone serie riflessioni sulla necessità di stringere sempre di più legami con le aziende, garantendo sostegni, ma anche ottenendo garanzie industriali e occupazionali». Si profila la cassa integrazione, dunque, per i 67 lavoratori. Ma la beffa è atroce: mandarti a casa, nonostante il portafoglio ordini pieno.

2 Risposte a “Trasaghis: Chiude la Leader Pumps lasciando a casa 67 lavoratori”

  1. Che vadano. Si fa una coop gestita dagli operai, cambiano il nome e fanno concorrenza sulla qualità. La qualità pessima la vendano dai cinesi, non ha futuro. Multinazionali del c.saluti. Io

  2. porta male a te, che non sai suonare/cantare una sega, e neanche riesci a leggere e scrivere  e agli ignoranti che gli sembra che tu riesca a fare queste cose

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