Udine: La Fondazione potrebbe slittare, futuro a rischio per 40 musicisti


dal MV di oggi:

Futuro di nuovo a rischio per i 40 musicisti dell’Orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia. I loro contratti scadono il 24 dicembre e l’avvio della Fondazione è ancora impantanato nei passaggi burocratici. La Regione sta aspettando infatti le delibere di adesione al progetto del Comune e della Provincia di Udine. Solo con quei documenti in mano potrà firmare l’atto costitutivo dal notaio.
La questione è delicata peccato che a farne le spese siano solo i musicisti che al momento si ritrovano con un contratto in scadenza e senza rassicurazioni per il futuro. «Siamo preoccupati – spiegano il presidente dell’associazione “I sinfonici”, Paolo Mazzoleni, e il direttore d’orchestra Dario Braidotti –, per l’ennesima volta ci troviamo a ridosso della scadenza dei contratti senza alcuna certezza in mano». Di fronte a questa situazione la domanda non può che essere: «Cosa facciamo? Torniamo a suonare sotto la Loggia del Lionello con la bara?».<br />
A questa domanda risponde il già assessore alla Cultura, Roberto Molinaro, sottolineando il fatto che «all’appello manca il Comune di Udine che, a parole, si era dimostrato molto attento a questa situazione. Ci aspettiamo – chiosa Molinaro – che Udine faccia la sua parte». Stando alla ricostruzione di Molinaro, infatti, la Regione già a fine settembre ha dato il via libera all’operazione, mentre a differenza della Fondazione Bon, Villa Manin, Mittelfest e la Provincia di Pordenone che hanno già deliberato in materia, il Comune e la Provincia di Udine non hanno ancora ufficializzato il loro ingresso nella compagine societaria. Senza quelle due delibere la Regione non può procedere con la costituzione della Fondazione che dovrebbe essere operativa dall’1 gennaio.
Diversa la posizione del Comune: «Noi – sostiene l’assessore alla Cultura, Luigi Reitani – siamo sempre intenzionati ad aderire al progetto per questo stiamo seguendo la vicenda con attenzione, ponendo una serie di questione concrete». Tra queste l’assessore cita le modalità di finanziamento della Fondazione e opportune garanzie sul futuro degli orchestrali. «Stiamo aspettando che la Regione si faccia viva» continua Reitani prima di aggiungere: «Il progetto era quasi in dirittura d’arrivo poi si è interrotto tutto».
Inutile dire che i tempi sono stretti e che in assenza di un accordo l’avvio della Fondazione potrebbe anche slittare. Questo è il timore dei musicisti che, senza entrare nel merito della questione politica, ribadiscono i loro disagi legati all’attività precaria. Disagi evidenziati più e più volte anche con concerti di protesta come quello organizzato lo scorso 2 giugno, in occasione della festa della Repubblica, sotto la loggia del Lionello.

Una risposta a “Udine: La Fondazione potrebbe slittare, futuro a rischio per 40 musicisti”

  1. aggiornamento del 19/11/2010

    revisori dei conti della Provincia nutrono seri dubbi sulla Fondazione che dovrebbe gestire l’orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia. A confermarlo è il presidente di palazzo Belgrado, Pietro Fontanini, secondo il quale l’ente «difficilmente aderirà all’iniziativa» perché «economicamente non sta in piedi». Ma i dubbi serpeggiano pure a palazzo D’Aronco, tant’è che ha chiesto alla Corte dei conti un parere di legittimità per l’ingresso nella stessa Fondazione. E intanto la giunta Honsell, ieri, ha analizzato l’opportunità di dismettere altre partecipazioni.

    Al momento, insomma, la costituzione della Fondazione dell’orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia è bloccata. «Economicamente il progetto non sta in piedi» sostiene Fontanini assicurando di aver insistito non poco con i revisori dei conti della Provincia per deliberare a favore. Ecco perché la Provincia ha chiesto alla Regione garanzie sui fondi che avrà a disposizione la Fondazione. «Proprio ieri (mercoledì, ndr) l’assessore De Anna mi ha detto di avere forti perplessità sul futuro di questa orchestra» aggiunge il presidente convinto «che non è possibile farsi carico dei vecchi orchestrali».
    Questo è proprio uno dei nodi da sciogliere. Perché se Fontanini insiste a dire che se «l’orchestra rinasce deve farlo con i ragazzi che escono dal Conservatorio», i 40 musicisti con i contratti in scadenza il prossimo 24 dicembre sono preoccupati per il loro futuro.
    «Non possiamo portare il corpo della vecchia orchestra nella nuova, se così fosse andremmo contro la prospettiva dei due conservatori di musica regionali» insiste il presidente della Provincia, secondo il quale «in questo momento non ci sono le condizioni per stabilizzare 40 musicisti».
    Stesso copione in Comune anche se il sindaco, Furio Honsell, lo scorso 2 giugno, in occasione del concerto organizzato sotto la Loggia del Lionello dagli stessi musicisti in segno di protesta, aveva definito la chiusura dell’Orchestra «una grande perdita» determinata da una scelta «grave e affrettata». Questo per ricordare che il Comune di Udine aveva votato contro la chiusura dell’orchestra e che si sentiva in dovere di sostenere i musicisti rimasti senza contratto. In effetti l’assessore alla Cultura, Luigi Reitani, nel confermare l’intenzione del Comune di aderire al progetto ha posto una serie di questione che dal sistema di finanziamento passa anche per la stabilizzazione dei 40 orchestrali. Ma prima di affrontare tutte queste questioni, il Comune preferisce attendere il verdetto della Corte dei conti alla quale ha posto un quesito di legittimità sull’eventuale ingresso dell’ente nella Fondazione. L’ha fatto anche perché, proprio ieri, la giunta Honsell ha affrontato il tema delle possibili dismissione di alcune partecipazioni in altrettanti società o consorzi

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