Udine: il WWF e l’Assessore Riccardi d’accordo sui collegamenti ferroviari con l’Austria

Il Wwf del Friuli Venezia Giulia scende in campo a favore dei collegamenti ferroviari e di un loro ampliamento verso l’Austria. A dirlo è una nota diffusa nei giorni scorsi dalla sede di Udine che afferma: «Qualcosa, sia pure molto lentamente, pare muoversi sul fronte del trasporto ferroviario. È infatti recente l’annuncio dell’assessore regionale Riccardi, secondo cui dal dicembre 2011 ci saranno quattro nuovi treni tra Udine e Villaco. Un’iniziativa da salutare con favore, pur in un panorama che vede il massimo sforzo della Regione indirizzarsi sulle infrastrutture stradali (terza corsia della “A4”, raccordo Villesse-Gorizia, autostrada Cimpello-Sequals-Gemona, autostrada Carnia-Cadore, per citare solo le principali), con previsioni di investimenti per svariati miliardi di Euro. Il progetto è però “minimalista” e assai poco ambizioso. Non solo perché si tratterà di un esperimento della durata di un anno, ma anche perché in realtà si collegheranno soltanto Udine e Villaco, con fermate intermedie, par di capire, a Gemona e Tarvisio, e basta».<br />
«Perché invece – aggiunge la nota del Wwf – non pensare ad un collegamento, quanto meno, tra Trieste e Klagenfurt, cioè tra i capoluoghi di Friuli Venezia Giulia e Carinzia (per tacere della possibilità di ripristinare il Trieste-Vienna)? Un servizio ferroviario che colleghi anche queste due città oltre a Udine e Villaco, prevedendo fermate intermedie a Monfalcone e Cervignano, avrebbe certo più senso, se non altro per la ben maggiore dimensione dei bacini di utenza coinvolti: Trieste 210 mila abitanti, Monfalcone 28 mila, Klagenfurt 95 mila, da aggiungere ai 99 mila di Udine e ai 58 mila di Villaco».
«L’eventuale prolungamento su Trieste delle corse, in fascia pendolare strategica, – sostiene il Wwf regionale – costituirebbe un’interessante alternativa al monopolio di Trenitalia su questo asse, creando una relazione veloce nell’ora di punta (a esempio con una partenza da Trieste alle 7.00 e arrivo a Udine alle 8.00), permettendo anche di trovare coincidenza con l’Europa ferroviaria una volta giunti a Villaco. Si pensi inoltre alla possibilità di intercettare, a esempio, passeggeri austriaci che, scendendo a Cervignano, potrebbero raggiungere poi Grado, grazie ad un servizio bus coordinato con gli orari dei treni. Per non parlare della possibilità di raggiungere Trieste in treno, per gli austriaci interessati a visitare la città, le sue manifestazioni culturali (concerti e opere al teatro “Verdi”, mostre, ecc.), la sua rete commerciale, e così via. Viceversa, si pensi alle potenzialità di un servizio ferroviario che consenta anche a triestini, monfalconesi, udinesi, eccetera di raggiungere la Carinzia in occasione di mercatini di Natale, mostre, spettacoli e così via».
Infine la nota afferma: «Non sarebbero certo irrilevanti i volumi di traffico privato su gomma che in questo modo potrebbero essere risparmiati, con ovvi benefici per la riduzione delle emissioni inquinanti e dell’intasamento sulla “A4” (anche se al prezzo di qualche sacrificio per gli incassi di Autovie Venete…) e quindi per la qualità della vita di tutti, oltre che per l’ambiente nel suo complesso. Certo, occorrerebbe uno sforzo – non impossibile – di coordinamento dei vari servizi di trasporto pubblico e soprattutto di promozione del tutto. Uno sforzo che sarebbe però certo ripagato dai benefici, diretti e indiretti. In fondo basterebbe investirvi una minima frazione di quanto si sta per spendere in strade e autostrade».